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Pagellone Salernitana-Livorno: Di Gennaro super, Bocalon implacabile. Jallow in crescita

MICAI 6 si sporca i guantoni per la prima volta al 10′ della ripresa con una presa non complicata su Valiani. Non gli riesce il miracolo sull’incornata del Di Gennaro labronico.

MANTOVANI 6,5 altra prestazione solida, di sostanza, senza sbavature. Ormai è una certezza ed a ragione un titolare pressoché inamovibile.

MIGLIORINI 6,5 Raicevic la mette sul fisico e sull’astuzia, agevolato dal metro permissivo dell’arbitro Rapuano. Va d’anticipo e non gli fa vedere praticamente mai palla. Già acciaccato, resta negli spogliatoi nell’intervallo. Dal 1′ st CASASOLA 6,5 richiamato in fretta e furia in campo dopo il forfait di Migliorini, si piazza sul centrosinistra del terzetto arretrato. Attento in anticipo aereo su Raicevic, non va mai in affanno.

GIGLIOTTI 6 acquisisce sicurezza e scioltezza col passare delle partite. Una sola disattenzione che per fortuna si rivela ininfluente. Si fa beffare dal Di Gennaro amaranto in elevazione nel frangente del momentaneo 2-1.

ANDERSON 6 ha altro passo e spessore rispetto a Iapichino ma non sempre riesce ad affondare nell’uno contro uno. Decisamente meglio negli inserimenti in area quando l’azione si sviluppa sull’altro binario. Non demerita ma nemmeno incanta.

DI GENNARO 7,5 l’uomo di metà settimana. Si ritrova titolare a distanza di oltre un mese, stavolta nel ruolo di interno destro. Approccia al match con buon piglio. Si butta nello spazio ma di testa non impatta la sfera. Calcia il corner del vantaggio, pochi istanti e confeziona un bel suggerimento per l’accorrente Anderson. Nel secondo tempo prova a beffare Mazzoni con una punizione velenosa. Va a nozze negli spazi aperti dopo il 2-0 ma trova il portiere labronico a negargli la noia del gol. La molla è la testa: se è sul pezzo, può e sa fare la differenza. Anche con una condizione non ottimale. A patto, ovviamente, di farlo giocare. Dal 41′ st PALUMBO 6 pochi minuti gli bastano per mettere lo zampino sul match. Prima impegna severamente Mazzoni, poi batte il calcio d’angolo del terzo timbro granata. Tenta di strafare per mettersi in mostra, meriterebbe maggiore considerazione.

DI TACCHIO 6 chiamato agli straordinari, pecca in lucidità sbagliando qualche apertura di troppo. Sfiora il gol nel finale con un’incornata su cui Mazzoni si supera.

CASTIGLIA 5,5 limita le incursioni anche per soppesare lo sbilanciamento della squadra sul versante centro-destra. Quando prova a prendere d’infilata la difesa labronica, però, il pallone non gli arriva anche per imprecisione dei compagni. Nel complesso un’altra prova opaca. Dal 14′ st ODJER 6,5 fa ammonire subito Bruno con un anticipo tutto tempismo e reattività, ma soprattutto guadagna la punizione magistralmente calciata da Pucino. Fa il suo e lo fa bene.

PUCINO 7 nel primo tempo paradossalmente meglio in fase di spinta che di copertura. Soffre le incursioni di Maiorino e Fazzi. Rientra col destro e trova prima la testa di Di Gennaro, poi il cross da cui nasce il corner del vantaggio. Prende la rincorsa, conta i passi e supera barriera e Mazzoni con una punizione calciata perfettamente.

JALLOW 6,5 delle due punte è quella che arretra maggiormente a ricevere palla sulla trequarti. Suo il primo tentativo verso la porta difesa da Mazzoni. Prova il destro a giro ma la mira è imprecisa in due casi. Stavolta meno egoista del solito, la strigliata di Colantuono ha sortito l’effetto sperato. Gli manca solo il gol.

BOCALON 8 al primo pallone la butta dentro e si fa cento metri di corsa sfrenata per andare ad esultare sotto la Sud. Non ha la stazza di Djuric ma riesce ugualmente a proteggere palla e guadagnare punizioni preziose. Provvidenziale la zuccata del 3-1 nel momento di maggior forcing amaranto.

ALL. COLANTUONO 7 il turnover alla fine è soltanto a metà… campo. Mantiene inalterato l’assetto di difesa ed attacco e cambia tanto a centrocampo. Non, però, il copione del match. L’avvio non fa stropicciare gli occhi, ma la Salernitana è tremendamente cinica e concreta nel capitalizzare l’errore avversario segnando tre reti su palla inattiva. Saggia, stavolta, la gestione dei cambi, anche se diversi calciatori finiscono in debito d’ossigeno. Dopo una prova del genere ha l’obbligo di trovare una collocazione stabile a Di Gennaro.

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