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Nodo multiproprietà: Lotito vota contro algoritmo, Bari in corsa per la B. E il Mantova…

La questione multiproprietà nel calcio italiano rischia di diventare di scottante attualità. Non solo in casa Salernitana con il co-patron Claudio Lotito che negli ultimi giorni è stato tra i protagonisti dello scenario calcistico nostrano. L’imprenditore capitolino infatti – nelle vesti di consigliere della Lega di Serie A – ha votato a sfavore dell’algoritmo proposto dal numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina. Proprio dalla massima lega presieduta da Paolo Dal Pino, sul finire della scorsa settimana, era partita la proposta di bloccare le retrocessioni ed eventualmente anche le promozioni dalla Serie B. Una votazione dalla quale Lotito si era astenuto ma che, se fosse passata, avrebbe potuto comunque penalizzare la Salernitana, in piena corsa per la lotta ed un posto buono nei playoff. Alla fine è passata la linea Gravina e dunque retrocessioni dalla Serie A (al pari dell’assegnazione dello scudetto) e promozioni dalla cadetteria avverranno in ogni caso, anche se si dovesse andare incontro ad un nuovo stop del calcio giocato mediante l’utilizzo dell’ormai noto algoritmo (clicca qui per i dettagli).

La questione multiproprietà potrebbe prendersi ancor di più la scena nella stagione 2020/21 anche per altri motivi: la Serie C – dopo le promozioni dirette di Monza, Vicenza e Reggina – ripartirà direttamente con i playoff ai quali prenderà parte anche il Bari di Aurelio De Laurentiis, proprietario anche del Napoli. I galletti dunque si giocheranno le proprie chance per la promozione in Serie B e in caso di vittoria, la piazza biancorossa si ritroverebbe a convivere con la medesima situazione in cui, ormai da cinque anni, vivono i gemellati tifosi salernitani. “Se dovessi immaginare una squadra minore dove far crescere i giovani penserei sicuramente al Napoli U23. Sono un fan del campanilismo, fare squadre B da altre parti non è il massimo”, ha recentemente dichiarato in proposito il direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli, ai microfoni di Sky Sport. Nel panorama professionistico inoltre si palesa un’altra realtà simile: nelle scorse ore è diventato ufficiale il ritorno in terza serie del Mantova il cui proprietario è Maurizio Setti, anche presidente dell’Hellas Verona. Un ulteriore elemento che potrebbe spingere i vertici del calcio italiano a rivedere, in un senso o nell’altro, le regole sulla multiproprietà: dare il via libera a questo tipo di gestione – magari consentendo la cessione della societaria a parenti stretti (vedi il caso Lotito-Mezzaroma) oppure dare un taglio netto negando proroghe che consentono di gestire più di un club a livello professionistico come accade a Lotito (in deroga per aver conquistato il professionismo provenendo dai dilettanti) ormai da nove anni, con De Laurentiis & co che seguono a ruota…

 

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