La promozione aritmetica della Salernitana in Serie A è arrivata il 10 maggio, ma è dal giorno 11 che scatta il countdown per trovare una soluzione al nodo “multiproprietà” ed evitare un’affannosa corsa contro il tempo per l’iscrizione dei granata. È stato infatti pubblicato ieri il Comunicato numero 256 da parte della Lega B, con cui viene ufficializzata la classifica finale del torneo cadetto. Lotito e Mezzaroma hanno tempo fino all’11 giugno dunque per giungere ad una cessione della società che permetta di rispettare il famigerato art. 16-bis delle NOIF ed evitare una clamorosa mancata iscrizione dei granata (e della Lazio) al prossimo campionato di Serie A (con la pena accessoria di 5 anni di squalifica dei soci coinvolti).
Il tempo delle deroghe sembra finito: 10 anni fa Lotito e Mezzaroma si aggiudicarono il bando per far rinascere il calcio a Salerno dopo il fallimento della Salernitana Calcio 1919 di Antonio Lombardi, ripartendo dal dilettantismo, dove non vigeva incompatibilità con la Lazio. Dall’estate 2012, con il passaggio nel professionismo, gli sportivi salernitani iniziarono a sentir parlare di art. 16-bis delle NOIF. Con Lazio e Salernitana entrambe nel professionismo, ogni anno i possibili incroci in Coppa Italia sono stati scongiurati collocando le due società nelle metà opposte del tabelloni per potersi incontrare, nel caso, solo in una improbabile finale. La FIGC optó nel 2012 per una soluzione salomonica, decidendo di non penalizzare il club approdato nel professionismo per meriti sportivi (nella fattispecie una promozione dal dilettantismo). Ecco la deroga che restringeva l’incompatibilità al solo caso di due squadre con la medesima proprietà nello stesso campionato. Problema dunque rinviato ad un’ipotetica situazione di promozione della Salernitana in massima serie. Dopo 9 anni, ecco l’agognato momento del ritorno in A, e puntuale torna di strettissima attualità il problema di una norma che recita ai primi 3 commi:
“1. Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale”.
“2. Ai fini di cui al comma 1, un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali”.
“3. L’inosservanza del divieto di cui al comma 1 costituisce illecito e comporta su deferimento della Procura Federale, l’applicazione delle sanzioni previste dal Codice di Giustizia Sportiva. L’avvio del procedimento disciplinare comporta la sospensione dei contributi federali, da revocarsi in caso di pronuncia definitiva, favorevole alle società. Permanendo l’inosservanza del divieto di cui al comma 1 alla scadenza del termine, annualmente fissato, per la presentazione della domanda di iscrizione al campionato, le società oggetto di controllo non sono ammesse al Campionato di competenza e decadono dai contributi federali. 4. Non si dà luogo alle sanzioni di cui al comma 3, qualora il controllo derivi da successione mortis causa a titolo universale o particolare, o da altri fatti non riconducibili alla volontà dei soggetti interessati. Qualora sopravvengano, per i suddetti motivi, situazioni tali da determinare in capo al medesimo soggetto situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria, i soggetti interessati dovranno darne immediata comunicazione alla FIGC e porvi termine entro i 30 giorni successivi”. I famosi 30 giorni che intercorrono tra l’11 maggio e l’11 giugno.
L’art. 7 dello Statuto Federale indica invece che: “Non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo diretto o indiretto, in più società professionistiche da parte del medesimo soggetto. Nessuna società professionistica può avere amministratori o dirigenti in comune con altra società dello stesso settore”, né “collegamenti o accordi di collaborazione, non autorizzati dalla Lega competente e non comunicati alla Figc, con altra società partecipante allo stesso campionato”.
Il termine ultimo per l’iscrizione al torneo di massima serie è il 21 giugno, dieci giorni dopo la deadline. Questo periodo cuscinetto potrebbe rappresentare una proroga che la FIGC avrebbe la facoltà di concedere nel corso della riunione di lunedì, un Consiglio Federale a cui Claudio Lotito non potrà partecipare perché inibito. All’ordine del giorno c’è proprio un punto specifico: “promozione della Salernitana in Serie A: adempimenti conseguenti in riferimento all’applicazione dell’art. 7 dello Statuto Federale e dell’art.16 bis delle Noif”.
Le parole di Cristina Mezzaroma lasciano intendere un imminente passaggio di mano: “Mi auguro che la nuova proprietà sappia curare, amare e gestire la Salernitana come ha fatto la mia famiglia”. Sulla scena dirigenziale nelle ultime ore si è intravisto anche Enrico Lotito, figlio di Claudio e intestatario della Omnia Service One che detiene il 50% del club e che, come comunicato da Cristina Mezzaroma, resterà al timone per 30 giorni (quelli massimi prescritti dalle Noif). Non ci saranno ulteriori deroghe o vie preferenziali, sul tema Gravina ha dichiarato: “Le regole sono regole, il controllo del club non può essere mantenuto”.
Le alternative possibili, quindi, conducono quasi tutte ad una cessione ad un imprenditore terzo senza legami familiari e imprenditoriali con l’attuale proprietà. Tempo fa si è parlato di un timido interessamento di una holding estera che stava imbastendo una trattativa sulla base di 20 milioni di euro per la totalità delle quote. Ma la Serie A era tutt’altro che raggiunta, ai tempi. Prezzo che poi si è rivelato obsoleto e troppo basso alla luce dei risultati esaltanti del girone di ritorno. Di certo la promozione non è un fulmine a ciel sereno. Un profondo conoscitore delle norme federali come Claudio Lotito non comincia di certo a cercare la soluzione dall’11 maggio, ma avrà già compiuto i primi passi per garantire la partecipazione della Salernitana al prossimo campionato di Serie A. Occorrerà attendere il Consiglio Federale di lunedì per conoscere maggiori dettagli.
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