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Pagellone Salernitana-Fiorentina: Mazzocchi dai due volti, Coulibaly ovunque, Pirola ok

OCHOA 6,5. Mai impegnato per 32′, poi commette una clamorosa svista dando un pallone corto al limite dell’area centralmente a Lovato che si fa beffare, fortunatamente per i granata senza conseguenze. Incolpevole sul primo e sul terzo gol, forse esce un pelino in ritardo su quello di Ikoné. Riflessi egregi a un quarto d’ora dalla fine su Jovic.

LOVATO 6. Altra chance casalinga dopo quella col Sassuolo. Parte sul centro-destra, poi va a rimpiazzare Gyomber dopo pochi minuti in mezzo: è il suo ruolo preferito, non l’ha mai nascosto. Lascia scorrere con eccessiva leggerezza il già rischioso pallone che Ochoa gli serve al 32′ al limite dell’area. Discreti interventi ma anche qualche blackout.

GYOMBER sv. Che iella! (dal 14′ pt DANILIUC 5. Entra a freddo sul centro-destra e si vede. È l’unica scusante. Quando Cabral si defila gli crea qualche grattacapo, poi Gonzalez gli salta addosso in occasione del pareggio. Resta svagato e impaurito anche nella ripresa).

PIROLA 7. Personalità fin dalle prime battute. Gli tocca Ikoné – che lento non è – e lo contiene discretamente. Toglie parecchie castagne dal fuoco. Cerca di salvare sul 2-2 ma non riesce.

MAZZOCCHI 6,5. La svirgolata pericolosa del 28′ è segnale di un mercoledì non al top. Un po’ frenato, vuole strafare con la palla tra i piedi. Migliora nel secondo tempo e conquista il rigore del 3-2 con grande abilità. (dal 47′ st SAMBIA sv. Pochi spiccioli nel finale).

BOHINEN 5. Quando Barak gli svolazza davanti non ha il passo per tenerlo. Cerca di chiudere generosamente sull’assist di Dodò ma è in ritardo. Riceve sempre palla fronte alla sua porta, non riesce mai a prendere in mano le redini del gioco e commette più di un’imprecisione non da lui. (dal 16′ st VILHENA 5,5. Poco incisivo).

COULIBALY 7,5. Molto bene in copertura, chiude tutte le linee di passaggio e arpiona palloni. Propizia il giallo a Mandragora, è dappertutto. Suo il lancio che propizia il rigore. Diventa capitano nel recupero.

BRADARIC 6. Tra i due esterni è quello più alto ma torna sempre in tempo. Attento in copertura e al raddoppio… tranne che nell’azione dell’1-1 in cui non è pervenuto. Cerca di portare palla per guadagnare campo e lo fa con intelligenza. Col passare dei minuti perde un po’ di lucidità. Costretto al giallo a 7′ dalla fine sulla punizione che poi vale il 3-3: era diffidato e salterà Empoli.

MAGGIORE 6. Prima presenza da titolare del 2023, la vera sorpresa dell’undici di giornata. Non assaporava queste sensazioni dal 13 novembre a Monza. Gli si chiede di fare il Kastanos con un occhio a Mandragora in fase di non possesso. Accompagna idealmente Dia nell’azione del vantaggio e poi fa altrettanto in quella del secondo gol. (dal 16′ st KASTANOS 5,5. Non perfetto nella gestione di palla in occasione dell’azione che poi genera il calcio di punizione trasformato da Biraghi.).

BOTHEIM 6. Tatticamente l’indicazione è di comportarsi come col Sassuolo. Tende ad andare incontro al pallone e a legare il gioco ma quando lo fa pure Dia non se la sente di attaccare la profondità. In ombra nei primi 45′, sembra non cambiare passo nel secondo tempo, tanto che viene pure ammonito. Ma che gran palla per il raddoppio di Dia!

DIA 8. Letale ancora una volta, anzi tre. Sorprende Terracciano due volte su azione, sempre incrociandogliela, poi è abile dal dischetto a fare tris. Ora il record di gol in maglia granata in Serie A in una sola stagione è tutto suo (15) e stacca Di Vaio. Il fatto che abbia perso palla in occasione del 2-2 ospite è dettaglio marginale: sembrava esserci fallo. Tutto lo stadio canta: “Po-po-poropopo’, Boulaye Dia”.

ALL: SANCHEZ LLADO’ (SOUSA SQUALIFICATO) 6. Paulo segue la gara in un box della tribuna stampa, comunica a distanza e lascia la panchina al suo staff. Quattro cambi rispetto al derby che ci stanno tutti per le tante energie spese al Maradona. Si assume il rischio di tenere due dei tre difensori diffidati in campo dall’inizio ma uno, Gyomber, lo abbandona subito per infortunio. Più di una perplessità sulla scelta del sostituto: perché non Troost-Ekong che avrebbe potuto dare una mano con la sua capacità nel gioco aereo? Dopo il vantaggio il baricentro si abbassa e la Fiorentina prende coraggio, trovando il meritato pareggio. Nel secondo tempo si alza dalla panchina invece l’altro collaboratore di Sousa, Cordeiro. Il secondo gol di Dia è liberatorio ma la squadra si chiude di nuovo. Gli ingressi di Vilhena e Kastanos servono a dare nuova linfa soprattutto con la palla tra i piedi, circostanza in cui la Salernitana “si riposa” poco, al contrario di quel che vorrebbe il mister. E allora la Fiorentina, che non muore mai, torna in corsa non una ma due volte. Non convince la scelta di non operare cambi nel quarto d’ora finale con tanti elementi molto stanchi. Ma arriva il decimo risultato utile consecutivo.

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