La Salernitana ha iniziato una battaglia di principio ed è pronta a tutelarsi in ogni sede, dalla giustizia sportiva a quella amministrativa, se servirà. Il giorno dopo l’assemblea di Lega B, che si sapeva non avrebbe deciso nulla sull’argomento play-out, è tempo di raccogliere le energie e pensare ai prossimi passi da fare nel campo politico-legale e contemporaneamente concentrarsi sull’idea che la FIGC e che la stessa Lega vogliono portare comunque avanti, quella di far giocare gli spareggi per non andare in Lega Pro a Salernitana e Sampdoria a metà giugno. Ieri a Milano il presidente Bedin ha informato i club che il tema sarà portato lunedì all’attenzione del Consiglio Federale, relativamente alle valutazioni conseguenti l’iter e le tempistiche, comunicano da via Rosellini: probabilmente giovedì sera, dopo la possibile penalizzazione in primo grado del Brescia, oppure venerdì mattina si avranno le nuove date di andata e ritorno, per la terza volta. Non ci sarebbe stato alcun accenno in assemblea ieri sulle possibili date.
Intervento perentorio e fermo ieri nella riunione delle 20 società per Maurizio Milan, accompagnato dal segretario Dibrogni. Infatti, l’ad granata ha evidenziato quanto la situazione sia un danno per la credibilità dell’intero sistema, una figura non bella che la B fa verso i tifosi, gli unici a portare passione autentica oltre che soldi, e verso i broadcaster dei diritti tv che potrebbero pensarci due volte in futuro prima di investire in un campionato che rinvia partite importanti come i play-out alla vigilia. Milan non ha affrontato il tema della B a 22 squadre, come invece da qualche parte è stato fatto intendere, anche perché la riunione non era teatro di votazioni o proposte. L’ad granata ha invocato il rispetto per Salerno e i suoi sostenitori e poi ha ripercorso tutte le tappe di questi giorni, a cominciare dal disorientamento di domenica alla vigilia della partita contro il Frosinone, sottolineando i punti contestati del comunicato attraverso cui il presidente di Lega B ha proclamato il rinvio a data da destinarsi dei play-out. La Salernitana ha ritenuto inopportuno il provvedimento firmato Bedin, perché fondato su ipotesi e fatti eventuali, al massimo preannunciati al momento del rinvio, nulla di chiaro o figlio di procedimenti disciplinari avviati, né tantomeno penalizzazioni fatte. Il deferimento del Brescia è stato fatto solo giovedì, la Salernitana contesta che la decisione di rinviare tutto sia basata su presunte irregolarità tutte da accertare. Non solo, la citazione dell’articolo 27.2 dello statuto di Lega fa storcere il muso al club: il presidente di Lega può fare autonomamente variazioni di date, non rinviare a data da destinarsi, sine die, come fatto in questo caso, tra le altre cose senza consultare le due squadre invischiate e senza riunire almeno il Consiglio Direttivo. La Bersagliera avrebbe ritenuto opportuno giocare regolarmente contro il Frosinone e poi che si aspettassero eventuali provvedimenti conseguenti possibili solo in caso di condanna effettiva, perché no, aspettando tutti i gradi di giudizio sportivi e non, come si è sempre fatto in casi analoghi capitati in anni passati. La convinzione di Bedin, ovviamente, è quella di aver fatto tutto secondo procedura e di essere nel giusto, per evitare di dover far rigiocare i play-out con squadre diverse in campo, in caso di condanna del Brescia dopo la disputa di Salernitana-Frosinone. Uno scenario che difficilmente si sarebbe verificato.
Filtra che ieri mattina la Salernitana ha presentato una nuova istanza al Collegio di Garanzia del CONI integrando quella di tre giorni fa: l’impugnazione è sempre la stessa, riferita al provvedimento di Bedin nel famoso comunicato 211 di rinvio play-out, ma con la richiesta che sia la sezione ammissioni e iscrizioni a giudicare per competenza, ricadendo la questione proprio sulle iscrizioni al prossimo campionato, e soprattutto che i tempi siano più brevi rispetto a quelli paventati (10 giugno per l’udienza di trattazione nel merito del primo ricorso, respinto solo per quanto riguarda l’istanza cautelare ma non complessivamente). A seconda di quello che sarà il responso, il pool legale granata del trio Fimmanò-Sica-Chiacchio deciderà se andare al TFN proseguendo nella giustizia federale, cosa che non può fare ora se c’è ancora un procedimento non chiuso come quello al CONI, oppure rivolgersi al TAR del Lazio. Un’ipotesi e non una certezza, attualmente, mentre il gruppo oggi si allenerà per l’ultima volta in settimana e poi potrà beneficiare di due giorni di riposo. Al Mary Rosy regna l’incertezza ma anche la voglia di allenarsi al massimo, perché si è compreso che alla fine la partita contro la Sampdoria si giocherà e bisognerà vincerla a tutti i costi.
Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.