L’Hellas Verona è reduce dalla vittoria esterna, preziosissima, sul campo dello Spezia. Eppure, quella scaligera, è ancora oggi la delusione più grande del torneo (insieme al Crotone). Partita per azzannare il torneo cadetto, la squadra guidata da Fabio Grosso è al momento ferma al 6 posto, a quota 36, a sole cinque lunghezze in più rispetto alla Salernitana. E l’ex campione del Mondo si giocherà tanto domani, dato che se dovesse perdere molto probabilmente lascerebbe la tolda della nave. Nell’ultima gara, Grosso ha apportato diverse modifiche al suo undici. Che dovrebbe riproporre anche domani.
In porta ci sarà come al solito Marco Silvestri, titolare dei pali da inizio anno. Il pipelet emiliano è in Veneto dalla scorsa stagione, quando arrivò per ricoprire il ruolo di vice Nicolas. Ha saputo attendere la sua chance ed ora proverà a regalare stabilità alla porta scaligera.
Nell’inedito ruolo di terzino destro, invece, dovrebbe agire Bianchetti: l’ex Inter ed Under 21 nasce come difensore centrale, ma già dalla gara di La Spezia Grosso sta provando a cucirgli addosso il nuovo ruolo. Qualche anno fa, molti addetti ai lavori avrebbero pronosticato per lui una carriera leggermente diversa. Ma, forse, c’è ancora tempo per rimediare. Le potenzialità, d’altronde, ci sono tutte. A Bianchetti il compito di dare equilibrio, dunque, dato che dal lato opposto ci penserà Gigi Vitale a scorrazzare in lungo e in largo. Il fresco ex pare abbia il dente avvelenato, ma le sue continue discese potrebbero aprire varchi importanti a Calaiò&co. In ogni caso, massima attenzione al suo sinistro. Specie sui calci piazzati. La coppia centrale sarà invece composta da Marrone e Dawidowicz. Il primo, ex Juve e ormai da diversi anni in questo ruolo dopo un passato da mediano, ama iniziare l’azione grazie ad una buonissima tecnica. Negli anni, inoltre, ha anche affinato altre doti che ne hanno fatto un difensore centrale d’assoluta affidabilità. Gran fisicità per il polacco ex Benfica, inoltre, praticamente insuperabile nel gioco aereo. La pecca: nessuno dei due è dotato di grandissima rapidità. E con Jallow di fronte…
A dirigere il gioco dovrebbe pensarci Gustafson, spesso utilizzato anche come mezzala. Ottimo fisico e buona tecnica per lo svedese di proprietà del Torino, a segno nell’ultima gara al pari di Zaccagni. Che domani sarà riproposto nel ruolo di interno: il classe ’95 è letteralmente esploso in questa stagione e sembra pronto al salto di categoria. Da tener d’occhio la sua tecnica ed i suoi continui inserimenti. Mezzala atipica, invece, Faraoni: da terzino a centrocampista, il passo è stato breve. E’ questo il secondo esperimento di Grosso. Ha corsa e tempi d’inserimento, può rappresentare una importante risorsa.
L’attacco sarà tutto sulle spalle di Samuel Di Carmine, in procinto di vincere l’ennesimo ballottaggio con Pazzini. Forza fisica ma non solo per l’ex Perugia, bravo a tenere sempre in apprensione i centrali avversari. In questa stagione, tuttavia, ha regalato pochi sorrisi ai suoi tifosi. In dubbio Di Gaudio, a causa di alcune noie muscolari che però non dovrebbero impedirgli di scendere in campo. L’ex Parma agirà largo a destra con licenza di accentrarsi e far male col suo sinistro. Dal lato opposto il sudcoreano Lee, calciatore di buona prospettiva che ha già dimostrato di avere nel suo repertorio ottimi colpi.