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Pagellone Salernitana-Pescara: Akpa ispirato, Kiyine incontenibile. Jaro roccioso

MICAI 6 spettatore non pagante per l’intero primo tempo, costretto a sporcarsi i guantoni solamente per un paio di uscite in presa alta. Alla prima circostanza si fa bucare sul suo palo da Campagnaro forse con eccessiva facilità. Respinge con i pugni nel finale su Maniero.

KARO 6 se Ventura chiede a gran voce linfa nuova nel reparto arretrato ci sarà un motivo. Dopo un tempo in ciabatte causa inconsistenza degli avanti ospiti, nella ripresa va spesso in sofferenza. Si guadagna la sufficienza sbarrando il tiro a Di Grazia in pieno recupero.

MIGLIORINI 6,5 prova a comandare la difesa con autorevolezza ma non senza qualche sporadica sbavatura dovuta all’eccessiva sicurezza. Tumminello non la vede neanche col cannocchiale.

JAROSZYNSKI 6,5 dalle sue parti Galano s’eclissa presto, prende coraggio e si sgancia pennellando il cross per il gol del vantaggio granata. Una sola disattenzione sul finire di partita, perde palla con un appoggio sbagliato ma la recupera immediatamente.

CICERELLI 6,5 a corrente alternata ma quando strappa e mette il turbo il dirimpettaio abruzzese gli prende puntualmente il numero di targa. Offre a Giannetti una palla d’oro che il compagno non capitalizza a dovere.

AKPA AKPRO 7 è lui l’uomo granata più pericoloso in avvio. Prima stacca in controtempo su bel cross di Firenze e crea grattacapi a Fiorillo che si salva soltanto con l’ausilio della traversa, poi impegna l’estremo abruzzese in un volo plastico per respingere la sua conclusione dalla distanza. Pimpante ed ispirato, si rende utile anche in interdizione. Grossa ingenuità sul pari ospite quando si perde completamente la marcatura di Campagnaro. Si rifarà con gli interessi con la travolgente discesa che spaccherà la difesa abruzzese dando il via all’azione del secondo gol. Esce stremato. Dal 41’ st ODJER s.v.

DI TACCHIO 6 i soliti impacci in fase d’impostazione che riportano alla mente tempi si spera finalmente dimenticati. S’immola su Busellato in chiusura.

FIRENZE 6 prende ripetutamente d’infilata il pachidermico Bruno. Ha struttura, tecnica e tempi d’inserimento. Sfiora il raddoppio con una pregevole esecuzione balistica che centra in pieno il montante della porta avversaria. Nella seconda frazione stende Balzano e si becca il giallo prima di lasciare il campo. Dal 14’ st MAISTRO 6 entra subito nel vivo del gioco all’esordio assoluto in serie B. Esalta i riflessi di Fiorillo prima della stoccata risolutiva di Jallow.

KIYINE 7,5 rispetto al suo primo transito all’Arechi s’è irrobustito ma non ha perso i lampi di classe cristallina. Quando accelera e converge sul destro palla al piede è incontenibile. Fiorillo si salva a terra alla meno peggio. Va vicino al gol altre due volte nella ripresa ma la sfera non vuol saperne di entrare. E’ comunque di gran lunga il migliore dei suoi.

JALLOW 7 si muove meglio rispetto al passato, con più fiducia e convinzione. E soprattutto svestendo i panni del solista. Ci mette la spalla sul cross di Jaro e buca la porta avversaria con la complicità di Bettella. Nessun dubbio nella ripresa: supera Fiorillo di giustezza e fa esplodere l’Arechi. Dal 35’ st DJURIC 6 ancora attardato sul piano fisico complice la possente stazza fisica, potrà integrarsi e crescere di condizione senza le assillanti pressioni della scorsa stagione.

GIANNETTI 6,5 ha sul groppone due palle gol che fanno temere la clamorosa beffa. Si divora il raddoppio ad inizio ripresa da pochi passi su assist al bacio di Kiyine, farà anche peggio più tardi sul perfetto cross di Cicerelli. Errori dimenticati dalla giocata d’alta scuola che chiuderà il match. Si libera di Bettella con un’elegante finta e spedisce la palla all’incrocio con un mancino imparabile.

ALL. VENTURA 7 la sua impronta si percepisce già tangibile. La Salernitana gioca sempre la palla senza mai buttarla, anche quando il Pescara – e lo fa spesso – alza il pressing. Determinazione, pazienza e volontà sono le keywords della sua Salernitana, gli applausi scroscianti all’intervallo ed a fine gara sono meritatissimi. La strada tracciata è quella giusta, con i dovuti innesti sognare non sarebbe proibito. Al mercato l’ultima parola.

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