Nel post partita Davide Nicola ha parlato a SkySport: “Non abbiamo fatto bene, sbagliando la pressione contro una squadra molto fisica e che gioca in profondità. Ci sono caratteristiche di giocatori che devono integrarsi. Nel secondo tempo abbiamo alzato la pressione e abbiamo fatto un’ottima partita. Stiamo lavorando anche su altri sistemi di gioco, come giocare con tre attaccanti. Possiamo partire dall’inizio con tre punte, abbiamo le caratteristiche per farlo. Sono contento di Nicolussi Caviglia, ha dimostrato di avere un percorso alle spalle e di essere un acquisto importante, è giovane, ha voglia e passione. Sono contento anche del rientro di Gyomber. I miei giocatori sono tutti svegli e hanno grande cultura del lavoro, non è un problema avere stranieri. Alcuni devono crescere ma vanno aspettati perché diventeranno bravi. Deve esserci l’ambizione di crescere, migliorare e fare punti con chiunque. Nel primo tempo eravamo un po’ lenti con gli inserimenti delle mezzali, con i tre davanti siamo riusciti ad essere più efficaci. Abbiamo un ambiente fantastico per passione e sentimenti, nel percorso di crescita dobbiamo essere contenti ma non soddisfatti per migliorare sempre. Da parte di tutti c’è questa intenzione. Siamo consapevoli di dover puntare alla salvezza”.
Così il trainer a DAZN: “Avevamo preparato la partita consapevoli delle caratteristiche del Torino, paradossalmente era una partita che ci veniva bene. In quattro giorni abbiamo provato a lavorare per migliorare nei duelli individuali, ma nel primo tempo non siamo riusciti ad essere aggressivi, abbiamo patito soprattutto sui calci piazzati contro. Abbiamo tanti giocatori bravi che devono completare il percorso di adattamento, ora recuperiamo anche Gyomber. Siamo alla seconda partita dopo due mesi di stop, abbiamo 18 punti in classifica e non ci accontentiamo. Ora stiamo pensando ad adattamenti diversi. Sono contento per Nicolussi Caviglia, lavoriamo come stiamo facendo e manteniamo il morale alto, il mood ce lo danno sempre i nostri tifosi. A me interessa aver preso un punto importante contro una squadra molto fisica e sono contento per l’espressione di forza del secondo tempo. Ochoa? Abbiamo preso un portiere che ha uno status importante, tra i pali dimostra di non aver fatto cinque Mondiali per caso. Ci sta dando personalità. Oggi anche Vilhena è stato decisivo, sono contento quando i calciatori riescono ad esprimere la loro qualità, arriveremo a far diventare inoperoso Ochoa. Siamo sempre positivi, le partite sono la verifica di ciò che fai in campo e oggi nel secondo tempo ho visto dei miglioramenti. Dobbiamo fare gruppo e lavorare”.
L’allenatore granata ha proseguito così in sala stampa: “Juric è un amico, qualsiasi partita che commenta dirà sempre che potevano vincere, lo direi anche io, ognuno parteggia per se stesso. In questi quattro giorni abiamo analizzato la gara col Milan, nonostante una buona predisposizione al voler giocare con coraggio, stavamo difettando nella fase di non possesso. Abbiamo cercato di pubblicare i dati dei duelli che la squadra sostiene in partita per vedere i posizionamenti in una classifica generale di Serie A: un aspetto che dobbiamo migliorare con le caratteristiche, con il completamento della rosa e con il lavoro. Molti giocatori vegono da campioanti diversi ed essendo giovani devono avere fiducia e possibilità di migliorarsi. Nicolussi ha dimostrato di essere un giocatore molto interessante perché ha predisposizione mentale al gioco, si vede che c’è un percorso dietro, per noi è stata una bella sorpresa, nessuno l’avrebbe rischiato dal primo minuto ma quando uno è bravo è bravo e gli va data la possibilità. Nicolussi è un play o uno da centrocampo a due, tanto è vero che ha fatto bene nella ripresa quando siamo passati a quattro.
Il pareggio significa avere la gioia di capire che la strada è questa, nei momenti di difficoltà dobbiamo aiutarci e non dobbiamo mai mostrare titubanze. Il direttore in conferenza ha definito effettivamente il progetto tecnico tattico della Salernitana, nato sulle caratteristiche di molti giocatori dell’anno scorso, non ci sono vere ali a parte candreva che lo può fare. La squadra è nata per giocare 3-5-2 o con un trequartista dietro due punte, sono modifiche che possiamo fare. Il presidente è venuto a parlare alla squadra, siamo sempre contenti quando viene, c’è stata la necessità di recuperare velocemente, ci ha salutati e ha dimostrato che non solo siamo allineati e sappiamo benissimo il nostro obiettivo ma che non dobbiamo mai difettare nell’ambizione. Su questo sono d’accordo, per ovvi motivi agiamo per priorità e quella era mettere a posto alcune cosette, in parte dobbiamo lavorarci ancora, fare più punti possibili il più velocemente. Il calendario era impegnativo ma non per questo non si possono fare punti. Dia ha avuto solo un affaticamento.
Nel primo tempo solo Dia era portato ad attaccare la profondità, sapevamo di affrontare una squadra che dà poco tempo di pensare alle giocate. Non attaccavamo molto gli spazi, dovevamo scalare, portando fuori una mezzala e alzare il nostro play, all’interno della squadra non eravamo tutti pimpanti nei duelli individuali. Abbiamo subito molto anche sui calci piazzati nonostatnte la differenza tra noi e loro a livello strutturale. Nel secondo tempo abbiamo portato avanti la possibilità di giocare con tre attaccanti e si può fare alla grande, questo ci ha permesso di non sprecare molte corse con Vilhena e Nicolussi a prendere uno spazio di 20 metri di inserimento. Abbiamo aumentato la pressione e i duelli individuali dietro, a me il secondo tempo è piaciuto molto. Ochoa sta dimostrando che è un portiere di livello, la nostra ambizione è quella di portarlo a disturbarlo lo stretto necessario. È la seconda partita dopo due mesi quasi, ho già visto il lavoro fatto dalla prima alla seconda. Ora troveremo l’Atalanta che ha caratteristiche simili al Torino con giocatori di livello. Sono contentissimo del recupero di Gyomber, se un giocatore in 20’ vince sette duelli su sette non perdi campo e riesci a ribaltare meglio l’azione. Sono contento anche di Bronn che rientrava dopo uno stato febbrile. Se si lavora con la mentalità del secondo tempo possiamo dare ampie soddisfazioni.
Piatek? Mi sono complimentato del fatto che quando tre attaccanti hanno preodisposizione al lavoro difensivo corrono paradossalmente meno. Devono correre in maniera efficace quando vanno a pressare e poi venire a occupare a turno gli spazi che ci servono per rimanere corti e sviluppare lo smarcamento preventivo. Possono coesistere tutti e tre: Bonazzoli è votato a smarcarsi tra le linee e a fare il rifinitore, Dia e Piatek puntano più all’attacco dello spazio, quello che ci era mancato nel primo tempo.
Sappiamo quando la gente non è soddisfatta, a prescindere dal risultato, perché non vede impegno. Il secondo tempo abbiamo reagito, questa è la strada su cui lavorare in maniera importante. Il punto fatto arriva contro una squadra molto difficile, essere a 18 punti significa andare avanti con la classifica e che stiamo progredendo: ne abbiamo fatto uno in meno da poter fare dopo. Dobbiamo arrivare quanto prima a 40 punti. Palle inattive? Al di là dell’attenzione su cui dobbiamo migliorare, è stata la prima partita in cui abbiamo fatto molta fatica. Potevamo subire anche più di un gol. Dovevamo essere più scaltri, siamo stati in difficoltà ma in generale i numeri su questo sono sempre stati efficaci. Fisicamente nel primo tempo eravamo in ritardo, ogni tanto scegliamo di difendere uno spazio piuttosto che uscire sulla verticale. Nella ripresa abbiamo dimostrato che lo sappiamo fare”.
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