MICAI 7. Gioca la partita consecutiva numero 62 in maglia granata (non ne ha saltata una da quando è a Salerno), la festeggia dando tanta sicurezza ai suoi. Praticamente inoperoso nella prima frazione fino al 41′, quando respinge con concentrazione il sinistro maligno di Galano. Reattivo al quarto d’ora della ripresa, nel dire no al tentativo di sforbiciata di Maniero. Chiude tutto anche sul tentativo pericoloso di Kastanos al 25′.
CICERELLI 6. Dopo alcuni test nel chiuso degli allenamenti, Ventura lo propone nel ruolo inedito di terzino destro. Toccato duro da Busellato in avvio, ci mette la giusta dose di incoscienza per ben figurare anche in posizione più arretrata. Spinge fin che può, alza bandiera bianca a metà primo tempo (dal 20′ pt KALOMBO 6. Passa dalla lista di sbarco ai 70′ abbondanti di gioco. La testa sembra sull’attualità: tignoso e deciso, cerca di proporsi anche in avanti ma viene spesso ignorato. A 2′ dall’intervallo però Galano lo salta netto e sfiora il gol. Nella ripresa sembra metterci maggiore convinzione, ma Bocic lo salta netto in occasione della rete pescarese. Non si perde d’animo: bravo a limitare le ripartenze avversarie sull’1-2. Sciocca l’ammonizione per allontanamento della sfera).
MIGLIORINI 5,5. Fascia da capitano e ruolo di leader di una retroguardia al limite dello sperimentale, stando alla precedenti scelte di Ventura in stagione. Tiene discretamente nella prima parte di gara, traballa nel prosieguo, con Maniero che gli sfugge più di una volta. Esce in ritardo su Bocic in occasione del suo assist per il primo gol di Maniero.
JAROSZYNSKI 7. Rischia un dribbling su Galano al limite dell’area in avvio, gli va bene. Spende il giallo nel migliore dei modi alla mezzora, per evitare una pericolosa penetrazione laterale in area di Memushaj. Ci mette esperienza e sagacia tattica. Magistrale la chiusura su Bocic nel recupero.
LOPEZ 6. Titolare dopo la precisa “conferma” della società sul sito internet ufficiale. Ordinato e sporco all’occorrenza – nel senso positivo del termine – resta cauto nelle discese, affidate nelle intenzioni della vigilia più all’interprete di destra. All’inizio del secondo tempo cresce e mette lo zampino nel raddoppio di Djuric, sgusciando bene sul fondo a sinistra. Male sul gol di Maniero, che gli sbuca davanti a pochi centimetri dalla porta.
LOMBARDI 7,5. Motorino incorporato, una freccia indiavolata. Il 25 campano mette in crisi gli avversari sgusciando e sgasando ovunque. Fa ammonire Memushaj, sfiora il vantaggio al 26′ in contropiede e poi tre minuti più tardi su assist di Dziczek. Si sacrifica anche tanto in fase di copertura, poi taglia e filtra. Propizia la doppietta di Djuric impegnando Fiorillo nella respinta favorevole al bosniaco e sfiora il gol in almeno quattro occasioni, tutte con il portiere pescarese sugli scudi (dal 48′ st HEURTAUX sv. Spiccioli nel finale per conferire esperienza alla retroguardia).
DZICZEK 7. Chance obbligata, vista la squalifica di Di Tacchio. Il polacco la sfrutta, interpretando alla perfezione il ruolo ed aggiungendo un pizzico di cattiveria e decisione in più rispetto alle precedenti apparizioni, insieme ovviamente alla buona visione di gioco già mostrata.
AKPA AKPRO 7,5. Si adatta a fare l’interno a quattro in mediana e giganteggia lì in mezzo per quasi tutta la partita. Intercetta una verticalizzazione di Scognamiglio e fa partire un contropiede che Lombardi si vede murare da Fiorillo. Uomo ovunque dei granata; unico errore a 8 minuti dal novantesimo, quando perde un pallone sanguinoso che Galano non trasforma in contropiede letale.
MAISTRO 7. Il suo velenosissimo destro a giro al 20′ rappresenta la primissima occasione del match: Fiorillo si supera in corner. Quello di esterno largo a sinistra non è esattamente il suo ruolo naturale, ma si adatta al meglio col piede invertito. Decisamente più concreto rispetto alle fumose apparizioni degli ultimi mesi del 2019. Subisce il tunnel di Machin, macchia relativa su una prestazione nettamente al di sopra della sufficienza.
GONDO 5,5. Leggermente in ombra nell’avvio di partita, poi inizia a lottare al pari degli altri compagni. Aggredisce con generosità e prova ad attaccare gli spazi, ma in maniera poco produttiva. L’emblema della sua gara è il contropiede gettato alle ortiche a metà ripresa, già in debito d’ossigeno (dal 32′ st GIANNETTI 6. Entra con la giusta voglia in un momento di legittima sofferenza. Importante il suo apporto soprattutto in fase difensiva: evitabile l’ammonizione rimediata per un intervento in ritardo).
DJURIC 8. Prestazione gigantesca, come lui. Stringe i denti e va in campo, tra i pochi superstiti della sfida dello scorso anno che sentenziò la quasi retrocessione dei granata. La gioca al massimo, con sacrificio e cuore, tante sponde preziose. Caparbio nel recuperare un pallone che al 20′ dà il là alla prima pericolosa azione firmata Maistro. Si ritrova tra i piedi un pallone ribattuto dalla barriera su punizione di Dziczek e – con un elegante esterno destro – firma il meritato vantaggio. Passano quattro minuti e fa doppietta da vero opportunista. Spadroneggia in mezzo a Drudi e Scognamiglio, il migliore per distacco.
ALL. VENTURA 7. Recupera Djuric in extremis e lascia ancora fuori Heurtaux, optando per un sorprendente passaggio alla difesa a quattro. Le contemporanee squalifiche di Karo, Di Tacchio, Kiyine inducono il tecnico a modificare il modulo, col passaggio al 4-4-2 che in fase di impostazione è un vero e proprio 4-2-4. La cosa sorprende gli uomini di Zauri: su di un manto erboso che – causa pioggia – da scivoloso diventa progressivamente pesante, la Salernitana è padrona del campo nei primi 40′. Convincente nella costruzione e nel palleggio, peraltro in una partita che non è esente da contrasti molto decisi, cala leggermente con l’approssimarsi dell’intervallo. Nella ripresa l’uno-due letale, poi le occasioni di tris mancate e l’imperfezione della retroguardia che riapre la partita fino alla fine. La Salernitana sa soffrire e porta a casa un importantissimo successo.
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