SEPE 6. Ordinaria amministrazione fino alla mezzora. Poteva fare di più sul gol di Caputo. (dal 25′ st BELEC 6. Passano quattro minuti e una sua indecisione in uscita costringe Ranieri agli straordinari. Ma è solo questione di ruggine, non rischia più nulla).
GYOMBER 7,5. La parola d’ordine è concretezza e lui ce l’ha tatuata sul cuore. Chiusura egregia e importante su Caputo dopo una dozzina di minuti. Legge bene e prima degli avversari ogni pallone. Bravo negli anticipi. È Robocop.
RADOVANOVIC 7. Testa alta, lucidità e visione di gioco, un vero regista difensivo. E se c’è da andare in chiusura, la scelta di tempo è spesso quella giusta. Troppo leggero, però, su Sensi nell’azione che conduce al gol dell’1-2 locale. Unica sbavatura di una prestazione di grande cuore e precisione.
FAZIO 8. Torna titolare dopo il turno di stop forzato che evidentemente gli ha fatto bene: tre minuti e la sua incornata porta la Salernitana avanti. Era destino, evidentemente, dopo le opache prestazioni precedenti. La rete lo galvanizza: si attacca a Quagliarella ed esce vincitore dalla sfida tra ‘vecchietti’. Finalmente comandante.
MAZZOCCHI 7,5. Batte alla perfezione il corner del vantaggio. Tiene la posizione senza lasciare falle. Quando accelera mette palloni interessanti in area, ma pecca forse nell’occasione più golosa, sul finire di primo tempo, quando non alza un cambio gioco per Bonazzoli, facilitando la chiusura a Colley. Nella ripresa chiude ogni varco.
EDERSON 8,5. Ha lasciato posteggiata la navicella all’esterno dello stadio, il tuttocampista che pressa, riparte e… segna il raddoppio con un tocco quasi da calcettista dopo una fenomenale cavalcata. Alla mezzora tenta una finezza (non riuscita) a centrocampo e Nicola (giustamente) quasi entra in campo per mangiarselo. È l’unico neo. Sempre propositivo. Chiede il cambio, stremato. (dal 20′ st KASTANOS 6,5. Pungolato in settimana da Sabatini, Nicola fa altrettanto nell’immediato prepartita. Approccio ok, gli si chiede di dare l’anima in copertura e lui esegue, riscattando la cattiva prestazione di Roma).
BOHINEN 6,5. Massiccio e ordinato, distribuisce palloni e mostra personalità nell’andarsi a cercare lo spazio per giocarli nella prima metà della prima frazione. Poi inizia a sbagliare più di un appoggio. Torna pragmatico nel secondo tempo, quando però c’è più da soffrire che da impostare. Ammonito forse ingiustamente, si fa trovare pronto se c’è da sbrogliare qualcosa di complicato.
L. COULIBALY 8. Annulla Thorsby e si concentra più sull’interdizione, lasciando a Ederson le incursioni offensive. Sfortunato nell’azione dell’1-2 doriano, quando è involontario assistman di Caputo. Poi è il solito diesel: dalle sue parti non si passa. È in una condizione atletica stratosferica, a differenza di molti altri compagni.
RANIERI 7. Gettato nella mischia last minute a causa dei problemi accusati da Obi nel riscaldamento, limita Candreva e nei primissimi minuti scavalla pure in libertà nella metà campo di casa. Con lo 0-2 arretra il suo raggio d’azione e si dedica prevalentemente al contenimento. Lo fa con intelligenza, senza gettare via palloni. Si arrende ai crampi nel finale. (dal 42′ st GAGLIOLO 6,5. Pochi minuti importantissimi: galoppa a sinistra, chiude ordinatamente e si rintana all’altezza della bandierina con generosità. Eppur è fuori da tempo dai radar: grande professionalità).
BONAZZOLI 6. L’ex di turno – il suo cartellino è ancora di proprietà della Samp – e il più atteso da Nicola e dai tifosi. Anche e soprattutto per la sua sete realizzativa. Lascia il proscenio agli altri e lavora di squadra, viene a prendere palle ed apre il gioco per far salire i compagni. Avrebbe meritato più fortuna il suo stacco a 10′ dall’intervallo. Sciocco il giallo che rimedia a inizio ripresa. (dal 20′ st RIBÈRY 6. Entra e perde un sanguinoso pallone; si ripete una decina di minuti dopo: non ha grossi spunti ma si accende nel finale, quando guadagna qualche buonissima pausa).
DJURIC 6,5. Il solito appoggio sicuro in ogni situazione. Mette Ferrari in difficoltà. Ammonito per una parolina di troppo a Valeri che – da capitano e diffidato – avrebbe dovuto evitare, con una situazione tutta a proprio vantaggio: salterà Udine. (dal 41′ st MIKAEL sv. Apporto nel finale, ma è ancora visibilmente fuori condizione).
ALL: NICOLA 7. La sua squadra si prende quello che merita va da tempo. Cambia solo due uomini rispetto alla positiva prestazione di Roma, reinserendo i due che erano squalificati all’Olimpico. Per lui è un mini derby, avendo fatto le cose maggiori nella sua carriera da calciatore con la casacca del Genoa. Segue come sempre il riscaldamento prepartita dei suoi uno per uno, comprese le riserve. Inizio col botto: doppio vantaggio dopo 6′ per i suoi, che provano il piacere di giocare e lo trasmettono a chi guarda. Poi però tutto ciò si trasforma in eccesso di sicurezze che produce leziosismi. Il trainer si arrabbia ma non può evitare il gol di Caputo che ringalluzzisce la Samp e fa un pizzico traballare i campani. Nel secondo tempo il baricentro si abbassa pericolosamente e il gioco si spezzetta, talvolta per scelta, talaltra per necessità. Nicola perde due pezzi importanti per infortunio (Sepe ed Ederson) ma stavolta la panchina lo aiuta con una prestazione di grande sacrificio di Kastanos).
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