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Pagellone Milan-Salernitana: FR7 non illumina, Simy ancora fantasma, Bogdan se la gioca

BELEC 5,5. Quantomeno evita la goleada. Colpito a freddo, beffato poi dal sinistro a giro di Saelemakers. Buoni riflessi su Krunic sul finire di primo tempo, apre la manona su Messias al 70′, esce tempestivamente su Diaz pochi istanti dopo.

VESELI 4,5. Molle al primo affondo milanista che porta avanti i locali. Pellegri gli passa alle spalle poco dopo. Al 13′ è in ritardo quando Brahim Diaz viaggia e in spaccata colpisce l’esterno della rete. La velocità di Leao è troppa per lui.

GYOMBER 5,5. Guida la difesa, chiude dove (e come) può. Vecchio stampo nell’allontanare quando capisce – quasi subito – che a San Siro è meglio solo limitare i danni.

BOGDAN 6. Il forfait di Gagliolo gli spalanca le porte dell’esordio dal primo minuto in Serie A. È colui che ha i demeriti minori nel reparto difensivo. Evita coraggiosamente il tris milanista su Leao. Bene nel gioco aereo, cerca di giocare semplice e pulito.

RANIERI 5. Il pallone dell’1-0 gli passa sotto le gambe. Prova a dare un briciolo di spinta quando c’è l’opportunità. Saelemakers lo evita seccamente sul raddoppio. A 4′ dall’intervallo Krunic lo manda al bar e Belec evita il tris. Inizia la ripresa disorientato dal tacco smarcante del neo entrato Messias, si riscatta chiudendo bene sull’angolo seguente. Il tunnel su Florenzi non fa classifica. (dal 79′ JAROSZYNSKI 4. Si presenta alla Scala del calcio con un passaggio orizzontale al limite della propria area che regala a Diaz la chance – clamorosamente dilapidata – del terzo gol. Un quarto d’ora di confusione totale).

SCHIAVONE 5,5. Per il tanto impegno meriterebbe anche qualcosa in più. Più di una giocata difensiva apprezzabile, ma Kessié e Bakayoko sono di un altro livello e lo colgono talvolta in ritardo. Batte male tutti i calci d’angolo di pertinenza. Meglio da vertice basso nel secondo tempo. Cerca di colmare il gap come può.

DI TACCHIO 4,5. Da giovane sognava di sfidare un giorno Ibrahimovic. Realizza il sogno almeno di averlo visto sulla panchina avversaria. Centrocampo in balia costante dello strapotere tecnico e fisico dei rossoneri. Costretto al fallo e all’ammonizione alla mezzora su Krunic. (dal 46′ KASTANOS 5. Si piazza mezzala, avrebbe un minimo di qualità in più, ma non la sfrutta. Una ciabattata largamente sul fondo e poco più).

L. COULIBALY 4,5. Si addormenta sul vantaggio di Kessié, a vuoto sul filtrante che genera il 2-0. Piroette spesso improduttive. Preoccupante involuzione, ma è anche vero che Colantuono è stato costretto a spremerlo dal post-sosta a oggi.

ZORTEA 5. Ridicolizzato in velocità da Leao in occasione del vantaggio milanista. Cambia tre ruoli sull’out destro in poco più di mezzora: scavalla sì, ma senza produrre un granché di pericoloso. Almeno è suo l’unico tiro nello specchio della prima frazione: ci prova dalla distanza, solletico a Maignan. Si fa male (pure lui) nella ripresa, altro infortunio muscolare. (dal 60′ KECHRIDA 4. Si fa notare per qualche discesa con poco costrutto ed un paio di controlli sbagliati).

RIBÈRY 4,5. Torna titolare dopo due partite di stop per noie fisiche. Troppo solista nei rari momenti in cui ha campo. Se cerca il passaggio illuminante, non è seguito, né compreso. Sbuffa. (dal 60′ DJURIC 5,5. Almeno ci mette il fisico).

SIMY 4. Corre il minuto numero otto quando sbaglia un appoggio facile facile per una probabile ripartenza di Ribéry. Lì capisci che non è giornata, ancora una volta. Cerca di capitanare la pressione sui difensori di casa ma nessuno lo segue. Di testa non ne prende una, sbaglia tutto e di più. Fischi all’uscita. (dal 60′ BONAZZOLI 5. Vorrebbe spaccare il mondo, ma o è solo o vuole strafare).

ALL: COLANTUONO 4,5. Modulo e uomini a sorpresa. Una sorta di 4-3-2-1 con Zortea e Ribéry dietro Simy che trova subito spaesati i suoi in campo. Al primo affondo, il Milan passa. Il tecnico corregge e passa al 4-4-1-1, poi becca il raddoppio e cambia nuovamente, rifugiandosi nel 3-5-2. Ma dopo 18′ la partita è già finita. Ci sarà anche emergenza e “disponibilità” di riflesso da parte di tutto il gruppo, ma così tanti cambi di scacchiere in una gara rischiano di non dare punti di riferimento neppure agli interpreti. Ok le tante assenze, ma anche le scelte col poco materiale disponibile risultano sbagliate. E la Salernitana, al cospetto delle big, fa veramente tenerezza: dal centrocampo in su tutto ciò che accade sembra quasi casuale. Nel secondo tempo il Milan è meno arrembante e pensa già al Liverpool.

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