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Di Lorenzo-Osimhen, il derby è del Napoli: la Salernitana dura quasi un tempo

TABELLINO SALERNITANA-NAPOLI 0-2

SALERNITANA (4-3-3): Ochoa; Daniliuc (40′ st Sambia), Gyomber (16′ pt Lovato), Pirola, Bradaric; Coulibaly, Nicolussi Caviglia, Vilhena (28′ st Valencia); Candreva, Piatek, Dia (40′ st Bonazzoli). A disposizione: Fiorillo, Sorrentino, Bohinen, Capezzi, Kastanos, Iervolino, Botheim. Allenatore: Davide Nicola.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Rrahmani, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski (41′ st Ndombele); Lozano (41′ st Politano), Osimhen (43′ st Simeone), Elmas. A disposizione: Marfella, Sirigu, Bereszynski, Ostigard, Olivera, Zerbin, Demme, Gaetano, Raspadori. Allenatore: Luciano Spalletti.

Arbitro: Chiffi (Mokhtar – Palermo). IV uomo: Volpi. Var: Nasca-Massa.

NOTE. Marcatori: Di Lorenzo al 47′ pt, Osimhen al 3′ st. Angoli: 3-4. Ammoniti: Kim, Ndombele (N), Bradaric, Pirola (S). Recupero: 2′ pt, 5′ st.

Toccato il fondo, si può soltanto risalire. La Salernitana fa meglio (non che ci volesse molto, per carità) rispetto alla debacle di Bergamo ma non porta a casa punti. Il derby è del Napoli che attende sornione il momento e piazza la zampata decisiva allo scadere del primo tempo. Una mazzata troppo grande per una squadra fragile come l’attuale Salernitana. Che pure aveva approcciato al match con determinazione e carica agonistica, concedendo le briciole alla capolista per 46 minuti e 50 secondi. Nel secondo tempo il Napoli chiude subito i giochi e amministra con grande lucidità il finale.

LA CRONACA. Nicola riprende le redini dei suoi stravolgendone il volto tattico. Addio (per ora?) alla difesa a tre e al baricentro altissimo, spazio ad un accorto 4-3-3 mascherato con Candreva e Dia a supportare l’unica punta di ruolo Piatek. Spalletti conferma invece quasi in blocco l’undici titolare ad eccezione di Politano, lasciato in panca in favore di Lozano. Tocca ad Elmas rimpiazzare Kvaratskhelia, a guidare l’attacco c’è Osimhen.

Il disegno di Nicola è chiaro. Squadra abbottonata, linee strette, marcature asfissianti a tutto campo per chiudere ogni spazio agli azzurri. Ma piove subito sul bagnato ed al 14′ si ferma nuovamente Gyomber dopo un allungo a chiudere su Osimhen. Nicola manda prima Sambia a scaldarsi, poi sceglie Lovato.

Il Napoli è pericoloso soltanto su calcio da fermo. Al 20′ Osimhen esalta i riflessi di Ochoa su corner calciato da Elmas. Risponde la Salernitana con un assolo personale di Piatek che fa tutto da solo e col sinistro trova pronto Meret sul suo palo. Al 30′ velleitario tentativo di Lovato di controbalzo, ma segnale di presenza di una Salernitana ben lontana da quella vista a Bergamo.

Brivido per i 18mila dell’Arechial 34′. Sponda di Zielinski per Osimhen che di prima intenzione trafigge Ochoa. Il nigeriano parte avanti la linea difensiva granata ed è offside. La Salernitana tiene fino al 47′ quando arriva la doccia gelata. Azione insistita del Napoli, Daniliuc e Coulibaly perdono l’inserimento sulla sinistra di Anguissa, bravo a trovare l’accorrente Di Lorenzo a sua volta dimenticato dall’attardato Dia. Il capitano azzurro non lascia scampo a Ochoa e manda i suoi al riposo in vantaggio.

Pronti via e ad inizio ripresa il Napoli raddoppia. Elmas gode di eccessiva libertà sulla trequarti, prende la mira e colpisce il palo. E’ Osimhen il più lesto di tutti, palla nuovamente alle spalle di Ochoa e partita che si fa ancor più in salita. La Salernitana non depone le armi come a Bergamo e prova la reazione. Al 12′ Pirola di testa sfiora il gol che avrebbe riaperto il match. Ochoa tiene ancora in piedi i suoi salvando sull’incornata di Osimhen.

Al 38′ l’ultima chance per i granata per tornare in partita. Dormita colossale di Di Lorenzo, Piatek ha la porta spalancata dinanzi a sé ma colpisce il palo interno con la complicità di un super intervento di Meret.

Finisce 2 a 0 per il Napoli, la testa ora va subito al Via del Mare di Lecce, quella sì gara spartiacque. Ma una riflessione, seria e veloce, andrà fatta sull’organico. Non cogliere l’opportunità di puntellarlo con un terzino di ruolo ed un centrocampista di qualità sarebbe peccare di presunzione e sopravvalutazione delle reali possibilità della rosa. Dietro iniziano a far punti, la salvezza è tutta ancora da conquistare. Servono punti, già da venerdì per arrestare un preoccupante trend in discesa che racconta di appena due punti raccolti nelle ultime sette gare.

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