Pagellone Salernitana-Napoli: Piatek ci prova, Dia non punge

OCHOA 6. Grandi riflessi su Osimhen, può pochino sui due gol. Vola prima del quarto d’ora della ripresa sempre sul colpo di testa del nigeriano.

DANILIUC 5,5. Aveva già fatto il terzino nella precedente esperienza al Nizza. Gioca stretto, senza spingere. Dalle sue zolle Elmas scocca il tiro che propizia lo 0-2. (dal 40′ st SAMBIA sv. Solo per mettere un altra ed ininfluente presenza).

GYOMBER sv. Torna titolare con (meritata) fascia da capitano, si attacca a Osimhen e… si fa male un’altra volta. Sfortunatissimo, nuova noia muscolare, sembra una ricaduta al flessore sinistro. (dal 16′ pt LOVATO 6. Difficile entrare a freddo, ancor più per lui che è reduce da prestazioni molto negative. Sembra farlo con lo spirito giusto, quantomeno diverso e maggiormente combattivo).

PIROLA 6. Si mette a fare il marcatore vero. Ordinato, senza strafare nel primo tempo. A inizio ripresa Osimhen lo brucia sul tempo per il tap-in del raddoppio. È l’unica disattenzione comunque influente sull’esito finale. Si propone anche in area partenopea con un colpo di testa di poco al lato.

BRADARIC 6,5. Buon “cavallo” a sinistra quando ha campo nella primissima parte di gara. Soffre il giusto e contiene Lozano.

CANDREVA 6. Partita di sacrificio, perde un pizzico di lucidità nella metà campo avversaria. Finisce la benzina nella mezzora finale.

COULIBALY 5. Ha lasciato la sua controfigura a Bergamo e si è rivisto buona parte del Lassana conosciuto soprattutto nella prima mezzora. Poi però si è distratto in occasione dell’azione del vantaggio azzurro, non seguendo Anguissa. Il Napoli però palleggia e fa correre a vuoto, lui ci casca.

NICOLUSSI CAVIGLIA 6. Si piazza play ma deve pure sgomitare. Qualche sbavatura tecnica di troppo (sul finire del primo tempo getta alle ortiche una palla inattiva col suggerimento sbagliato per Candreva) ma la personalità c’è.

VILHENA 5,5. Nella sua zona staziona Anguissa, dà una mano – come tutti – soprattutto in fase di contenimento. La sua gara, come quella di molti suoi compagni, dura 45′. (dal 28′ st VALENCIA 5. Sempre timidino. Largo a sinistra, non la becca mai).

DIA 5. A tratti fa anche il terzino. Per ordini di scuderia gioca larghissimo e lontanissimo dalla porta. C’è tanto ed apprezzabile sacrificio, però la fase difensiva non è il suo forte: in ritardo su Di Lorenzo in occasione del vantaggio azzurro. Impalpabile nella ripresa. (dal 40′ st BONAZZOLI sv. Cambio che può influire poco).

PIATEK 6,5. Lavoro sporco e prezioso nella prima frazione, cerca di tener palla e guadagna qualche falletto importante. sua anche l’unica conclusione nello specchio nei primi 45′ che trova Meret attento sul suo palo. Resta il più pericoloso dei suoi anche dopo con il palo colpito su palla ingenuamente persa dal Napoli a 7′ dal termine.

ALL: NICOLA 5,5. Si gioca tutto, anche di più e si riscopre catenacciaro per un nobile scopo, quello di tornare a far punti e lasciarsi alle spalle un periodo nerissimo. Dopo la lettera con confessione di richiesta a cuore aperto di rientrare in sella, la sua Salernitana non poteva toppare quantomeno nell’approccio. Non lo ha fatto in avvio di partita, onestamente. Lui l’ha aiutata con un accortissimo 4-5-1: Dia e Candreva ali a tutta fascia e Piatek unica punta. Un atteggiamento che, tuttavia, toglie ogni tipo di pericolosità nella metà campo avversaria. Il gol all’ultimo secondo, forse oltre, del primo tempo impedisce alla sua squadra di rientrare negli spogliatoi con la testa più sgombra e rinfrancata. Il raddoppio a inizio ripresa tramortisce definitivamente i suoi sotto l’aspetto mentale e per il Napoli diventa tutto troppo tremendamente facile. In ogni caso un minimo di compattezza in più, tenendo conto della forza straripante dell’avversario, si è vista.