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Polemiche sul gol di Maggiore, AIA fa chiarezza: “Situazione punibile, no OFR perché…”

Salernitana-Sassuolo è gara già passata agli almanacchi del campionato di Serie A, ma fanno ancora eco le polemiche nel post della sfida andata in scena all’Arechi. Giovanni Carnevali, a.d. del club neroverde, aveva recriminato a caldo sull’occasione del pareggio in extremis di Giulio Maggiore. Ad OpenVAR, in onda come di consueto su DAZN, è intervenuta l’AIA per fare chiarezza sull’episodio.

L’episodio

Nel primo dei cinque minuti di recupero, la Salernitana ristabilisce la parità con il gol di Giulio Maggiore su assist di Zanoli. La rete, però, nasce da un intervento alto di Lorenzo Pirola su Defrel in uscita, favorendo così il cambio di possesso palla. Il direttore di gara Sozza è vicino al contatto, ha campo aperto ma lascia comunque proseguire, Vignato recupera la sfera e da lì i granata costruiscono il 2-2. L’episodio viene anche rivisto al VAR: in sala c’era Di Paolo e, come assistente, Gariglio. La decisione del fischietto di Seregno è confermata: “Lui (Pirola, ndA) sta in vantaggio, questo non può essere fallo. Lo prende di lato, non da dietro. Non ci sono extra movimenti, va sulla traiettoria”, suggerisce Di Paolo dalla VAR Room di Lissone.

La disamina

A freddo, però, l’AIA si è accorta dell’errore degli arbitri. Ieri sera è intervenuto Dino Tommasi, ex arbitro e oggi componente della commissione CAN, che ha commentato così l’episodio a DAZN: “C’è un fallo alto di Pirola su Defrel in uscita. L’arbitro Sozza è molto ben posizionato, valuta come regolare il contrasto, quasi spalla a spalla. In realtà, c’è un contrasto alto che impedisce l’uscita. Probabilmente vede depenalizzato il fallo dalla presenza di Vignato, che è in vantaggio sul pallone e va subito a chiudere. È comunque un elemento non importante questo, perché rimane il disinteresse di Pirola, che con un movimento del braccio impedisce la progressione in uscita a Defrel”. Tommasi ha spiegato il perché della mancata revisione al monitor: La situazione è punibile, però rimane meno facile l’intervento da parte del VAR, perché non valuta come grave ed evidente errore, inoltre Sozza aveva campo aperto davanti a sé e richiamarlo avrebbe significato fargli rivedere una scena appena vista in campo”.

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