La novità di Iervolino: flessibilità e clausole recessorie nei contratti

Le vie dell’autonomia privata sono infinite. Lo sanno bene Danilo Iervolino e il pool di legali della Salernitana. E allora perché non tutelarsi contrattualmente nel rispetto dei limiti previsti dall’ordinamento. I vertici del club stanno affrontando una finestra di calciomercato difficile sopratutto per quel che riguarda gli esuberi: contratti lunghi ma, al contempo, per cartellini difficili da cedere e poco appetibili sul mercato.

Una nuova clausola

Come riporta Il Mattino, per evitare di nuovo situazioni di impasse come quella di Simy, Sepe o Bonazzoli, nei contratti dei nuovi calciatori granata è stata “battezzata” una clausola di recesso unilaterale monetizzato. Si tratta di una clausola contrattuale che permette ad una delle parti contraenti, in questo caso la società, di recedere anzitempo e in qualsiasi momento dal rapporto contrattuale prima dello spirare del termine previsto. Legowski, Ikwuemesi e Stewart sono stati, in ordine di tempo, gli ultimi atleti tesserati dal club di Iervolino: contratti lunghi per patrimonializzare quanto più possibile ma al contempo senza legare le mani alla società.

La soluzione

Una clausola contrattuale che, applicata al mondo dello sport, permette di legare la prestazione contrattuale al rendimento del calciatore. Se, ad esempio, al termine della stagione uno dei nuovi innesti avrà reso al di sotto delle aspettative, si potrà preferire pagare una somma di denaro (perciò recesso “monetizzato“, perché il suo esercizio di norma è sempre gratuito) valida propriamente come corrispettivo. Dalla giurisprudenza è stata anche esclusa la vessatorietà di una tale clausola, purché essa sia consensuale e frutto di una specifica facoltà riconosciuta ad una delle due parti contrattuali. Insomma, la Salernitana potrà disinvestire il cartellino del calciatore se non converrà o sarà difficile girarlo altrove nella finestra di calciomercato.