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Editoriale

Risurrezione e speranza: il calendario tiene la fiamma accesa per una buona Pasqua

Per lui la Salernitana era già “risorta” da tempo, senza voler troppo accostare il sacro al profano. Davide Nicola la etichetta come “Pasqua da ricordare“, comunque andrà a finire. La squadra granata ieri ha ritrovato i tre punti che mancavano da quasi cento giorni in una partita che può essere rampa per spiccare un volo con atterraggio sconosciuto. Può andar bene, può andar male, ma il potenziale gioco da sei punti in quattro giorni – in vista di Udine – stuzzica non poco.

Fiammella accesa

I rimpianti aumentano. Dopo il ko interno contro il Torino sembrava tutto finito, ma nelle successive due settimane le concorrenti hanno continuato a rallentare, fino a fermarsi del tutto. Il Venezia ne ha perse sei di fila, Genoa e Sampdoria tre. Ed i calendari delle altre non sono migliori di quello dell’ippocampo che ha pure due recuperi. In attesa della partita ai tempi supplementari al Collegio di Garanzia del Coni per la questione del match contro i lagunari (fissato al 27 aprile ma probabilmente destinato a slittare per i tempi tecnici pre udienza, forse anche un bene per la Salernitana che eviterebbe di giocare ogni quattro giorni per un mese, respirando e recuperando anche qualche acciaccato), la classifica dice che le speranze ci sono eccome. Il destino, stavolta, è tutto nelle mani dei granata che non devono sbagliare.

Riflessione sulle… riflessioni

La piazza, al solito, è passata dalla depressione all’esaltazione. Giusto così, fa parte del meraviglioso ed appassionante gioco che dura da 103 anni. Solo un appunto: in quanto squadra di Serie A, la Salernitana è oggettivamente molto più sulle bocche dei tanti parlanti sui media nazionali, a vario titolo, di quanto lo sia stata in passato. Inevitabile trovare ovunque opinioni discordanti, a volte genuine e a volte no. Il cavalluccio marino, è giusto ricordarlo, resta pur sempre ultimo in classifica ed al suo terzo torneo di massima divisione della storia. La squadra di Nicola sta mettendo le basi per un’impresa, sorretta finalmente da una proprietà solida, senza vincoli e con lo sguardo proteso al futuro, a prescindere dalla categoria. Il dato oggettivo vero è questo. Le chiacchiere non possono che essere molteplici.

C’è bisogno di sostegno e di oggettività da parte di chi ha fede granata, sulle affollatissime bacheche Facebook come allo stadio. Appare controproducente andare alla sterile ricerca del complimento o della pacca sulle spalle a tutti i costi. Non sarà sempre così per una “piccola”. Senza voler giustificare voci palesemente fuori dal coro e prive di equilibrio, tutt’altro, la riflessione è un’altra: è totalmente inutile perdere tempo ed energie ad accendere fuochi, il ruolo di censori del pensiero di chiunque parli di Salernitana (anche se magari ne sa poco o è in mala fede). Cui prodest? Perché sprecare energie occupandosi di parole in libertà? Non c’è esigenza. Al bando i vittimismi, sotto con l’Udinese. Sarà esclusivamente il campo ad essere giudice, non i salotti televisivi, né i triclini social. Serena Pasqua a tutti i lettori di SalernitanaNews.it.

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