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Pietro Strada: “Sarà emozionante vedere mio figlio all’Arechi. La B è una brutta bestia, spero Salernitana torni ai fasti di un tempo”

Pietro Strada ha scritto la storia della Salernitana allo stadio Arechi con tre stagioni dense di ricordi dal 1992 al 1995. Il 2 luglio, sullo stesso rettangolo verde, a distanza di quasi trent’anni il figlio Filippo, scenderà in campo con l’obiettivo di vincere le Universiadi con la compagine azzurra.

Ai microfoni di Radio Alfa Strada parla dell’emozione di osservare il figlio calcare quel prato che lo ha reso protagonista di tanti bei momenti in salsa granata: “Sarà un’emozione fortissima, mi verranno in mente tanti ricordi di quando ero io sul rettangolo di gioco. Innanzitutto spero che mio figlio possa divertirsi e magari possa coronare il sogno di andare fino in fondo al torneo”:

Strada ritorna a parlare della sua esperienza in granata: “Ho sempre Salerno nel cuore, è stato il mio trampolino di lancio. Auguro a mio figlio di stare bene, di dimostrare il suo potenziale. In caso di rigore? Io e mia moglie ricordiamo quello sbagliato con l’Acireale – afferma ridendo – e proprio in quella circostanza Filippo mi ha detto che è il rigorista della squadra, avendone tirati spesso tanti in allenamento. Spero abbia il mio stesso ruolino di marcia perché al di là di quell’errore ne ho segnati anche parecchi”.

Tanti ricordi con la maglia granata, a partire da uno dei primissimi anticipi di Tele+2 con l’Udinese: “Faceva tanto freddo. Il goal più bello? Ce ne sono tanti, ho avuto la fortuna di segnarne un po’ e di pregevole fattura. Quello di Potenza fu più di furbizia, ricordo anche quello con il Chievo a Verona. Però, quello che più mi preme ricordare è come ho vissuto quel periodo, con il calore e l’affetto della gente. Spero che mio figlio possa togliersi tali soddisfazioni, anche lui ha subito un infortunio al ginocchio come me in questi ultimi due anni tribolati dove ha visto poco il campo. Mi assomiglia? Ha qualità tecniche importanti, è sicuramente più offensivo rispetto a me che giocavo come mezzala mancina, magari si sposterà a centrocampo a lungo andare. Ora è più un esterno che gli piace rientrare e fare goal. Ha sempre fatto caterve di goal nelle categorie giovanili. Spero possa riprendersi e dimostrare, dunque, il suo valore”. 

Sulla Salernitana e sulla stagione conclusasi il 9 giugno ai rigori vinti contro il Venezia: “Non è stata una grande annata. Soprattutto negli ultimi mesi il rendimento è stato ampiamente negativo. A Brescia ho ritrovato tanti amici come Gigi Genovese e Gregucci. Li avevo trovato sereni, poi però questa serenità si è persa con l’andare del tempo e i risultati conseguiti. Salvarsi sul campo è stata una grande soddisfazione. C’è da migliorare tanto”.

Sull’allenatore e sul probabile addio di Menichini: “I sostituti sono importanti, sono nomi di esperienza e vincenti. La dirigenza troverà una soluzione ideale. La B è una brutta bestia. Il Brescia era partito per salvarsi ed ora eccolo in A perché ha trovato alchimia tra gruppo, tifosi, stampa e società. Spero che la Salernitana possa raggiungere presto i fasti di un tempo”.

1 Commento

1 Commento

  1. Mai satellite della Lazio

    28/06/2019 at 22:07

    Ma quali fasti di un tempo pietru’ ..quali fasti mannaggiamort ..siamo finiti sulla brace ahinoi

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