Tolti i guanti, ha indossato subito la cravatta. Ciro Polito ha detto addio al calcio giocato, l’ex portiere della Salernitana si è ritirato al termine della stagione 2015/2016 l’ultima da professionista alla difesa della porta della Juve Stabia. A Castellammare Polito è rimasto, prima come direttore dell’area tecnica e oggi come direttore sportivo. Una carriera che è appena all’inizio per l’ex numero 1 granata ma che sta già portando i propri frutti. La Juve Stabia è seconda in Serie C e spera nella promozione, l’augurio per Polito è che però il derby con la Salernitana possa essere rimandato per una doppia promozione. Anche perché i granata sono terzi e la A è possibile: “Mai dare qualcosa per scontato in Serie B. Chi diche che la Salernitana non possa ambire ai primi due posti della classifica?”. Se lo augurano tutti i tifosi granata, ma c’è da lavorare. Anche perché la concorrenza è folta: “Quello di Serie B è un campionato aperto a tutti – ha detto Polito ai microfoni di Radio Alfa – C’è sempre un outsider che fa bene, come il Benevento di un paio di anni fa che non era una squadra costruita per vincere. L’anno scorso forse Empoli e Frosinone avevano qualcosa in più, mentre quest’anno vedo solo il Palermo un po’ avvantaggiato perché ha una struttura di squadra ben amalgamata e alla lunga può risultare un fattore. Ma la Salernitana se la gioca, quest’anno la B è meno lunga e quindi più insidiosa: i granata possono ambire ai primi due posti”.
I risultati per ora stanno arrivando, manca solo la prestazione: “Lo ha detto Lotito, quello che contano sono i risultati. Alla fine la polpetta ti riempie la pancia, farebbe certamente piacere vedere allo stadio del bel gioco ma se non si può avere certamente meglio sono i risultati”.
Polito conosce molto bene Salerno, è cresciuto nelle giovanili granata e poi ha debuttato in prima squadra. Nel corso della sua carriera è riuscito a raggiungere anche la Serie A, dove per tre anni è stato all’Atalanta di Stefano Colantuono: “È stato un piacere essere allenato dal mister. Anche quella era una squadra compatta come la Salernitana di oggi. Colantuono è un allenatore che ha bisogno di un po’ di tempo, infatti all’inizio a Salerno lo scorso anno ha avuto qualche difficoltà. Poi, però, quando riesce a farsi costruire la squadra che desidera riesce sempre a plasmarla come vuole lui. Le sue squadre rispecchiano sempre il suo carattere, è un tecnico grintoso e anche i suoi ragazzi mettono tutto in campo. Non lascia nulla al caso e cura tutti i dettagli, non è un caso che la Salernitana sia una delle migliori difese”.
Ma se i granata hanno subito solo 11 gol in campionato, gran parte del merito va al collega di Polito Alessandro Micai: “Un portiere pratico, ma carismatico – il giudizio del diesse della Juve Stabia – Ha una grande personalità e lo ha dimostrato a Bari che è una piazza difficile come Salerno. Nonostante non partisse con i gradi da titolare è riuscito a conquistare il posto e poi a mantenerlo. La Salernitana dopo diversi anni ha trovato un portiere che dà garanzie ma soprattutto qualche punto in più”.
Dopo l’1-0 con lo Spezia la Salernitana si è fermata, i granata torneranno in campo addirittura il 1 dicembre. 21 giorni dopo l’ultimo impegno di campionato: “La telenovela estiva è il male del nostro calcio, non ho mai visto all’estero quello che è successo in Italia ad agosto. La B a 19 è un male per tutti, hanno creato un danno anche a noi in Serie C perché dobbiamo convivere con un campionato anomalo: squadre con più giornate, turni infrasettimanali, recuperi a tutte le ore. Adesso la Salernitana sarà costretta a osservare un turno di riposo doppio e quando stai così tanto tempo senza giocare è sempre un male, soprattutto per una squadra che arriva da un momento positivo. Speriamo si possa ritornare presto ai vecchi tempi, così come promesso da Gravina”.
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