SEPE 5,5. Si tuffa troppo presto sul primo rigore, spiazzato nel secondo. Attento nelle uscite alte. Lo Spezia lo grazia nel secondo tempo non centrando lo specchio.
MAZZOCCHI 6,5. Gyasi è cliente pericoloso e lo costringe a non scavallare mai nella metà campo avversaria. Appena lo fa, a inizio ripresa, è devastante e serve un cioccolatino in area che Kastanos non scarta. Tignoso su Verde, mette un paio di cross interessanti su cui i compagni non riescono ad avventarsi. (dal 37′ st GYOMBER sv. Lotta come può).
DRAGUSIN 6,5. Uno dei più “freschi” tra i nuovi acquisti gettati subito nella mischia. Preciso e attento, mostra personalità a dispetto della giovane età e delle inevitabili pressioni. Chiude terzino.
FAZIO 5,5. Ingessato. Non assaporava il campo dallo scorso aprile. Impacciato nell’occasione del rigore concesso allo Spezia, sbaglia un disimpegno facile e regala la ripartenza agli avversari al 25′. Sul finire di tempo sradica provvidenzialmente il pallone dai piedi di Manaj. Si riprende col passare dei minuti. Costretto a spendere un giallo a inizio ripresa dopo un erroraccio di Ribéry.
RANIERI 5. Passano quindici secondi e un suo retropassaggio corto mette in affanno Fazio. La vicinanza con l’arrugginito argentino non lo mette troppo a suo agio. Era il miglior crossatore della squadra prima di questa gara, ma si è preso una pausa.
L. COULIBALY 6. La prima partita del 2022 con la casacca granata. È reduce dalla Coppa d’Africa, dovrebbe essere fisicamente al top ed invece sembra ingolfato. Va molto meglio nella seconda frazione: sprinta e rintuzza dove serve.
RADOVANOVIC 6. Sei mesi di assenza dalle competizioni agonistiche non sono pochi per uno come lui, già passista. Non lo noti, ma si fa sentire: col passare dei minuti mette in campo comunque sagacia tattica. La generosità non gli manca. Ci prova dalla lunghissima distanza nel secondo tempo e quasi sorprende Provedel.
KASTANOS 6. “Non dimentico i ragazzi che ci hanno consentito di star qui ancora, tutto sommato, a giocarcela“. Forse avrà pensato a lui e al suo gol a Verona ieri Colantuono in conferenza. Ci mette subito tanta sostanza, guadagna il calcio di punizione del momentaneo 2-1. A inizio ripresa liscia clamorosamente un pallone solo da spedire in porta, poi sfiora il palo con deviazione. Esce tra gli applausi (dal 20′ st PEROTTI 6,5. Si presente subito con qualche spunto interessante, ha classe e deve solo ritrovare lo smalto dei giorni migliori. Provoca l’ammonizione di Kiwior).
RIBÈRY 5. Gli bastano due minuti per procurarsi il fallo che origina la perla di Verdi. Ma è l’unico lampo positivo della partita. Non è in forma e si vede. Perde palloni e non ne smista a dovere. Annebbiato, quasi deleterio in alcuni frangenti. (dal 31′ st MIKAEL 5,5. Pochissimi palloni giocabili).
VERDI 7,5. Partitona. Al secondo pallone è già gol: una mattonella deliziosa, una traiettoria dipinta da campione dal limite dell’aria. Da campionissimo il secondo. Si sacrifica molto anche in fase difensiva, poi cerca e ottiene il dialogo con i compagni. Non giocava dal 30 ottobre scorso, ma appare continuo per l’intera ora di gioco che gli concede l’allenatore. (dal 20′ st BOHINEN 6. Va subito dentro con personalità).
MOUSSET 5. In ritardo su ogni pallone, perde tutti i duelli con i difensori avversari e provoca il rigore del 2-2 ligure praticamente col primo pallone che tocca… con l’arto sbagliato. Esordio da dimenticare nei primi 45′: si sveglia al secondo di recupero del primo tempo con una conclusione che impegna Provedel a terra. Troppo tardi, l’allenatore lo lascia negli spogliatoi nell’intervallo. (dall’1′ st DJURIC 5,5. La manovra migliora molto con lui. Si dà da fare, ma non basta. Al 90′ colpisce male dall’interno dell’area e la conclusione diventa un passaggio per il portiere ospite).
ALL: COLANTUONO 4,5. Sette nuovi acquisti subito in campo e undici giocatori diversi rispetto alla formazione del precedente turno (di ormai quindici giorni fa) contro il Napoli. Una vera e propria rivoluzione che paga per quanto riguarda solo alcuni singoli. Non felice la scelta di mettere in campo un attacco senza un riferimento più fisico come Djuric, tenendo conto già della presenza (imprescindibile) di Fazio e Radovanovic. Mousset è in ritardo di condizione e non riesce a carburare. La Salernitana segna due gol grazie alle magie di Verdi ma produce poche idee nella prima frazione. Un po’ meglio – ma confusa – nella seconda. Finalmente dentro il bosniaco, Ribéry resta dentro ma è quasi controproducente. Il francese esce poi più tardi in favore di Mikael. L’ultimo cambio è Gyomber per Mazzocchi, con Dragusin che passa a fare il terzino: inspiegabile la scelta di rimpiazzare l’ex veneziano, che stava mettendo cross interessanti per la testa di Djuric, senza inserire un pari ruolo come Zortea.
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