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Pagellone Juventus-Salernitana: Pirola arcigno, Fiorillo sicuro, Ikwuemesi ancora male

FIORILLO 7. Eccellente volo su Vlahovic agli albori di gara per deviare sulla traversa, sicuro nelle uscite alte. Riflessi ok su Milik a 10′ dallo scadere.

PIEROZZI 7,5. Torna dalla squalifica e si mostra subito concentrato. Si attacca a Kean e lo limita benissimo. Svetta senza essere marcato e ne approfitta: ottima scelta di tempo e meritato primo gol in massima divisione. Ne aveva siglati 4 l’anno scorso a Reggio Calabria in B.

FAZIO 7. Tiene la briglia su Vlahovic di esperienza e posizione. Di testa le prende tutte.

PIROLA 7. Attento, roccioso. Provvidenziale in spaccata sulla conclusione di Chiesa poco dopo l’ora di gioco. Sul pezzo fino alla fine.

ZANOLI 6. Testa sotto e va, senza grossi riferimenti nelle prime discese. Molto meglio nella fase difensiva in cui concede poco o nulla a Kostic nei primi 45′. Al di là di qualche slalom interessante nel primo tempo, palla al piede propone guide della palla rischiose e perde qualche possesso evitabile. (dal 90′ PASALIDIS sv.).

COULIBALY 6,5. Più in partita rispetto alle precedenti negative apparizioni. Causa le ammonizioni bianconere di Vlahovic e Rabiot, sradica palloni come un tempo. Perché non farlo anche nei mesi precedenti?

BASIC 6. Qualche difficoltà nel controllo palla all’inizio ma corregge tutto strada facendo. Ci mette del suo in fase di contenimento giocando davanti alla difesa come sesto uomo. Lotta con ardore ma si fa scappare Rabiot sul pareggio bianconero e arriva stanchissimo al pallone del possibile clamoroso 1-2 nel recupero del recupero.

SAMBIA 7. Un po’ svagato nella gestione in avvio, poi si attrezza e sfodera belle cose. Suo il corner che dà vita al vantaggio, poi impegna Szczesny su punizione. Ci prende gusto e mette in difficoltà Cambiaso fino a fine primo tempo. Con l’ingresso di Iling deve fare più straordinari di contenimento, se la cava benone. (dal 90′ PELLEGRINO sv. ).

TCHAOUNA 7. Al solito, pimpante e voglioso di far bene. Cerca la giocata spensierata e sfida in velocità Rugani, il più delle volte vincendo. Delizioso e intelligente il tocco che varrebbe l’opportunità del raddoppio vanificata da Ikwuemesi. Addirittura una gran bella chiusura difensiva su Miretti in avvio di ripresa. Chiude reggendo da solo il peso dell’attacco.

VIGNATO 6. Al pronti-via una buona discesa, poi si addormenta sull’attacco di Bremer. Un paio di ripartenze in fotocopia: leggerino, “picchiato” correttamente senza che ci sia fallo. Però si muove bene, dà una mano al centrocampo, si distende quando può. Generoso, per quelle che sono le sue caratteristiche, però avrebbe la possibilità di mostrare la sua qualità in tanti spunti e se ne dimentica. Quando la serata si mette più sulla lotta, Colantuono lo richiama in panca. (dal 65′ LEGOWSKI 6. Entra per far legna).

IKWUEMESI 5. Colantuono gli conferma la fiducia con gli stessi compiti: fare a sportellate e aprire il gioco. Gli errori sono gli stessi di sempre, poca pulizia nei controlli e quel tocco in più che lo fa spesso impappinare. Come al 36′, quando Tchaouna lo mette a tu per tu con Szczesny e non è in grado di concludere. Con tutta la buona volontà, ha quantomeno bisogno di tempo (in categoria inferiore). Finisce spesso a terra inconcludente e vuole pure strafare. (dal 73′ KASTANOS 6. Non facile ritrovare il campo dopo due mesi con la Juve a marce altissime, fa quel che può).

ALL: COLANTUONO 7. Ha scelto la strada tattica e di risorse umane, non la cambia mostrando coerenza. Saranno le motivazioni extra di un palcoscenico prestigioso o forse no, fatto sta che la squadra non dispiace e merita il vantaggio nei primi 45′: distanze corrette tra i reparti, discrete trame ed attenzione difensiva, al netto di qualche leggerezza in uscita soprattutto dei quinti in avvio e dell’inadeguatezza di Ikwuemesi. Grinta giusta, atteggiamento combattivo. Ad averlo mostrato prima! Se fosse andata sul doppio vantaggio, la Salernitana nella prima frazione non avrebbe rubato nulla. Nell’intervallo Allegri piazza subito tre cambi, il gioco si spezzetta. Il tecnico si arrabbia quando vede i primi palloni gettati “a mare”, vorrebbe vederli sempre giocati con la lucidità che inevitabilmente cala alla luce della pressione juventina che si alza. I granata resistono e allora al 65′ è corretta l’intenzione di mettere un mastino in più lì in mezzo (Legowski) togliendo un Vignato più leggerino e stanco, poi tira fuori Ikwuemesi lasciando Tchaouna unico riferimento per sfruttarne la velocità in ripartenza. Un peccato il gol subito nel finale.

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