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Ricorso Schiavi, giovedì la discussione a Roma. Gentile: “Proveremo ad attenuare punizione”

Da 4 a 2. La Salernitana spera di veder dimezzata la squalifica inflitta al proprio capitano Raffaele Schiavi, dopo l’acceso finale della gara contro la Cremonese giocata nello scorso weekend. Il Giudice Sportivo ha comminato ben 4 giornate di squalifica al difensore di Cava de’ Tirreni, con la Salernitana che ha immediatamente fatto ricorso. Contro la squalifica di Schiavi ma anche contro quella – di una giornata – inflitta al mister Stefano Colantuono. La discussione è fissata per giovedì prossimo a Roma, presso la Corte Federale d’Appello, e la società granata si è affidata all’avvocato Gianmichele Gentile, da tempo vicino al patron Claudio Lotito. “Abbiamo lavorato sul rapporto dell’arbitro e presentato le memorie difensive del caso – ha detto il legale al quotidiano “Il Mattino” – Cercheremo di attenuare una punizione che è effettivamente molto pesante. Ritengo che ci siano gli elementi per poterlo fare, ora aspettiamo di discutere il ricorso. Video nel dossier? Non sono ammessi, si può solo analizzare il rapporto dell’arbitro e le memorie della controparte”. 

2 Commenti

2 Commenti

  1. Alessio

    13/10/2018 at 10:08

    Schiavi non è nuovo a questi comportamenti……è uno a cui i nervi saltano facilmente
    Tutta la vita Mantovani, più forte e soprattutto non rischi che ti lasci in 10….

    • Katia

      13/10/2018 at 18:35

      @ Alessio
      In linea di massima converrei con te: rispetto allo specifico episodio non nego, infatti, di aver pensato nell’immediato “il solito Schiavi che, a prescindere dal fallo non fallo, nonostante l’arbitro avesse già fischiato la fine della gara e noi avessimo portato a casa un buon punto, proprio non è in grado di mantenere nervi saldi e lucidità.”. Ti dirò che ho anche ritenuto (e ritengo tutt’ora a prescindere dai controversi fatti di Cremona) che la scelta di affidargli la fascia di capitano non sia stata poi così accurata. Questo nell’ambito delle valutazioni personali. Per quanto mi riguarda, però, presterei maggiore cautela, oggi, nel parlare di “questi comportamenti” che, nel caso specifico, alla luce dei più recenti sviluppi, sembrerebbero assumere la connotazione di “questi PRESUNTI comportamenti”. Anche io Martedì, a seguito della pubblicazione delle decisioni del Giudice Sportivo che riportavano di uno Schiavi che si era rivolto all’arbitro “con atteggiamento minaccioso indirizzandogli epiteti insultanti e appoggiandogli una mano sul petto, che lo faceva arretrare di due passi”, non avevo affatto condiviso l’insurrezione popolare contro le 4 giornate di squalifica: a mio avviso, 3-4 giornate ad un CAPITANO che insulti e spintoni un direttore di gara non erano allora e non sono oggi affatto scandalose. Questo fino a Martedì pomeriggio…quando appunto era nota la sola versione arbitrale. Successivamente, però, (fatto per niente trascurabile) quanto riportato a referto dal Signor Francesco Guccini è stato dichiarato FALSO pubblicamente e con convinzione sia da Guillaume Gigliotti che da Luca Castiglia; due che, in quanto tesserati della Società, rappresentano una componente della Federazione (e la cui parola vale a mio avviso) esattamente come qualsiasi direttore di gara. I dubbi, almeno i miei, sono poi aumentati quando ho letto di un altro episodio alquanto controverso che ha visto protagonista lo stesso direttore di gara nel 2011 in occasione della gara Este-Forlí e non, come ha evidenziato qualcuno, per la presunta fede romanista dell’arbitro (della quale personalmente m’interessa appena meno di niente), ma perché in quella occasione l’avvocato Gungoni (difensore del calciatore espulso in quella circostanza dal Signor Guccini) aveva promosso ricorso presentando immagini video a supporto che testimoniavano (secondo Gungoni) la circostanza che il suo assistito non avesse mai ricercato il contatto col direttore di gara, differentemente da quanto dichiarato a referto da quest’ultimo. Personalmente non ho avuto modo di visionare le immagini in questione né conosco l’esito di quel ricorso; trovo, comunque, molto singolare che l’avvocato Gungoni allora, esattamente come Gigliotti e Castiglia in questi giorni, convengano nell’imputare al direttore di gara la medesima colpa: quella di aver refertato il falso…che non mi pare un’accusa/condotta sulla quale sorvolare allegramente. Per me trattasi di un episodio gravissimo sul quale l’AIA e la Procura Federale farebbero bene a concentrare la loro attenzione.

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