Domani la Salernitana sfiderà, nel secondo turno eliminatorio di Coppa Italia, il Südtirol. Per ritrovare l’ultima sfida agli altoatesini bisogna riavvolgere il nastro dei ricordi di circa dieci anni, tornando al campionato di Lega Pro 2010/11, quando nei match di andata e ritorno andò in gol il centrocampista Davide Carcuro: “Venivamo da un periodo particolare, per le inadempienze della società, e l’ambiente era agitato – ricorda il calciatore ai nostri taccuini – Quella vittoria 0-1 col mio gol ci diede la carica e il via ad una stagione che per poco non divenne trionfale, nonostante tutte le preoccupazioni. Vincemmo anche in casa 2-1, nel match di ritorno con la contestazione dei tifosi. Io segnai ancora. Fu importante perché era un momento in cui mancavano i risultati. La società poi iniziava ad avere problemi economici. Fu una vittoria fondamentale per darci morale e agguantare i playoff”. Alla fine di quell’annata ci sarebbe stato il triste epilogo della gestione Lombardi, con il fallimento della Salernitana Calcio 1919. La piazza e la squadra divennero un tutt’uno in una situazione complicata, già iniziata l’anno precedente in cadetteria: “I tifosi erano contro la società, venivano in pochi allo stadio, ma cercavano di appoggiare noi calciatori. Abbiamo avuto il loro sostegno fino alla fine, fino alla sfortunata finale col Verona. Senza di loro non saremmo arrivati a quel punto, sono stati una marcia in più, li abbiamo resi orgogliosi di noi, purtroppo l’epilogo non è stato quello sperato da tutti, ma è stata una bella cavalcata. C’era una grande alchimia tra i supporter, i calciatori, l’allenatore, lo staff e il direttore: remavamo tutti dalla stessa parte per salvare la società. C’era una pressione positiva per noi che scendevamo in campo col coltello tra i denti. Mister Breda è mio compaesano, lo conosco bene e ho un ottimo ricordo di lui, fu bravo a fare gruppo e a far rendere al meglio una rosa valida, nonostante i guai societari. In squadra c’era Ciccio Caputo che già faceva intravedere le sue qualità, veniva dalla promozione col Bari. L’anno prima in Serie B era stato condizionato da una gestione sbagliata, troppi cambi in panchina. Avevamo iniziato male e finito peggio, siamo entrati in un vortice negativo. La squadra era anche giovane, con molti calciatori alla prima stagione in B”.
Il centrocampista parla anche della tensione attuale tra la piazza e la proprietà: “A Salerno c’è un situazione strana. Quando c’ero io in C il pubblico veniva allo stadio, ora in B non è più così e dispiace. La piazza merita sicuramente di più, servirebbe qualche sforzo per i tifosi che, giustamente, chiedono di più dopo un po’ di campionati non ai vertici. Non credo che la società non voglia ambire al massimo, certo è che non è mai facile vincere, ma gli investimenti negli anni sono stati fatti”. Secondo Carcuro la Salernitana poteva, lo scorso anno, ambire ai playoff; stesso discorso per la stagione appena iniziata: “Speriamo in un anno positivo, con una Salernitana ai playoff per giocarsi la promozione. Lo scorso anno la squadra ha avuto troppi alti e bassi, aveva il treno promozione a portata di mano e non è riuscita ad entrarci all’ultimo. Se la sarebbe potuta giocare poi negli spareggi, visto che le squadre si equivalevano quasi tutte. Il mercato finora è stato ovviamente condizionato dalla situazione Covid. Credo si farà molto negli ultimi giorni. Gli acquisti fino della Salernitana sono sicuramente validi e di qualità, Castori è un allenatore di esperienza e molto preparato, poi conosce bene la piazza, potrà fare bene. Nello staff c’è anche il mio ex compagno Manolo Pestrin, era un leader in campo, oltre che un ottimo giocatore e si intravedeva già questa sua predisposizione ad allenare”. L’ex Ternana non ha appeso gli scarpini al chiodo, ma è tornato in Veneto per giocare in categorie minori, in futuro però gli piacerebbe riprendere la carriera nel calcio, sotto un’altra veste ovviamente: “Sto giocando ancora vicino Treviso, nel Ponzano in Eccellenza, ma più per divertimento, visto che sono impiegato in un’azienda. Mi occupo anche di allestire la rosa come aiuto direttore sportivo. Ho avuto un infortunio importante al ginocchio e quindi ho deciso di avvicinarmi a casa, avendo anche una figlia. In futuro però mi piacerebbe ritornare nel mondo del calcio, magari come dirigente”.
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