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Salernitana, surreali allenamenti col dubbio. Senza tribunali, oggi avrebbe giocato ritorno playout

Quarantotto ore di riposo per i calciatori della Salernitana, al pari di quelli del Venezia. Granata e lagunari riprenderanno la preparazione domani, oltre due settimane dopo la fine della stagione regolare, con l’incertezza sulla disputa o meno dei playout. Impossibile fare programmi, studiare i possibili avversari è forse l’unica cosa che può essere fatta (nel ventaglio Venezia, Foggia e forse pure Palermo, qualora ai rosanero il 29 venisse inflitta una penalizzazione di 25 punti, nda). Ma senza una data, senza sapere se tutto sarà effettivamente finalizzato a una partita da giocare, è tutto tremendamente complicato. Lo sa bene Leonardo Menichini, che tutto si aspettava nel suo terzo avvento a Salerno, fuorché un epilogo del genere, ancora tutto da scrivere.

Tanti calciatori acciaccati, facile immaginare che più di uno sia pure un po’ demotivato. Non è semplice tenere la concentrazione alta in questi frangenti, per giunta con una squadra reduce da un cammino in picchiata nel girone di ritorno e sicuramente frastornata dalle polemiche della coda giudiziaria del campionato. Il tutto, con la proprietà che non rilascia dichiarazioni da tempo L’ultima visita di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma risale al pre Pescara-Salernitana. Anche Mariano Fabiani nelle ultime settimane pare sia rimasto a Roma e non è stato avvistato al Mary Rosy, affidando al solo Alberto Bianchi la cura delle faccende salernitane. Da domani (ore 15 la ripresa, porte rigorosamente chiuse), il ds dovrebbe fare nuovamente capolino a bordo campo.

Difficile pure mantenere il ritmo partita. Lo scorso weekend si tamponò con una sgambatura contro la formazione Primavera, mentre stavolta la Salernitana ha optato direttamente per il riposo. Praticamente impossibile pescare sparring partner validi fra le compagini delle categorie immediatamente inferiori, i cui campionati sono già terminati (oppure, le poche ancora in corsa per playoff e playout, hanno tutt’altro a cui pensare e preferiscono evitare infortuni). Aspettare e sperare nel buon operato dell’avvocato Gentile, l’unica cosa da fare in questo momento per una squadra che non avrebbe certo la carica a mille per affrontare un così decisivo impegno agonistico come i playout, per giunta con così tanta distanza dall’ultimo match ufficiale. E dire che proprio oggi, domenica 26 marzo, se tutto fosse stato normale e senza l’intervento dei tribunali alla fine della regular season, in calendario sarebbe stata prevista la finale di ritorno dei playout che la Salernitana – come da graduatoria finale – avrebbe dovuto disputare al Penzo di Venezia. Paradossalmente, sotto certi aspetti, sarebbe stato forse anche meglio giocarsela sul campo. I protagonisti, magari, avrebbero potuto trovare più facilmente positività, energie mentali, se messi alle strette, con l’obiettivo di mettercela tutta, toccando con mano l’incubo retrocessione. Ma così, è dura. Non si sa, si ipotizza e si tira avanti senza paletti fissi, tra malumori e disorientamento. La Salernitana fa trapelare la propria sicurezza di non dover più tornare in campo, la speranza dell’ambiente granata è che di queste convinzioni possa esserci anche un nero su bianco quanto prima, per poi pensare a un 2019/20 radicalmente diverso, in tutto e per tutto.

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