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Salernitana, è crisi nera: granata ko anche a Pisa, Ventura piange sotto la pioggia

PISA (4-3-1-2): Gori; Belli, Ingrosso, Benedetti, Lisi; Verna, De Vitis (19′ st Gucher), Di Quinzio (28′ st Marin); Siega (31′ st Aya); Marconi, Fabbro. A disp. Perilli, D’Egidio, Izzillo, Moscardelli, Minesso, Meroni, Liotti, Pinato, Masucci. All. D’Angelo

SALERNITANA (3-5-2): Micai; Karo, Migliorini, Jaroszynski; Kiyine (14′ st Lombardi), Maistro (28′ st Gondo), Di Tacchio, Odjer (28′ st Akpa Akpro), Lopez; Djuric, Jallow. A disp. Vannucchi, Dziczek, Cerci, Kalombo, Morrone, Pinto. All. Ventura

Arbitro: Giacomo Camplone di Pescara (Capaldo/Lanotte). IV uomo: Valerio Marini di Roma.

NOTE. Marcatori: 6′ pt Di Quinzio (P), 13′ pt Fabbro (P), 34′ st Jallow (S). Ammoniti: De Vitis, Marin, Gori (P) Di Tacchio (S), Djuric (S), Lopez (S); Angoli: 0-2; Recupero: 0′ pt – 5′ st

Tredici minuti da incubo, la Salernitana perde anche a Pisa e ora non può più nascondersi: è crisi. I granata entrano in campo con un quarto d’ora di ritardo e incassano due gol ai primi due tiri in porta subiti. Regali della difesa e di una squadra sempre più in confusione. La reazione arriva solo a dieci minuti dalla fine con Jallow, troppo poco per riprendere una partita finita ancor prima di iniziare. Due punti in quattro partite, dal sogno Serie A al nono posto in classifica. Adesso i granata sono fuori dalla griglia playoff, scotto di un ottobre da incubo. A due giorni da Halloween la Salernitana inizia a vedere i fantasmi, forse non sarebbe una cattiva idea iniziarsi a guardare anche alle spalle. Perché dopo dieci giornate la classifica è cortissima e in Serie B non c’è bisogno di ricordare quanto poco ci vuole a ritrovarsi all’inferno.

LA CRONACA. Tanto tuonò che alla fine piovve. Sull’Arena Garibaldi, ma soprattutto sulla Salernitana capace di perdere la partita in tredici minuti affogata dai colpi di un Pisa che invece naviga a vele spiegate. Di Tacchio al 6’ regala la punizione che Di Quinzio trasforma aggirando una barriera mal piazzata da Micai, poi Maistro e Migliorini combinano il disastro permettendo a Fabbro di segnare il 2-0. E Ventura, sconsolato, naufraga a bordo campo protetto solo da un cappellino prestato per l’occasione da Kiyine.

Dopo i due gol la Salernitana finalmente si risistema in campo, ma è già troppo tardi. Non sul cronometro, ma nelle teste di calciatori stremati dai troppi impegni ravvicinati. Nonostante sia turno infrasettimanale, nonostante l’ultima partita sia stata disputata tre giorni fa, Ventura sorprende nelle scelte di formazione perché non regala sorprese. In campo vanno dieci degli undici che hanno giocato con il Perugia, la novità porta il nome di Fabio Maistro e non quello di Patryck Dziczek, relegato ancora in panchina. La Salernitana ritorna al 3-5-2 perché Odjer gioca sulla linea dei centrocampisti, modulo che invece il Pisa abbandona per passare a un 4-3-1-2 più offensivo. E la scelta di D’Angelo paga. Siega si mette trequartista e fa impazzire Di Tacchio, la difesa invece balla e rischia di cadere a ogni folata pisana. A centrocampo la palla non gira, perché il campo è pesante ma soprattutto perché Maistro sbaglia tanti passaggi e Kiyine invece non controlla un pallone. Il marocchino è anche egoista e preferisce spesso la conclusione da lontano al comodo assist. Sarà un caso, ma gioca male Kiyine e la Salernitana non c’è. Almeno nella prestazione, perché qualche occasione arriva. Maistro tira centrale al 14’, poi Jallow sfrutta male un contropiede una ventina di minuti più tardi e calcia su Gori.

L’unico che combatte è Djuric, che però cicca su un cross di Odjer e non riesce ad affondare il colpo di testa. Nel secondo tempo la reazione arriva, ma solo nell’ultimo quarto d’ora dopo i cambi di Ventura che butta nella mischia anche Gondo. L’attaccante ex Rieti permette alla Salernitana di cambiare modulo ed essere più offensiva, gli effetti si vedono subito. Lo stesso Gondo di testa alza sulla traversa, poi al 34’ Djuric all’ultimo centimetro di campo disponibile serve a Jallow il pallone del 2-1. Protesta il Pisa, che però si dovrebbe solo mangiare le mani per il clamoroso errore di Fabbro che proprio un minuto prima del gol della Salernitana si trova a tu per tu con Micai senza chiudere la partita. L’assalto finale del cavalluccio è più dettato dalla spinta di nervi che da un’idea precisa di gioco, al triplice fischio festeggia solo il Pisa. La Salernitana non sa più vincere, Ventura naufraga a centro classifica.

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