Perpetuini a Radio Alfa: “Al Perugia il mio gol più bello, a Salerno anche essere contestati è bello”

Tra i protagonisti del doppio salto della Salernitana dalla Seconda Divisione alla Serie B, Riccardo Perpetuini ha appeso gli scarpini al chiodo a soli ventisei anni – poco meno di due anni fa – per dedicarsi alla sua carriera da odontotecnico. Fu uno dei primi giocatori scuola Lazio a passare in granata dopo la vittoria del campionato di Serie D da parte del Salerno Calcio ma prima aveva già fatto esperienza con le maglie di Crotone e Foggia. In granata s’è sempre distinto per serietà e dedizione, siglando anche qualche gol bello ed importante: uno di questi in un Salernitana-Perugia giocato il 27 aprile 2014 all’Arechi quando superò Koprivec con un destro forte ed angolato dalla distanza: “Penso sia stato il più bel gol della mia carriera – Ha raccontato Perpetuini ai microfoni di Radio Alfa – Anche perché non è che ne ho fatti tanti (ride ndr)”. L’ex centrocampista granata ha ripercorso la sua esperienza a Salerno: “Sono stati due anni molto belli, ricchi di soddisfazione. Abbiamo vinto in Seconda Divisione con una cavalcata fantastica, in Prima Divisione non era facile vincere subito ma abbiamo portato a casa la Coppa Italia di Lega Pro. Forse arrivammo un po’ scarichi ai play-off per la rincorsa che facemmo con mister Gregucci, quella sera il Frosinone ne aveva di più. La squadra c’era, con Gregucci cambiarono tante cose grazie alle sue qualità tecniche ed umane”.

Perpetuini si è ritirato a soli 26 anni nonostante la possibilità di una buona carriera: “É stata una scelta non sofferta ma ragionata, non sono stato impulsivo. Se fossi stato in altre categorie magari non avrei preso questa decisione o quanto meno l’avrei posticipata. Quando ho capito che il treno era passato mi sono guardato allo specchio capendo che allenarmi, andare in ritiro era diventato pesante. Mi sono buttato con l’entusiasmo dei tempi migliori in una nuova carriera che mi sta dando già tante soddisfazioni”.

Quello che porterà al centenario sarà un anno importante per i tifosi: “Sono stati fatti tanti investimenti non solo dal punto di vista economico, credo che sia la squadra più attrezzata in Serie B dell’era Lotito-Mezzaroma. Spero che questi investimenti rispondano sul campo”. Proprio i tifosi rappresentano un punto di forza della Salernitana: “Il pubblico recita sempre un ruolo primario e non sono frasi fatte. Non ho alcun interesse nel dirlo, sono sincero. Già quando entri in campo per il riscaldamento sentire la vicinanza del tifo è un fattore in più. Da un certo punto di vista anche essere contestato è bello, ti fa sentire parte di un qualcosa che vive. Meglio giocare in una piazza passionale, almeno per quanto mi riguarda”.

Perpetuini conosce alcuni calciatori attualmente in rosa: “Con Gigliotti ho giocato a Foggia per una stagione, era un giocatore già molto promettente. Arrivò in ritardo, fu uno degli ultimi acquisti ma si vedeva che aveva eleganza e padronanza del ruolo, ha tanta classe per essere un difensore centrale. Mazzarani ho vissuto la mia prima esperienza tra i grandi. Con lui e Mendicino stavamo sempre insieme, magari a tratti non si vede ma nelle azioni chiave ci mette sempre lo zampino. Ha personalità e può far bene. Di Gennaro? Il nome parla da sé, è un lusso per la categoria. É arrivato in ritardo, forse non s’aspettava di scendere in Serie B ma credo che uscirà fuori anche se la cadetteria non è facile, non basta arrivare dalla Serie A”.