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Prossimo avversario, il ritrovato Venezia di Zenga si affida alla fantasia delle ali

Trascinato dalla cura Zenga e dai cinque punti conquistati in tre partite (contro Verona, Palermo e Cremonese), il Venezia che affronterà la Salernitana è una squadra che viaggia sulle ali dell’entusiasmo e già prossima a raggiungere un’invidiabile organizzazione tattica. Accantonato il 3-5-2 utilizzato da Vecchi, l’ex portiere della Nazionale sta schierando i suoi uomini con un 4-3-3 molto pungente in fase offensiva, pronto a trasformarsi in un solido 4-1-4-1 quando sono gli avversari a gestire il gioco. Un calcio essenziale e privo di fronzoli, teso ad esaltare le prestazioni dei singoli attraverso l’assegnazione di compiti e funzioni coerenti con le loro caratteristiche tecniche. Pertanto, sarà una gara difficile per la Salernitana, che dovrà essere attenta ad evitare pericolosi cali di concentrazione.

A guardia dei pali lagunari ci sarà il ventiduenne Vicario, da quattro anni a Venezia ma ripromosso titolare dopo due stagioni trascorse in naftalina. Fiducia che il ragazzo sta meritando grazie a prestazioni molto interessanti.
La linea difensiva a quattro dovrebbe avere tre certezze ed un sol dubbio sulla fascia destra, dove a contendersi la maglia da titolare saranno Bruscagin e Zampano. Calciatori diversi, perché il primo è ormai soprattutto un centrale difensivo (dopo gli esordi da esterno basso), mentre il secondo ama spingere con continuità, sovrapporsi sulla corsia esterna per incrementare il tasso offensivo della squadra. Al centro della retroguardia appare intoccabile la coppia formata dagli esperti Modolo e Domizzi. Ruvidi, smaliziati, tempestivi nelle letture tattiche e minacciosi sulle palle inattive, seppur non il massimo dal punto di vista della rapidità, i due non sembrano lasciare grandi chance agli scalpitanti Andelkovic, Coppolaro e Cernuto, i quali trovavano maggiore spazio nella difesa a tre schierata da mister Vecchi. Sulla fascia sinistra, infine, agirà l’ex granata Garofalo, piede mancino educato ed iniziative ancora incisive, nonostante i trentaquattro anni compiuti e le quasi trecento partite disputate in cadetteria.

Quattro calciatori dovrebbero invece contendersi le tre posizioni da occupare nella zona nevralgica del campo. Stiamo parlando di Bentivoglio, Suciu, Segre e Schiavone. Zenga sta valutando probabilmente anche l’incidenza su alcuni di essi delle tre partite ravvicinate imposte dal calendario. A dettare i tempi dovrebbe essere l’ottimo Bentivoglio, un passato da mezzala intraprendente e di qualità (in serie A) ma da anni ormai impegnato a cucire il gioco dei suoi, senza venir meno alla possibilità di calciare proficuamente (pure da fermo) verso le porte avversarie. Calciatore non più giovanissimo (33 anni), per cui Zenga potrebbe optare per il più muscolare Schiavone, elemento che ha già dimostrato in serie B (Livorno e Cesena) di saper anche regalare interessanti geometrie alla squadra. Inoltre, come è già accaduto a Palermo, Bentivoglio e Schiavone potrebbero anche giocare insieme dal primo minuto, con uno dei due ad agire da mezzala. Ruolo che vede favoriti il rumeno Suciu ed il promettente Segre, ventunenne di proprietà del Torino. Il primo è una mezzala razionale, un supporto costante per il play maker, sia nella cucitura del gioco, sia nel preservare i giusti equilibri difensivi, senza disdegnare la possibilità di accompagnare l’azione offensiva della squadra. Segre invece, pur esibendo disciplina tattica e discreta aggressività sui facitori di gioco avversari, è soprattutto una mezzala incursiva e dotata di un ottimo tiro; una sorta di trequartista con caratteristiche difensive. Tre reti realizzate lo scorso anno a Piacenza nel suo primo cimento da professionista, da aggiungere a quella messa a segno recentemente contro il Palermo ed a quella sfiorata nella vittoriosa trasferta di Cremona. Dati numerici che testimoniano la graduale crescita tecnica del virgulto piemontese, il quale è molto insidioso anche nel gioco aereo.

Il tridente offensivo sembra estremamente blindato, con il roccioso Litteri affiancato dalla verve tecnica ed atletica di Falzerano e Di Mariano. Litteri, ex che ha regalato qualche dispiacere alla tifoseria granata quando militava nel Cittadella, fonda le sue prestazioni sul vigore fisico ed agonistico, riuscendo ad essere sempre mobile sull’intero fronte d’attacco, nonostante una prestanza fisica notevole. Attaccante dal bagaglio calcistico completo (calcia con entrambi i piedi ed è sempre pericoloso nel gioco acrobatico), senza però rubare l’occhio e valicare l’etichetta di centravanti di categoria. Colantuono dovrà stare attento a non concedere campo alle ripartenze di Falzerano e Di Mariano, due esterni molto ficcanti di rimessa, dotati di gran dinamismo, abili nell’uno contro uno e supportati da significative doti tecniche. Insomma, due elementi che possiedono i numeri per spaccare la partita, ma anche calciatori di temperamento e sempre pronti a garantire spirito di sacrificio e disciplina tattica in fase di non possesso. Di Mariano sta crescendo a vista d’occhio, sospinto da una duttilità tecnico-tattica che ha già fatto drizzare le antenne a diversi operatori di mercato. A gara in corso, infine, da non sottovalutare le soluzioni acrobatiche dello spagnolo Geijo, l’estro di Citro negli ultimi venticinque metri e l’entusiasmo del ventenne italo-albanese Vrioni, interessante ‘torello’ di proprietà della Sampdoria, molto combattivo e in possesso di un tiro preciso e potente con il piede sinistro.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Vicario; Bruscagin (Zampano), Modolo, Domizzi, Garofalo; Suciu, Bentivoglio, Segre (Schiavone); Falzerano, Litteri, Di Mariano. All. Zenga.

I CONVOCATI: Facchin, Bruscagin, Andelkovic, Coppolaro, Domizzi, Bentivoglio, Suciu, St Clair, Vicario, Modolo, Zennaro, Marsura, Segre, Di Mariano, Schiavone, Lezzerini, Falzerano, Cernuto, Garofalo, Zampano, Citro, Litteri, Migliorelli, Vrioni

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