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Pagellone Primavera: centrocampo impallato, bene la coppia Saponara-Marsili

SORRENTINO 6,5: Sorpreso da Marino nonostante la posizione molto defilata, si rifà alla grande con la respinta sul colpo di testa di Troise. Praticamente mai impegnato nella ripresa.

DEL MASTRO 5,5: Si fa superare un po’ troppo comodamente da Marino non riuscendo nemmeno a disturbarne la conclusione che diventa vincente. Nella ripresa è lui il sacrificato tra i difensori per lasciare spazio a un attaccante (1′ st GAROFALO 6,5: Tiene molto meglio botta sulle iniziative di Mango, che sono anche più rare dato il cambio di atteggiamento degli ospiti).

SIENA 6: Avrebbe commesso un evidente fallo da rigore su Castigliani al 27′, ma l’arbitro ha giudicato regolare l’intervento e quindi l’errore non condiziona il giudizio positivo del centrale che ha fatto bene sia nel contrastare Crespi che nell’avviare la manovra granata.

MOTOC 5,5: Svolge bene il suo compito principale, quello di difendere, ma butta troppi possessi con giocate improbabili, tra lanci prevedibili, conclusioni velleitarie da distanze siderali e qualche liscio che non ci si aspetta da un giocatore con la sua tecnica.

MARANGONI 5,5: Troppo impreciso nella prima frazione, viene anche messo in grande difficoltà da Mango che lo costringe a rimanere sempre molto basso. Nella ripresa ne viene alzata la posizione e diventa uno dei più pericolosi tra i suoi, andando vicino al gol in un paio di occasioni.

RUSSO 5,5: Più impallato rispetto al solito, non offre la consueta qualità di palleggio e la Salernitana lo paga nel primo tempo, non riuscendo praticamente mai a uscire dalla difesa. Proprio una sua verticalizzazione però mette Saponara nella condizione di costringere Dutu al fallo da espulsione. Nella ripresa si allarga a sinistra e da lì trova qualche spazio in più per fare male, reclamando anche un rigore che poteva starci. Esce tra i crampi dopo aver ripreso la sua posizione in mezzo al campo (dal 35′ st FUSCO S.V.).

IERVOLINO 5,5: In controtendenza con la prestazione complessiva della squadra, fa un grande lavoro di interdizione e di pulizia del pallone nel primo tempo. Nel secondo, invece, quando i granatini hanno il pallino del gioco e la responsabilità di costruire, pecca molto spesso in qualità e decisione.

OKEBE 5: Recupera una buona quantità di palloni, ma non è brillante nello smistamento e finisce per soffrire la circolazione del centrocampo biancoceleste, almeno fino all’espulsione di Dutu che costringe la Lazio a sfoltire il centrocampo (dal 18′ st SEGATI 6: Non si fa notare granché con la palla, ma orbita bene intorno a Marsili, permettendogli di esprimersi meglio con maggiore supporto. Inoltre continua il lavoro di disturbo che stava facendo il collega Saponara).

SERAFINI 6: Si fa sorprendere in una sola occasione da Castigliani, che si produce in una gran percussione per quasi tutta la fascia, ma per farlo rimane abbastanza timido. Nel finale resiste nonostante i muscoli evidentemente induriti dalla stanchezza e ha addirittura la palla della vittoria che spedisce a qualche centimetro dal palo (dal 35′ NICOLETTI S.V.).

SAPONARA 6: Sempre fastidioso da tenere sotto controllo per i difensori avversari e ne sa qualcosa Dutu, costretto a trattenerlo platealmente al limite dell’area e andare anzitempo sotto la doccia per evitare che possa involarsi liberamente verso la porta dopo l’ottimo inserimento (dal 24′ st CELIA 6: Apporta una buona vivacità al centrocampo, muovendosi e proponendosi molto per distribuire bene la palla).

MARSILI 6,5: Centra sfortunatamente il palo dopo un’ottima combinazione al limite dell’area con Saponare nei minuti finali del primo tempo. Fa quello che può per offrire un punto d’appoggio e di riferimento in avanti ai compagni e alla fine viene ripagato dal rigore guadagnato, che è proprio lui a battere, sbagliando ma segnando prontamente sulla ribattuta.

All. BOVO 7: La Salernitana soffre molto la qualità di palleggio del centrocampo laziale e la spinta sugli esterni, che tiene bassi i laterali granata. Con l’espulsione cambia tutto, perché Sanderra toglie un centrocampista e abbassa drasticamente il baricentro. Ottima l’intuizione di cambiare disposizione tattica, per pareggiare gli uomini a centrocampo senza perdere la superiorità numerica in difesa. Una mossa che allo stesso tempo dà tanta ampiezza alla squadra, mettendo in grossa difficoltà i biancocelesti costretti a non allargare troppo le proprie maglie a causa dell’inferiorità numerica.

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