Continuità. Questa la parola d’ordine per una Salernitana che ha ritrovato il sorriso contro la capolista Verona. Alle porte un’altra sfida impegnativa, e il caso ha voluto che alla guida della Cremonese ci sia proprio quel Mandorlini che sulla panchina scaligera sconfisse i granata nella mai dimenticata finale playoff. Bisogna però pensare ad oggi, e puntare ad ottenere il massimo risultato contro i grigiorossi. ne abbiamo parlato con il collega Ivan Ghigi de La provincia di Cremona.
Cremonese-Salernitana è la gara tra chi cerca continuità, e chi invece vuole proseguire in un cammino fin qui encomiabile.
“E’ una Cremonese che vuole prolungare il proprio cammino, in casa ha ottenuto le maggiori soddisfazioni. E’ stimolante il fatto di essere ancora imbattuti, ma deve essere anche un punto di forza per la Cremonese. La crescita rispetto ai primi test estivi è stata notevole“.
Come scenderà in campo la formazione di Mandorlini? Novità rispetto alla gara di Ascoli?
“I cambiamenti sono da mettere in preventivo, Mandorlini ha fatto giocare 22-23 giocatori fin qui. E’ abituato a cambiare, ma ha anche detto in conferenza che avendo una rosa numerosa e tutti disponibili può permettersi di cambiare uomini. Anche cambiando fin qui, i risultati sono arrivati lo stesso. La squadra ha recuperato dopo le ultime gare giocate a stretto giro e qualche cambiamento potrebbe esserci. Paulinho non giocava da tempo e ha fatto 180 minuti nelle ultime due gare, altrimenti potrebbe scendere in campo Brighenti. A centrocampo potrebbe esserci il ritorno di Croce, anche se non essendo più un ragazzino ha richiesto più tempo per recuperare, ma potrebbe essere una pedina fondamentale. Radunovic confermato in porta, confermata anche la difesa con Mogos, Clayton, Terranova e Renzetti. A centrocampo Arini e Castagnetti dovrebbero agire ai lati di Croce. In attacco potrebbe invece rientrare l’ex Perrulli, Castrovilli a destra e al centro ancora Paulinho“.
Colantuono sembra invece intenzionato a confermare l’undici che ha battuto il Verona. Cosa c’è da temere di questa formazione?
“Mandorlini ha detto che non guarda in casa degli altri, ma anche che non prende in considerazione la squadra del derby col Benevento. Considera più veritiero l’ultimo successo sul Verona e il fatto che la Salernitana si conferma una delle squadre più attrezzate per la categoria anche senza timori reverenziali. Abbiamo una rosa competitiva. C’è da dare qualcosa in più perché avremo la doppia sosta (nazionale e turno di riposo, ndr) e il tecnico vuole concludere il mese con una vittoria, o almeno con un buon risultato. E’ una sfida ritenuta come uno dei primi veri esami. E’ un primo ciclo che si chiude. Inoltre allo Zini ci sarà anche una buona presenza di pubblico“.
Una gara particolare per la Salernitana che ritrova il ‘nemico’ Mandorlini. Come vive il pre partita il tecnico?
“Non ha dato una risposta definita, la sente come una gara importante senza nessun riferimento al passato. So che attorno a questa gara possono cucire addosso tanti retroscena coloriti, alla Cremonese interessa solo che sia una partita che fa storia a sé. Non possiamo sapere come andrà il match; sarà però certamente una gara condita da molti spunti con la quale si spera di far felice il pubblico“.
Squadre separate da un solo punto in classifica e che sono proiettate verso l’alto. Ti aspettavi un inizio di stagione così da ambo le squadre?
“La Salernitana è già dallo scorso anno vista per fare questo tipo di campionato e per giocare i playoff. Nella nostra classifca ad inizio stagione, nelle prime sette posizioni abbiamo inserito Pescara e Salenritana, oltre alla Cremonese perché la campagna acquisti ha fatto fare un salto di qualità. L’arrivo del direttore sportivo Rinaudo ha mischiato le carte. Il progetto iniziale è stato cambiato, il ds ha fatto le proprie scelte e ha rotto ogni legame di continuità col passato. C’è stato qualche mugugno e qualche titubanza ad inizio ritiro. Dalla prima partita in campionato però si è visto qualcosa di diverso, soprattutto dopo le prime giornate è uscita la squadra. Non sappiamo quali sono le sue reali potenzialità, questo è il primo vero banco di prova“.
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