Sarà una ripresa strana, nuova, intrigante anche per lui. In diretta su TVOggi per la trasmissione “Amici Granata”, il team manager della Salernitana, Salvatore Avallone, ha raccontato la sua attesa e le tante curiosità sulla marcia di avvicinamento dei granata al ritorno in campo. “Abbiamo iniziato con molta intensità perché saranno giorni caldi, ricchi di incontri ravvicinati. – spiega Sasà – Ora c’è la possibilità di ricominciare sperando che verremo abbandonati da questo virus, ma nel frattempo proviamo a ritornare alla normalità anche attraverso il calcio. Ci aspettavamo che ci potesse essere questa fumata bianca visto l’abbassamento dei contagi. Sentivamo che ci fosse questa possibilità anche se non sapevamo in che modo, alla fine si è deciso per giocare tutte le partite restanti, anche se si arriverà a metà agosto. Ma va bene così, il calcio significa anche riportare serenità lì dove c’è stata tanta tragedia”.
Il Coronavirus per fortuna non ha toccato personalmente nessuno dei calciatori granata: “In squadra nessuno ha avuto problemi da questo punto di vista, lo stesso Maistro, che ha i genitori in Veneto, non ha vissuto situazioni del genere. Tutti aspettano di poter ricominciare, hanno vissuto il dramma del momento come hanno fatto tutti, ma negli ultimi giorni è tornato un po’ di buonumore. Quello che è successo in questi mesi è qualcosa di anomalo che nessuno ha mai vissuto. Il calcio spesso si è messo alle spalle certe cose con la necessità di dover andare avanti. Io penso che tra dilettanti e Lega Pro questo porterà alla scomparsa di tante società. Nel calcio bisogna considerare anche tanti lavoratori che non guadagnano quanto i calciatori di Serie A. Ultras contrari a ripresa senza pubblico? Li capisco, ma c’è bisogno anche di respirare normalità. Tra l’altro io non vieterei del tutto il pubblico negli stadi, un migliaio di persone potrebbe benissimo mantenere le distanze”.
Si può quindi tornare a lavorare come se iniziasse una nuova stagione: “Quando si pensava di poter continuare abbiamo proseguito con gli allenamenti normali, poi con lo stop ci siamo adeguati alle disposizioni, con gli allenamenti in casa. Ora abbiamo ricominciato con una nuova preparazione, di nuovo più intensa, ma cercando di non sovraccaricare troppo, che è fondamentale anche dal punto di vista mentale. Sarà importante però anche giocare in una certa maniera, facendo correre più il pallone e meno le gambe; da questo punto di vista sono sereno perché abbiamo un mister che predilige molto questo stile di gioco. Credo che le cinque sostituzioni possano dare una grossa mano. Sappiamo le difficoltà che si hanno quando ricominci con le amichevoli estive, quindi sia le sostituzioni che qualche cooling break in più aiuterebbero. In periodi di grande umidità fare una pausa e reidratarsi è molto importante”.
C’è anche chi ha tratto più o meno beneficio dalla sosta, ad esempio Maistro che è tornato un po’ appesantito, ma anche chi ha recuperato dagli infortuni che adesso è allo stesso livello degli altri. “Il mister lo si conosceva bene dopo la sua lunga carriera. Ventura cerca il risultato esclusivamente attraverso una ben precisa idea di gioco, quindi lo colloco tra uno dei migliori allenatori avuti dalla Salernitana. – dice Avallone – Cerci già nell’ultimo periodo quando aveva ripreso confidenza stava bene. Questo stop sicuramente l’avrà aiutato ulteriormente a trovare la giusta condizione. Questo vale anche per Heurtaux, oltre che Djuric e Lombardi che recuperano da un infortunio, e lo stesso Mantovani che è stato fermo a lungo. Non posso che essere ottimista. Dal punto di vista atletico staremo bene, bisognerà vedere da quello mentale”.
Inevitabile quindi inserire nel discorso la pressione esercitata dalla piazza di Salerno, pressione che l’ex calciatore della Juve conosce molto bene: “Fuori casa abbiamo avuto alti e bassi, bisogna migliorare in personalità, me lo spiego così. L’idea è quella di giocare nella stessa maniera in casa e fuori, ma la differenza di avere il pubblico a spingerti si sente. Ovviamente avrei preferito avere al nostro fianco la nostra tifoseria. Spero che si riesca a mediare tra il non avere più la spinta della tifoseria con una miglior personalità nelle gare in trasferta, perché per il resto la Salernitana ha fatto vedere forse il miglior calcio della Serie B. La pressione di qualche anno fa era molto più intensa. Quando si parla di pressione oggi si parla soprattutto di presenza di pubblico che si fa sentire. Ma anche quello può essere una scuola per arricchirsi di carattere e io la ritengo una cosa positiva. Poi avere qualcuno che quando porti palla quasi ti trascina in area è più positivo di quanto può essere negativa la pressione di non deludere i tifosi”.
Poi il team manager granata dice la sua anche sulle possibilità di promozione: “Non vedo perché non possano essere preventivate queste possibilità, non sono uno di quelli che pensa che non possiamo arrivare in A perché Lotito non può. Non vedo perché dovremmo privarci di questo sogno. Un pronostico? Ci sono squadre che hanno rose importanti anche se non giocano benissimo, come il Frosinone, il Crotone invece abbina le due cose, il Cittadella ormai è una realtà che non ci sorprende più, infine lo Spezia stava andando fortissimo. Poi fuori dalla griglia playoff c’è anche l’Empoli, che forse ha la rosa più importante dopo il Benevento e potrebbe essere una delle candidate più serie alla promozione. Ora bisogna capire non tanto la forza della rosa, ma capire chi è riuscito a lavorare bene in questo periodo, sia dal punto di vista fisico che mentale, ma potremmo constatarlo solo quando si ripartirà”.
Importante sarà la serenità dei calciatori, che dipende anche da questioni come quelle contrattuali e del taglio degli stipendi: “Ci sono stati incontri tra il direttore e una delegazione di giocatori e si va verso un accordo sereno. Da parte dei giocatori c’è stata disponibilità e anche la società ha fatto determinate cose per evitare diverbi. Quindi sicuramente i giocatori dovranno rinunciare a qualcosa ma è normale dopo quanto successo, qualche strascico il virus lo porterà per forza”.
E Avallone ha fiducia soprattutto nella voglia di riscatto degli attaccanti: “Cerci è completamente ritrovato; Giannetti mi piace molto come si muove in campo, infatti ho provato più volte a portarlo al Sorrento quando ero lì; Djuric è diventato fondamentale; Gondo non vede molto la porta ma fa un lavoro immane per come intende il calcio Ventura; Jallow ha avuto tanti problemi ma può accendersi in un attimo. Le dichiarazioni del procuratore? La società cerca di cucire lo strappo, cerca di riportare tutto alla normalità, è normale che dichiarazioni del genere vanno a minare tutto quello che si è cercato di fare per difendere quello che è un patrimonio della società. Comunque vedo una squadra coesa e compatta che segue le indicazioni del mister. Quindi tutti insieme possono fare la differenza, non qualcuno in particolare. Poi la differenza possono farli i gol, quindi Djuric o Cerci o Gondo, ma tutti devono cooperare. Punterei anche sul Giannetti dell’inizio di stagione che ha fatto vedere quello che ha nelle corde. Mi auguro che il reparto avanzato sia quello che più ci darà soddisfazione in questo finale di campionato. Questa squadra ha anche la terza miglior difesa del campionato oltre al quinto miglior attacco. È normale che le squadre si allungheranno, non sarà facile recuperare dopo uno scatto. Bisognerà essere bravi ad attaccare in un certo modo per riuscire a poter rientrare a difendersi”.
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