BELEC 6. reattivo, si distende bene su Gosens. Resta ancorato sulla linea di porta su diversi pericolosi spioventi degli esterni orobici quando una sua uscita avrebbe aiutato i compagni di reparto. Nulla può sulla rasoiata di Zapata, gli nega almeno il raddoppio.
GYOMBER 6. Spallata provvidenziale su Zapata a tu per tu con Belec. Ruvido nelle uscite, non è il pezzo forte della casa e talvolta tende a sbarazzarsi del pallone il più in fretta possibile. L’Atalanta dalle sue parti sfonda poco.
STRANDBERG 6,5 pulito su Zapata. Mette una pezza su una brutta palla persa sulla trequarti difensiva da Ribery. Risolutivo anche su Freuler. Nell’unica occasione in cui perde di vista Zapata, il colombiano fa secco Belec.
GAGLIOLO 6. Prova anche qualche sortita offensiva. Gioca d’esperienza e lucidità- Esce a serbatoio vuoto.. Dal 1′ st BOGDAN 4,5. Ingenuità colossale, imperdonabile. Va troppo morbido a contrasto con Ilicic, il gol decisivo nasce tutto da lì. Avrebbe dovuto chiuderlo e portarlo verso la linea di fondo. In un campionato crudele come la Serie A, errori del genere costano carissimo.
KECHRIDA 6,5. Rispetto al pulcino bagnato delle prime tre uscite di campionato è tutt’altra pasta. Finalmente propositivo, arriva ripetutamente al fondo ma difetta in mira nel cross. Travolgente il coast to coast ad inizio ripresa non capitalizzato a dovere da Djuric.
M. COULIBALY 7. Conferma di essere l’uomo più in palla dell’intero roster di centrocampo a disposizione di Castori. Concentrato, attento, bravo nei ribaltamenti di fronte.
L. COULIBALY 6,5. Rivitalizzato. Molto meglio da distruttore che da facitore di gioco. Un paio di ottime chiusure. Sul pezzo, cala alla distanza.
RANIERI 6. si propone con buona frequenza sul binario ma la mira dei traversoni non è precisa. Fin quando resta in campo, però, la Salernitana non soffre quasi mai. Dal 16′ st JAROSZYNSKI 5,5 entra e alla lunga l’Atalanta prende spazi, coraggio e fiducia anche grazie all’innesto di Ilicic che fa il bello ed il cattivo tempo su quel binario.
RIBERY 6,5. La classe non si discute. Fa a cazzotti con la carta d’identità e parte subito a mille all’ora pressando come un forsennato. Carisma e visione periferica, si fa vedere e riceve una enorme quantità di palloni. Esce già nell’intervallo, stremato e acciaccato. Dal 1′ st OBI 5. A portiere già a terra e specchio spalancato, timbrare il legno è un errore colossale più che sfortuna. Che pesa come un macigno sull’economia del match. Lo sliding doors di Salernitana-Atalanta è tutto lì, nell’occasione transitata sui suoi piedi. E gettata alle ortiche, insieme a punti che sarebbero stati manna del cielo per classifica e morale.
GONDO 6,5. La mossa a sorpresa di Castori. Non vincente visto il risultato finale, ma sicuramente fruttuosa. L’ivoriano sfodera una prestazione tutta corsa e voglia. Rincorre l’avversario dando man forte al centrocampo, si propone in profondità allungando la squadra. E costringe Musso a superarsi ad inizio ripresa. Avrebbe meritato il gol e forse di rimanere in campo ancora qualche minuto. Dal 16′ st BONAZZOLI 6. Parte a sorpresa dalla panchina, entra e ha voglia di spaccare il mondo. Forse esagera con qualche conclusione dalla distanza, ma ha l’intuizione che mette Obi davanti a Musso.
DJURIC 6. L’intesa con Gondo è già collaudata. Prova di grande generosità, sgomita con i corazzieri della Dea e mette ko Demiral. Ha sul destro la palla buona ma non trova lo specchio. Dal 29′ st SIMY 5,5. Abulico, impalpabile. Anche sfortunato, entra e l’Atalanta sblocca il match. E’ ancora un pesce fuor d’acqua rispetto al contesto in cui si trova.
ALL. CASTORI 6. Come a Bologna i cambi indirizzano e decidono il match. Finanche offensivo paragonare il ventaglio di scelte a sua disposizione rispetto a quelle di Gasperini. Sostituisce Gondo che pareva averne ancora, tradito dai pretoriani Bogdan e Jaroszynski. Per il resto la preparazione della partita era stata perfetta. Un delitto uscire dal campo senza neanche un punto dopo una prestazione del genere.
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