BELEC 5,5. Passano dieci minuti e Immobile lo ha trafitto già due volte. Capisce immediatamente che non sarà una serata facile. Più di un rinvio sballato, poi becca anche il terzo. Almeno nega il quarto gol a Immobile con la testa.
MOTOC 6. Voto di incoraggiamento. Ricorderà questa data per tutta la vita. Aveva già esordito tra i professionisti con la maglia del Carpi l’anno scorso in Serie C, ma la Serie A, contro la Lazio, è un’altra cosa: di fronte c’è uno come Immobile. Non segue Milinkovic-Savic in occasione del primo gol ospite. Prende coraggio man mano ed effettua qualche buon intervento. Dalla curva applausi per un suo aggancio volante.
VESELI 5. Obi esce sul portatore avversario e lui non accorcia su Milinkovic che, di prima, serve a Pedro il filtrante letale per la discesa che regala il raddoppio a Immobile. Nel secondo tempo un liscio sotto la sua porta fa venire i brividi a Belec.
DELLI CARRI 5,5. Più di una disattenzione soprattutto nei disimpegni e non è da lui, che da quando ha trovato un inserimento più o meno stabile ha sempre dimostrato grande concentrazione. Molto meglio in fase di contenimento. Ci mette il corpo su Immobile che tira a botta sicura al 53′.
KECHRIDA 4,5. Prova a mettere il turbo in avvio, ma è un fuoco di paglia. Perde spesso Zaccagni. Chiude mezzala nell’ultima mezzora. Inconsistente.
SCHIAVONE 4,5. Si trova di fronte Luis Alberto e viene portato a spasso. Spesso in ritardo. Completamente eclissato nella prima metà di gara. Cerca di riscattarsi nella seconda, non riesce.
DI TACCHIO 5. Volenteroso, ma abbagliato dalla qualità della Lazio, che in occasione del tris fa torello con lui e Schiavone per venir fuori dalla propria metà campo.
OBI 5. Arrugginito. Il campo gli mancava dal 17 dicembre, gara contro l’Inter. Toccato duro al naso, resiste ma non incide. Un appoggio senz’anima all’indietro fa arrabbiare Colantuono. Troppo altruista con Bonazzoli al 57′. (dal22′ st RUGGERI 5,5. Quattro mesi dopo, rieccolo. Minuti preziosi per ritrovare la giusta condizione: dovrà essere l’acquisto in più di gennaio).
RANIERI 5,5. Non ha lo smalto consueto, viene da un po’ di inattività e nel primo tempo si vede. Pedro gli scappa via con troppa facilità sul raddoppio capitolino. Parte meglio nei secondi 45′: buon tunnel a Hysaj e buon cross successivo. Peccato che in area non ci fosse Djuric. Ostruisce Lazzari e si becca un giallo pesante: era diffidato, salterà il Napoli. Lascia coi crampi. (dal 31′ st PERRONE 6. Emozionatissimo, sa che non deve strafare e porta a casa l’esordio in Serie A).
BONAZZOLI 4,5. Aveva giocato l’ultima da titolare il 30 novembre contro la Juve. Opaco, abulico: ok la situazione complicata, ma sembra con la testa altrove. Poche palle limpide, spesso scelte sbagliate. Affretta un tiro a inizio ripresa che meritava maggiore riflessione. Il lancio della maglia in curva ad un fortunato piccolo tifoso è la cosa più bella della serata.
GONDO 6,5. Toccato duro da Luiz Felipe al pronti-via. Prova a fare il Djuric e ce la mette tutta. Nelle difficoltà generali è l’ultimo a mollare, vince parecchi duelli anche aerei. Sta bene fisicamente, è in fiducia. Getta al vento una buona palla venuta fuori da un groviglio di gambe laziali all’inizio del secondo tempo. Esce tra gli applausi dei pochi presenti. (dal 37′ st VERGANI sv. Spaesato negli spiccioli di una gara già ampiamente indirizzata).
ALL: COLANTUONO sv. Impossibile che un allenatore possa incidere in una partita del genere. Decimato dal Covid è dir poco. Costretto a far esordire il baby Motoc dal primo minuto e praticamente senza grossi cambi in panca, con un manipolo di ragazzini, Guerrieri, Ruggeri che non scendeva in campo da tre mesi e l’altro giovane Vergani. Undici obbligato, cambi praticamente inesistenti. Subito in doppio svantaggio, la sua squadra non tira fuori la testa dal sacco per tutta la prima frazione, temendo l’imbarcata. Un velo di timidezza va via nei primi 20′ della ripresa, poi Lazzari fa tre e diventa impossibile fare altro. Testa a Napoli (e ai tamponi).
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