Protocollo ripresa: nessun verdetto dopo l’incontro tra Comitato tecnico scientifico e Figc, la palla passa al Governo

È terminato con una fumata grigia il vertice tra il Comitato tecnico scientifico del Governo e la Figc, in cui i delegati della Federazione hanno illustrato ai venti tecnici le proprie conclusioni in merito alle possibilità di una ripresa e ai protocolli con cui avviarla. Dall’ente formato dal Governo non è stata ancora presa nessuna decisione, infatti adesso al Comitato toccherà redigere una relazione su quanto emerso dall’incontro, da consegnare al ministro della salute, Roberto Speranza. Poi la palla passerà nelle mani del premier Giuseppe Conte e del ministro dello sport Vincenzo Spadafora.
Tra i temi affrontati, quelli di più difficile gestione sono stati la mancanza di disponibilità di tamponi, soprattutto in zone come la Lombardia, e come gestire l’eventualità di un caso positivo a giochi in corso. Ma questa problematica è ancora lontana, infatti nel protocollo presentato dalla Figc ci si ferma alla fase degli allenamenti in gruppo, su cui poi ci si potrà basare per fondare la ripresa dell’attività agonistica. In questo ambito è ricaduta anche la discussione sulla copertura assicurativa, dato che l’Inail considera la positività al Covid-19 un vero e proprio infortunio su lavoro, ma questo non è un problema di natura sanitaria e dunque esula dalle competenze del Comitato.
Bisognerà dunque aspettare ancora per avere un quadro chiaro e stabilire le sorti della stagione calcistica 2019/2020. “Dal 18 maggio auspicabilmente dovrebbe esserci la ripresa degli allenamenti di squadra, il CTS ha ottenuto gli approfondimenti e stenderà la propria valutazione da inviare a ministero della salute. Mi auguro che si siano risolte le problematiche evidenziate e che possano poi riprendere, compatibilmente con dati soddisfacenti dal punto di vista sanitario nel Paese, gli allenamenti non solo del calcio ma di tutte le altre discipline sportive”, ha detto il ministro Spadafora su Instagram