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Pagellone Lecce-Salernitana: Cabral croce e delizia, Botheim non pervenuto

OCHOA 6. Krstovic gliela piazza nell’angolino più lontano e non può nulla sul gol di casa. Al 18 è reattivo sul rasoterra insidioso di Banda. Incerto con i piedi.

LOVATO 5,5. Al pronti-via Banda se lo trascina dietro con un rischio enorme: è antipasto di una serata difficile perché il 22 giallorosso si rivela cliente fastidiosissimo con la sua rapidità. Spende subito un giallo dopo poco più di un quarto d’ora, poi si sistema meglio. Rischia un po’ la giocata in condizioni in cui la sfera andrebbe lanciata via.

GYOMBER 5. Va in ansia praticamente subito. Si lascia anticipare da Krstovic sul gol e pure poco dopo la mezzora quando il 9 leccese svetta mandando di poco alto sopra la traversa. Per gran parte di gara in difficoltà anche nei duelli fisici col suo avversario diretto che gli si appoggia spesso addosso e ha buon gioco nella protezione palla.

PIROLA 6,5. Si batte con Kaba e tiene bene la posizione. Uno dei migliori della retroguardia. Si immola sulla botta sicura di Almqvist. (dal 35′ st TCHAOUNA 5. “Il calcio francese è diverso da quello italiano, non si gioca solo uno contro uno e deve migliorare in altri aspetti”. Firmato Paulo Sousa, da copia-incolla. Non si potevano attendere miracoli da un giovanissimo appena arrivato).

CABRAL 6,5. Avrebbe meritato anche qualcosa in più ma l’occasione fallita all’87’ e il rigore provocato, seppur involontariamente, sono macigni su una prestazione ottima, ancor più perché arrivata a due anni di distanza dalla sua ultima presenza per 90′. Mostra subito grande voglia senza paura di battere a rete. Rapido nello slalom stretto, smista bene i palloni che lavora sulla trequarti, recupera con caparbietà qualche pallone interessante. Nettamente il migliore dei suoi in fase offensiva nel primo tempo quando semina scompiglio con un mix di tecnica e velocità nell’area avversaria a 9′ dall’intervallo, non centrando il servizio giusto per Botheim. Soffre in fase difensiva quando Banda accelera. Nel secondo tempo si piazza trequartista, il serbatoio si svuota ma ha energie per colpire un palo e sciupare il rigore in movimento all’87’ propiziato da Bohinen. Nel finale, la sfortunata azione del rigore.

LEGOWSKI 5,5. Non benissimo nella sua prima da titolare italiana. Orchestra male una ripartenza golosa poco prima del capovolgimento che genera il vantaggio giallorosso. Morbido nel contrastare Gendrey al cross vincente per l’1-0, per la verità leggerino anche in seguito. Una pallaccia prima del triplo cambio ne certifica la poca attitudine a costruire. (dal 32′ st BOHINEN 6. Un minuto e mezzo dopo il suo ingresso ha sul sinistro l’opportunità del pareggio ma il diagonale non è preciso. Grossa intuizione a 3′ dal triplice fischio, Cabral sciupa).

L. COULIBALY 6. Sotto tono nei primi 20′, poi inizia a crescere e risolve parecchie situazioni complicate con i suoi cingoli. Provoca l’ammonizione di Banda. Esce provato dopo il contrasto con Kaba. (dal 16′ st MARTEGANI 5,5. Entra discretamente, poi però tende a strafare).

BRADARIC 6. Risolti i contrattempi muscolari, rieccolo dal primo minuto. Il gol arriva dalla sua fascia di competenza ma per il resto il Lecce sfonda molto più dalla parte opposta. Cerca di scavallare per quanto possibile nella metà campo avversaria ma senza essere pericoloso.

KASTANOS 5,5. Perde qualche pallone di troppo nella prima mezzora, dopodiché il Lecce si abbassa e lui entra più nel vivo. Da applausi l’imbucata sul finire del primo tempo che mette Mast’Antonio a tu per tu con Falcone. Un lampo che non convince Sousa a tenerlo in campo per tutta la ripresa. (dal 17′ st MAZZOCCHI 5,5. Si presenta con due errori banali. Non è ancora il Pako dirompente che ha fatto innamorare Salerno ma ha bisogno di minutaggio).

CANDREVA 6. Cerca di inventare su tutti i fronti e resta l’uomo più pericoloso a cui i compagni si aggrappano per invenzioni ed assistenza. Si fa ipnotizzare dal portiere salentino da posizione favorevolissima a un minuto dall’intervallo. Nei secondi 45′ continua a muoversi tanto e a cercare il jolly. Sempre uno degli ultimi a mollare.

BOTHEIM 4,5. L’ennesima occasione importantissima, l’ennesima occasione gettata via malamente. Ne becca poche, le sbaglia tutte, stretto nella morsa di Pongracic e Baschirotto. (dal 17′ st IKWUEMESI 5. Non pulitissimo, solo un minimo più presente del compagno).

ALL: SOUSA 5,5. Senza Dia per le note vicende che hanno portato all’esclusione del senegalese, sceglie di tener fuori anche Mazzocchi lanciando i due nuovi più pronti dall’inizio. Cambia pure il look: via la camicia, ecco la polo (sempre bianca). In partenza il Lecce sovrasta i granata in tutto e per tutto – ritmi, intensità, agonismo, scelte e punteggio – sfondando soprattutto con Banda che fa il bello e il cattivo tempo. Nella seconda metà del primo tempo alza il baricentro e tiene il Lecce più lontano dalla porta, soffrendo molto meno ma non riuscendo a pareggiare. Nella seconda frazione porta Kastanos esterno e avvicina Cabral alla porta, invertendoli. I suoi tengono meglio il campo, però non mettono abbastanza in difficoltà Falcone. Si gioca il triplo cambio nel cuore della ripresa  inserendo Mazzocchi, Ikwuemesi e Martegani, l’inerzia sembra cambiare anche per un abbassamento del baricentro del Lecce. Il finale è da tutto per tutto col 4-2-3-1 e l’esordio di Tchaouna. Avrebbe meritato il pareggio, anche per occasioni prodotte, ed invece becca il primo schiaffo stagionale.

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