Davide Nicola è carico a mille in vista della sfida contro il Sassuolo. Il trainer granata “lancia” Lovato e incita i suoi a cercare il risultato pieno in conferenza stampa prepartita, partendo però anche dagli indisponibili.
Bohinen out
“Emil in questo momento è a posto, ma carica eccessivamente su un altro arto, deve reimparare a fidarsi, ieri avvertiva un po’ di affaticamento, lo abbiamo lasciato tranquillo, rimane qui e si allena, mi auguro di potergli dare un po’ di minutaggio col Verona. Fazio la prossima settimana spero si riaggreghi, la distorsione sembra un ricordo ma tra il risolvere il problema e iniziare il percorso che ti porta ad allenarti con la squadra ce ne vuole ma la sosta è servita per questo. A Radovanovic va dato tempo di integrazione aggiuntivo, non si può di nuovo rischiare una ricaduta”, ha detto il trainer, che ha convocato comunque il serbo, mentre norvegese e argentino resterano fuori.
Lovato in rampa di lancio
“Sto valutando un po’ di situazioni. Domani prima della partita deciderò in funzione anche delle caratteristiche dell’avversario. Lovato credo possa giocare ed è possibile che parta dall’inizio, ci sto pensando, ha fatto tutti gli allenamenti, ha forza fisica, temperamento, conosce questo modulo e credo che sia un’ulteriore risorsa perché può giocare in ogni posizione della difesa a tre – spiega l’allenatore – Qualcuno finora è stato impiegato di meno, fa parte del gioco, la concorrenza all’interno di una squadra che vuole essere sempre più competitivo va accettata, ognuno vuole sempre alzare l’asticella personale e di gruppo. A ognuno, prima o dopo, verrà concesso quel che serve per dimostrare il proprio valore. L’unica attenzione è sfruttare il momento. La sosta è servita per ritoccare forza, potenza aerobica, lavorando dal punto di vista fisico, oggettivando meglio la raccolta dati gps che facciamo solitamente. non inizia un nuovo campionato, c’è una partita importantissima e vogliamo fare una partita di valore”.
Alzare l’asticella
“Sono soddisfatto di quel che abbiamo dimostrato come idea ma voglio sempre di più, attraverso il lavoro e non attraverso le chiacchiere. Bisogna attuare i comportamenti che servono per ottenere più punti. Dimostriamo che per avere i risultati serve un certo tipo di prestazione. Siamo giudicati dai risultati, vero, ma è chiaro che l’ambizione è comune a tutti, anche ai giocatori. Mi sarebbe piaciuto ottenere di più anche dall’ultima gara, ma dobbiamo avere l’ambizione di fare punti dovunque e contro chiunque, avremo cinque trasferte da qui alla sosta lunga, deve tutto essere letto come una sfida, senza perdere il gusto di affrontarla. Ora arriva un tour de force importante e dobbiamo sfruttarlo: ogni partita è uno scontro diretto indipendentemente dall’avversario. Alla fine del girone d’andata potremo dare giudizi. L’obiettivo deve essere quello logico per un secondo anno di serie A, credendo in noi stessi. Non posso dire cosa saremo e dove arriveremo, ma sappiamo che l’ambizione dovrà essere sempre elevata soprattutto attraverso il modo di giocare. Non perdo tempo a fissare obiettivi di classifica”.
Errori da correggere
“Della partita col Lecce abbiamo disquisito ampiamente, mi aspetto conferme di quello che abbiamo dimostrato di saper fare. Abbiamo preso due gol che potevano essere gestiti anche come strafottenza nel difendere in modo diverso, C’è da pretendere di più da se stessi. Abbiamo commesso qualche errore in difesa di lettura e posizionamento, durante la sosta ci abbiamo lavorato e vogliamo verificare adesso i progressi in partita. Credo ciecamente nella tattica individuale. Undici giocatori sono stati in Nazionale e sono tornati da tre giorni ma con gli altri abbiamo lavorato molto bene; mi aspetto una partita contro un avversario che è quello che si conosce da anni, ha un gioco consolidato anche se ha aumentato la ricerca dell’attacco alla profondità rispetto al predecessore, dovremo essere molto bravi a dare ritmo al gioco e creare presupposti per una prestazione intensa anche dal punto di vista fisico, migliorando le superiorità numerica in ogni zona del campo, avere personalità di condurre anche palla e di attirare la pressione avversaria, trovare i giusti passaggi, attaccare un po’ meglio la profondità ed essere sempre più convinti di accettare i casi di uno contro uno che è fatto di regole. Abbiamo lavorato anche su quello”.
I reduci dalle Nazionali
“Le soste portano entusiasmo ai giocatori che vanno in Nazionale, è un riconoscimento importante, vanno a misurarsi con altri tipi di avversari, tutto serve. Chiaro che di contro ci sono i viaggi da smaltire ma credo sia sempre meglio avere questo entusiasmo piuttosto che non averne. I ragazzi sono rientrati nei modi e nei tempi previsti, con alcuni di loro abbiamo osservato la possibilità di farli recuperare. Bronn e il fallo su Neymar da rosso? Non mi perdo in queste cose, le decisioni vanno accettate, parto dal presupposto che qualsiasi situazione ti regala l’opportunità di autocriticarti, se hai questa forza, senza perdere convinzione nei tuoi mezzi, allora serve. Aveva di fronte una squadra di campioni, cosa che fa bene. Ha percepito cosa serve per stare dietro certi avversari. Ai miei ragazzi chiedo sempre questo tipo di agonismo e accetto anche gli errori. Dia? Tutti possono giocare, abbiamo la possibilità di alternare il 50% di una squadra, il turnover è parola da abolire, lo si fa con i cambi ed è una grande fortuna”.
Mazzocchi
“Con Pasquale non c’è da parlare molto, ha forte automotivazione per me che credo soprattutto in questa capacità, è un esempio incredibile, è stato un piacere per tutto l’ambiente della Salernitana, anche per chi fa altri tipi di sport. Quando un atleta fa tanta gavetta e raggiunge i massimi livelli è uno spot eccezionale perché restituisce quel che viene detto fin da bambino, ha ottenuto una gratificazione importante, sa benissimo che quello che ha ottenuto… l’ha ottenuto perchè ha pedalato, sa che deve continuare a farlo. Non gli si può dire nulla anche nell’interpretazione degli allenamenti, è tornato carico come lo era prima. Pako a destra e Candreva a sinistra? L’interscambio è possibile, ma non dimentichiamo Bradaric e Sambia che devono saper aspettare e veloci ad appropriarsi della possibilità di giocare con continuità. Antonio ha un’interpretazione di quel ruolo lì di qualità, fa quello che voglio da un esterno, è troppo facile ormai stare solo sul binario, devi saper entrare tra le linee e scambiarti con le punte o le mezzali, attaccare lo spazio in ampiezza. A destra lo sta dimostrando molto bene. Mazzocchi era considerato da binario, grande potenza aerobica, sta imparando anche altro e credo che la sua interpretazione del ruolo a sinistra sia di qualità”.
La prima del fischietto in rosa
“Concordo con quel che ha detto Iervolino, l’esordio in A è già stimolante, le auguriamo grande lavoro. Non faccio distinzione di genere nei ruoli, c’è un arbitro che dovrà osservare il rispetto del regolamento, noi lo stesso, poi vogliamo giocare e fare la partita e basta”.
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