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Pagellone Torino-Salernitana: Boa sicurezza, Pierozzi mastino. Buon impatto per Pellegrino

OCHOA 6. Mai seriamente impegnato nei primi 45′. Un po’ incerto nelle uscite alte, la Salernitana è sotto pressione nei primi 20′ della ripresa tra ripetuti calci d’angolo concessi e traversoni. Dice di no a Linetty al 22′ del secondo tempo ma con i piedi sbaglia davvero tantissimo. Troppi rinvii regalati agli avversari. Se non altro, porta a casa il suo primo clean cheet del campionato.

PIEROZZI 7. Ancora braccetto. Non il suo ruolo ma Inzaghi fa di necessità virtù e non si fida di schierare un terzetto composto integralmente da giocatori arrivati nell’ultima settimana. Lui premia il mister. Gioca bene d’anticipo, deciso. Si batte con coraggio anche con Zapata che spesso si aggira nelle sue zone di competenza.

BOATENG 7. Esordio in Serie A, torna a giocare una partita ufficiale dopo nove mesi (il 3 giugno scorso con la maglia del Lione). Si presenta con uno stacco di testa perentorio su rilancio dalla difesa torinista. Salva sulla conclusione di Lazaro a botta sicura dopo 10′. Si fa rispettare nella propria area e conferisce sicurezza ai compagni giocando di posizione ed esperienza. (dal 16′ st PELLEGRINO 6,5. Entra sul centro-sinistra e chiude centrale, unico di ruolo. Approccio più che positivo).

PASALIDIS 6,5. Prima in Italia anche per lui. Non giocava dal 3 dicembre, due mesi pieni, perché scivolato indietro nelle gerarchie del tecnico dell’Ofi Creta, sua precedente squadra. Molto positivo sull’uomo. Si attacca bene a Vlasic. Passa centrale con l’uscita di Boateng ma non è fortunato: prima della mezzora del secondo tempo un infortunio alla spalla lo mette ko. (dal 28′ st SAMBIA 5,5. Un errore al pronti-via con una sanguinosa palla persa, discreto nel contenimento).

ZANOLI 6. Dopo due positivi ingressi a gara in corso, ecco la chance da titolare. Ci mette un po’ per settarsi. Per 45′ in qualche caso va in affanno sulle sgroppate di Lazaro. Molto più efficace nel secondo tempo in fase di contenimento, rinuncia quasi completamente alla spinta.

MAGGIORE 5,5. Un po’ svagato in apertura. Basso, forse troppo, davanti alla difesa, non ha il piede per un corretto controllo orientato nello stretto e va in difficoltà in costruzione, quando servito dai difensori, perché gli avversari aggrediscono con ritmo.

BASIC 6,5. Arpiona un po’ di palloni interessanti. Fa il regista avanzato ma c’è traffico. Appena ha libertà, calcia in porta ad inizio ripresa con mira non precisa. Tiene botta anche sul profilo della quantità.

BRADARIC 6. Bellanova gli dà fastidio, lui resta basso e si lascia andare a qualche imprecisione in eccesso palla al piede. La prima metà di gara è al di sotto della sufficienza. Più accorto e sveglio nella seconda frazione. L’infortunio di Pasalidis lo porta a dover fare il braccetto di sinistra. Decisivo su Linetty nel recupero.

CANDREVA 6. Primo tempo opaco, tocca pochissimi palloni e sembra far fatica a trovare la giusta posizione. Un po’ trequarti destra, un po’ trequarti mancina ma mai nel vivo. Ci si accorge di lui con la punizione di seconda calciata alla sua maniera a inizio ripresa, palla però alta. Da lì, pian piano comincia a ingranare in primis aiutando la squadra in difesa in 20′ buoni di sofferenza, poi cercando di avviare ripartenze.

KASTANOS 5,5. Cerca di muoversi il più possibile tra le linee e, nel contempo, dare una mano a centrocampo. Poco servito. Se ha spazio, si accende, altrimenti non tira fuori nulla dal cilindro. (dal 41′ st VIGNATO sv. Pochissimo tempo per incidere).

TCHAOUNA 5. Posizione inedita. Pimpante, ruba subito un pallone interessante a Sazonov ma non riesce ad essere concreto. Tanti errori, Inzaghi sbuffa, però non è nemmeno nelle sue corde tener palla, fare reparto e far salire la squadra. (dal 16′ st DIA 6,5. Ha voglia. Non è un caso che la prima parata di Milinkovic-Savic arrivi su una sua stoccata).

ALL: F. INZAGHI 5,5. Due terzi di difesa nuovi di zecca, un attacco “leggero” e con la sorpresa Tchaouna falso nueve. Una scelta che non convince. Sarà che l’indisponibilità di Simy lo priva di un centravanti fino a questo momento spesso scelto come titolare e che Dia “ha solo 30′ nelle gambe”, ma il franco-ciadiano non assolve ai compiti. Compattezza difensiva sin dalle prime battute, ma anche pochissimo peso in attacco che non consente di sfruttare a dovere le due-tre ripartenze potenziali che il Toro concede. La partita d’attesa dei primi 45′ sembra essere esattamente nei piani, il problema è che non c’è consistenza nella metà campo avversaria. Il pallino è tutto del Toro e la Salernitana, quando recupera la sfera, è tutta un “testa sotto e corsa in avanti” per poi andare sistematicamente a sbattere sugli avversari. Poco gioco corale ed incapacità di tener palla per far respirare la difesa, senza un centravanti di ruolo. L’ingresso di Dia non può cambiare di molto le cose, sotto questo aspetto, poiché le caratteristiche del senegalese restano altre. Senza più Boateng (cambio preventivato, gestione?) i suoi ballano dietro e ci si mette pure il tridente pesante di Juric – con l’inserimento di Pellegri – a complicare le cose. La “ciliegina” è l’infortunio di Pasalidis che fa chiudere con due terzini come braccetti e il solo Pellegrino come centrale di ruolo. Probabilmente tardivo l’inserimento di Vignato, non se la sente di sbilanciarsi più di tanto e preferisce portare a casa il pari.

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