Quinto campionato Primavera per la Salernitana. Quello 2, per l’esattezza, dopo la riforma di due estati fa. I granatini domani giocheranno la prima partita stagionale sul campo del Crotone, con la speranza – anzi, il dovere – di cancellare le quattro deprimenti stagioni precedenti. Con una rosa piuttosto vasta (clicca qui per leggere), toccherà ad Antonio Rizzolo, lo scorso anno collaboratore tecnico di Gregucci prima e Menichini poi con la prima squadra granata, provare a invertire la rotta. Assieme al tecnico classe 1969 – ex calciatore di buon livello con le maglie di Lazio, Atalanta, Padova, Reggiana, Palermo e tante altre – lavoreranno l’allenatore in seconda, Giacomo Pisapia, il preparatore atletico Vincenzo Laurino e l’allenatore dei portieri, Mauro Lamberti. Team manager sarà Alessandro Di Matteo.
Mister Rizzolo, poco edificante venire da una serie di ultimi e penultimi posti. L’obiettivo dev’essere un cambio di marcia. Con che spirito si comincia?
“Io sono carico, abbiamo lavorato bene. Negli ultimi anni la Primavera non ha fatto buoni risultati, è innegabile se si guardano le classifiche. In primis, bisogna provare a mettere nelle migliori condizioni i giocatori di poter essere eventualmente utili alla prima squadra: è questo l’obiettivo primario. L’aspetto principale è la crescita di ogni giocatore. Se questo avviene attraverso risultati importanti, ben venga: lavoriamo per quello. Ho una rosa abbastanza vasta, fatta di molti 2002 compensati da una manciata di 2000 che ci daranno una mano e parecchi 2001. Un gruppo omogeneo che spero possa fare buone cose”.
La Salernitana, però, negli anni non è riuscita a distinguersi neppure per esordi di baby in prima squadra, se non in isolate occasioni in partite di fine stagione o già senza storia. C’è qualcuno, stando al suo occhio, che può invertire la rotta in tal senso?
“Qualcuno nell’orbita prima squadra c’è già, secondo me alcuni elementi hanno le caratteristiche giuste, in prospettiva. Ma non voglio fare nomi. A volte, i giovani pensano di essere già atleti arrivati, facendo un ritiro o un paio di apparizioni in allenamento coi grandi durante la settimana. Non è così, per essere pronti ce ne vuole, di pane duro da mangiare ce n’è tanto. Sicuramente lo staff della prima squadra sta attenzionando alcuni ragazzi della Primavera che, di tanto in tanto, vengono chiamati per alcuni allenamenti. Va detto, però, che molto dipende anche dall’andamento che hanno prime squadre, perché non sempre è facilissimo potervi inserire giovani in pianta stabile. Bisogna avere pazienza, tranquillità e al momento giusto farsi trovare pronti per cogliere il proprio spazio”.
Dunque, che tipo di campionato prevede?
“Aspettiamo, giochiamo la prima. Non abbiamo ancora conoscenza certa delle nostre avversarie. Sicuramente Lecce, Ascoli e Benevento danno grande importanza al settore giovanile e probabilmente potrebbero stare un pochino più avanti. Io sono abbastanza contento del gruppo che ho a disposizione, c’è da lavorare e crescere tanto, ma vedremo nel giro di qualche settimana che piega potrà prendere il nostro campionato”.
Giocherete con lo stesso modulo della prima squadra?
“Sì, credo sia questa la principale novità. Mi confronto con Ventura e la società, abbiamo dato per prima volta questo indirizzo, visto che l’anno scorso non era stato così, nel tentativo di trovare continuità tecnica col discorso prima squadra. Adotteremo il 3-5-2, in modo da far abituare già i ragazzi del settore giovanile allo schieramento dei grandi, qualora dovessero essere chiamati su anche solo per qualche allenamento”.
In Primavera sarà consentito schierare tre fuori quota (due duemila e uno senza limiti di età) in ogni gara, escluse le ultime quattro e quelle dell’eventuale post season. Avrete a disposizione anche Morrone della prima squadra?
Non lo so, non ne abbiamo parlato ancora. Abbiamo possibilità di inserire tre fuoriquota negli undici, sono a disposizione totale della società. Se ci sarà questa opportunità, ben venga.
Aveva già un contratto in essere col club come collaboratore di prima squadra, ora questa nuova avventura. Dal punto di vista personale, cosa significa per lei tornare a lavorare coi giovani?
“Sicuramente è motivo di grande soddisfazione. Ho lavorato molto coi settori giovanili tra Arezzo e Ascoli, nasco da questo ambito come allenatore. Ho cominciato a fare il secondo con Gregucci (anche ad Alessandria, nda), quando ho avuto questa opportunità l’ho colta e recepita come un segnale positivo verso la persona. Per me credo sia una grande vetrina, ma anche una palestra personale. Sono carico, spero di poter riuscire a dare qualche risultato che fa bene anche alla testa. Le vittorie danno autostima e tranquillità per lavorare meglio, mentre le sconfitte fanno venire tarli negativi”.
Un po’ quello che si è verificato l’anno scorso in prima squadra…
“Esatto. Sono stati tutti bravi a resettare tutto. Si veniva da un’annata particolare e non è stato facile. Ancora c’è molto da fare, però in questo Ventura è stato molto bravo: Salerno è una piazza che non scopro certo io, si accende al minimo sentore di risultati e in queste prime partite si sta avendo la dimostrazione. La gente ha capito che, al di là di dove arriverà la squadra, in campo ha idee, valori e dà il massimo, fino all’ultima goccia di sudore. Tutti dovranno temere la concorrenza della Salernitana in B”.
Per quale obiettivo?
“Non so, a questo punto del campionato è presto. Ma ho visto una squadra costruita con grande saggezza e grande testa, può fare molto bene. C’è un mix importante di qualità, tecnica, gioventù e voglia. Sin dalle prime partite ha dato la sensazione che squadra sarà sempre presente, guidata da un maestro come Ventura non può che fare bene”.
Tornando alla vigilia del campionato Primavera che sta vivendo, quali sono le difficoltà che h incontrato in fase di preparazione?
“Devo essere sincero, nessuna in particolare. La società ci ha permesso di fare un ritiro completo all’Ultimo Minuto, mettendoci a disposizione la struttura per poter lavorare mattina e pomeriggio. È stato un mese intenso. Certo, come qualsiasi allenatore che prende un gruppo nuovo e deve cercare di far capire determinate idee, col mio staff ho dovuto lavorare e ci sarà ancora tanto da fare, anche perchè ad oggi in rosa ho 31 giocatori e modulare tutto non è facilissimo. L’apporto del mio staff e di Alberto Bianchi, che è per noi un punto di riferimento, sta aiutando tantissimo”.
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