Sei giornate al giro di boa, sei partite per iniziare a tracciare bilanci e tabelle in vista della seconda metà del campionato. In zona retrocessione non c’è il titolo virtuale e platonico di “campione d’inverno”; semmai le squadre che cercano di salvare la pelle vanno a rovistare negli almanacchi per capire con quanti punti sono andati al giro di boa quelle che si sono salvate nei tornei precedenti.
L’avvio della Salernitana nell’attuale stagione non è positivo con il sigillo dell’esonero di Paulo Sousa; l’attuale ultimo posto con 8 punti obbliga i granata ad un cambio di passo non solo nel girone di ritorno ma già nelle sei partite che mancano a quello di andata. E’ vero, la salvezza dista attualmente “appena” 2 lunghezze, con Cagliari ed Empoli a 10, ma tradizionalmente verso il finale di stagione, quando i punti pesano doppio e il baratro si avvicina, le compagini in lotta per non retrocedere migliorano il proprio rendimento facendo alzare la media salvezza che non coincide mai con il doppio dei punti del girone di andata. Ad influire su questo dato, spesso, c’è anche l’arrendevolezza di chi ha già raggiunto il proprio obiettivo (o ha rinunciato ad inseguirlo) e non mette in campo in primavera lo stesso agonismo di inizio stagione.
C’è un dato che però non depone a favore della Salernitana, che non ha monetizzato un avvio di girone di andata con un calendario relativamente soft, almeno sulla carta. Ecco perché Filippo Inzaghi, prima di arrivare al giro di boa, dovrà affrontare squadre di rango (Juventus e Milan), compagini abituate ai palcoscenici europei (Atalanta e Fiorentina) oltre al Bologna rivelazione. Insomma l’unico scontro diretto sarà contro il Verona, tra l’altro in trasferta.
Restare agganciati al treno salvezza è fondamentale per i granata che poi dragheranno il mercato per cercare di sistemare la rosa in vista del rush finale. Un anno fa furono 18 i punti della Salernitana al giro di boa, con 6 di vantaggio sul Verona terzultimo e 10 in più rispetto all’annata precedente, dove a voler essere precisi si deve parlare di 11 perché agli 8 certificati ne vanno aggiunti i tre derivanti dal successo nel recupero di Udine.
La Salernitana ha il dovere di provare a raccogliere il massimo da ogni sfida. Nell’ordine, trasferta di Firenze, Bologna in casa, poi Bergamo, Milan in casa, “Bentegodi” e Juventus in casa a ridosso dell’Epifania.
Percorso complesso anche per il Verona che di punti ne ha 9, ma con gli scaligeri che sono attesi da tre scontri diretti. Oltre alla già citata sfida alla Salernitana, c’è la trasferta di Udine alla prossima giornata e il Cagliari in casa proprio prima della partita coi granata. Nel mezzo Lazio in casa e Fiorentina fuori, con l’Inter a San Siro come ultima del girone di andata.
L’Empoli (a 10 punti) ha solo Lazio e Milan come big nel girone di andata: i toscani sono attesi da un trittico non impossibile contro Genoa, Lecce e Torino, poi c’è lo scontro diretto col Cagliari alla penultima. Proprio i sardi hanno due trasferte complesse con Lazio e Napoli, intervallate dal Sassuolo in casa. Finale di girone al cardiopalma con Verona e Lecce in trasferta ed Empoli in Sardegna.
Non sarà un finale di girone agevole per l’Udinese (11 punti), forse la meno abituata del gruppo a lottare nelle sabbie mobili. Dopo aver ospitato il Verona, i friulani andranno a San Siro con l’Inter, ospiteranno il Sassuolo ed il Bologna (nel mezzo il Torino fuori) e chiuderanno ancora in casa con la Lazio.
Questo il quadro delle sfide da qui alla fine del girone di andata delle squadre che lottano per la salvezza, con gli impegni anche di Genoa (14), Sassuolo (15) e Lecce (15). Ricordiamo che col calendario asimmetrico, la disposizione delle gare del girone di ritorno sarà diversa da quelle del girone di andata.
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