Connect with us

News

Pagellone Salernitana-Lazio: Ikwuemesi lotta e fa reparto, timidezza Bradaric. Fazio, esperienza decisiva

COSTIL 6. Non benissimo sul cross alla mezzora di Kamada, poi ordinaria amministrazione anche nelle giocate con i piedi.

DANILIUC 6,5. Col Sassuolo aveva fatto maluccio da terzino, rieccolo come braccetto destro molto più a suo agio. Una buona partita, attenta. Ammonito, Inzaghi lo tira fuori senza esitazioni. (dal 16′ st FAZIO 7. Dentro per dare esperienza in un momento delicatissimo: assolve al compito egregiamente).

GYOMBER 6. Meriterebbe un voto anche più alto se non fosse per il rischio di rovinare tutto nel finale di prima frazione dopo 43′ di livello altissimo. Dopo la panchina di Reggio Emilia era tornato in campo “fresco” di qualificazione agli Europei con la sua Slovacchia. Subito tosto su Immobile, lo annulla fino all’episodio controverso del rigore per fallo commesso ai danni della punta che lo porta pure ad essere ammonito. Si era immolato sul tiro velenoso di Anderson a metà prima frazione, poi in cinque minuti di completa follia rischia addirittura di farsi espellere andando a franare su Marusic prima dell’intervallo. Inzaghi lo lascia giustamente. (dall’1′ st LOVATO 6. Per la prima volta centrale a tre da quando veste la casacca granata. Qualche tremore che poi riscatta con interventi decisi).

PIROLA 6,5. Molto concentrato per 25′, poi sbaglia clamorosamente un disimpegno che Felipe Anderson stava per trasformare in gol. Solo un piccolo neo in una partita di grande attenzione. (dal 42′ st BRONN sv. Pochi minuti per l’esordio in campionato).

MAZZOCCHI 6,5. Si prende “cura” di Zaccagni in maniera impeccabile e prova a proporsi in modo arrembante nella metà campo avversaria, non riuscendo però a sfondare sempre. Lo fa in maniera incisiva mettendo lo zampino nell’azione che conduce al pareggio con un cross preciso da destra. Tanta quantità fino alla fine.

COULIBALY 6,5. Non riesce a “travolgere” Kamada come gli è spesso capitato con i suoi avversari diretti nella prima parte di gara. Vien fuori nella ripresa.

BOHINEN 6. La scelta di schierarlo dal primo minuto, pur in presenza di una mediana a due centralmente, presuppone l’intenzione di fare gioco. Si cala bene nel match, pur senza dare grandissima velocità. Il suo sinistro a giro al 24′ avrebbe meritato maggior fortuna e invece scheggia la traversa. Comincia la ripresa un po’ sotto tono, tocca troppo il pallone e inizia a perdersi tra le giravolte. (dal 16′ st LEGOWSKI 6. Fronteggia Guendouzi e si comporta bene nel contenimento. Perde qualche attimo nel far ripartire l’azione).

BRADARIC 5,5. Si conferma in involuzione netta. Timido nelle giocate, fragile nei contrasti, impreciso con palla al piede. Se non altro, dal punto di vista difensivo produce qualche buon anticipo e fa ammonire Lazzari. Nel finale si sacrifica in copertura e tira fuori un po’ le unghie.

CANDREVA 7,5. Torna capitano con l’assenza di Fazio ed è pimpante. Sfrutta il feeling già noto con Kastanos, prova ad aprirsi varchi e a fare da regista avanzato. Spizza con la testa il pallone che Provedel respinge sui piedi del cipriota per il pareggio. Si divora il possibile 2-1 pochi minuti più tardi su assistenza proprio dell’ex frusinate, poi si fa perdonare con il missile che disorienta Provedel e s’insacca per il 2-1: una traiettoria beffarda ma cercata e voluta dalla classe immensa del numero 87.

KASTANOS 7,5. Inzaghi lo aveva lanciato dal primo minuto solo contro il Cagliari, poi soltanto un paio di spezzoni. Approccia nel modo giusto, cerca palla, si muove bene e alla fine viene premiato con il gol del pareggio. Pochi minuti e mette un filtrante delizioso per Candreva mal sfruttato dal compagno. Decisamente sugli standard dell’anno scorso. (dal 27′ st MAGGIORE 5,5. La mossa difensiva di Inzaghi è piazzarlo play di schermo. Non è la prima volta. L’ex spezzino si cala subito nell’agone ma, tra il liscione del 35′ da buona posizione e il pallone regalato ai laziali con tanto di fallo e ammonizione a 5′ dal termine, lo riportano nella mediocrità).

IKWUEMESI 7. Guadagna falli, vince rimpalli, tira botte qua e là, prova pure a ricercare la profondità allargandosi sugli esterni. Generoso e prezioso fino al 90′ nonostante la fatica.

ALL: INZAGHI 7. Torna al 3-4-2-1, rispolvera (obbligatoriamente) Candreva e Kastanos. Piazza i braccetti di difesa in uscita sui terzini laziali quando attaccano pericolosamente nella metà campo della Salernitana, con i quarti di centrocampo incaricati di inseguire gli attaccanti esterni di competenza; Bohinen e Coulibaly seguono le due mezzali mentre Cataldi è a turno controllato dai trequartisti. I granata reggono in contenimento ma fanno fatica a ripartire e così il pallino è quasi esclusivamente dei capitolini. Col passare dei minuti i suoi vengono fuori con coraggio, pur senza arrivare vicini al gol se non con la conclusione da fuori di Bohinen che  colpisce la trasversale. Il rigore del vantaggio ospite è episodio che innervosisce ma non taglia le gambe. Sostituisce correttamente Gyomber, ammonito, nell’intervallo. Al pronti-via della ripresa trova il pareggio meritato. Inserisce Fazio per dare più esperienza e Legowski per avere più dinamismo. Quando riesce a trovare il vantaggio, si protegge con Maggiore play e passa al 3-5-2. Nei 10′ finali la lucidità inizia a venire meno e c’è tanta indecisione nei cambi: in panchina le pettorine e i giacconi volano su chi inserire all’ultimo slot. Alla fine propende per Bronn e riesce a condurre in porto la nave.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News