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Moviolone Salernitana-Roma. Di Bello insufficiente, sospetto fallo su Maggiore prima del penalty

Salernitana-Roma si è confermata partita complicata, così come era nelle premesse. Di Bello si trova in almeno 3-4 situazioni delicate, con diverse decisioni di campo da prendere valutando l’intensità dei contatti, specie in area giallorossa. Inzaghi ha recriminato in sala stampa per un fallo ai danni di Maggiore un decimo di secondo prima del tocco con il braccio che ha portato al rigore che ha sbloccato la partita. Ed in effetti non sarebbe stato scandaloso fischiare fallo in attacco a Mancini. La scelta del cartellino a Pellegrini sul finale del primo tempo pare giusta. Resta il dubbio su un fallo di Llorente su Candreva, con le proteste che costano il rosso al team manager Avallone. Non c’è – a nostro avviso – la sufficienza nella valutazione al direttore di gara, che ferma una pericolosa ripartenza granata non concedendo la regola del vantaggio al 23’.

Il primo tempo

Al 3’ minuto posizione di offside di El Shaarawy su sponda di Lukaku. L’assistente Dei Giudici aspetta l’esito dell’azione e poi alza la bandierina. Il fuorigioco c’è. Al 4’ Tchaouna trova un cross intercettato con il corpo dai difensori della Roma, protesta il pubblico non il calciatore. Dal Var nessun richiamo. Al 5’ c’è il fallo in attacco di Simy su cross tagliato di Candreva dalla destra. Al 6’ scontro fortuito in mezzo al campo con Basic che ha la peggio. Dalla punizione seguente off-side chilometrico di Tchaouna su lancio del numero 87. Al 10’ una manata involontaria di Pellegrini provoca fuoriuscita di sangue al naso di Pierozzi che si ferma diversi secondi dopo lo scontro. Al 13’ Candreva va al tiro, ma dopo la parata di Rui Patricio l’assistente Rossi alza la bandierina. In caso di rete sarebbe arrivato l’annullamento. Al 17’ Gyomber ferma con le gambe il tiro di Lukaku, non c’è tocco con le braccia. Al 18’ Di Bello non chiama fallo su Candreva che si lamenta e riceve le spiegazioni del fischietto.

Al 23’ errore di Di Bello che non concede il vantaggio per un fallo su Simy. L’Arechi rumoreggia, Candreva era lanciato e infatti il fischietto brindisino chiede scusa a squadre e tifosi per aver fermato un potenziale tre contro uno. Al 27’ ancora un frontale Pellegrini-Pierozzi. Il granata rifila un colpo al numero 4 giallorosso che resta a terra per diversi secondi. Non c’è ammonizione da parte di Di Bello. Al 31’ è regolare la posizione di Tchaouna su lancio di Candreva. Il numero 33 impegna Rui Patricio. Al 34’ non c’è il tocco di mano in attacco di Lukaku. Di Bello crede alla versione dei difensori granata e fischia fallo, ma il pallone sbatte sul fianco del belga e non tocca il braccio. Al 37’ Mancini tira giù Simy a metà campo, Candreva chiede il giallo che non viene estratto e infatti sarebbe stata punizione troppo severa. Di Bello fischia semplice punizione.

Due minuti dopo il nigeriano restituisce un calcione a Mancini, anche in questo caso non ci sono cartellini. Il primo giallo del match arriva al 43’ ed è per Pierozzi che entra in scivolata su Cristante. L’intervento è sul pallone e solo in un secondo momento il granata tocca l’avversario che resta a terra per oltre un minuto. Non c’era fallo e soprattutto non c’era ammonizione; il contrasto è successivo con l’incrocio di gambe che lascia a terra il numero 4 capitolino. Di Bello prende un abbaglio che accende gli animi in campo, per fortuna Pellegrini spedisce in curva. Con le proteste successiva al giallo di Pierozzi, il primo dei 3 minuti di recupero se ne va senza gioco effettivo e Di Bello prolunga. Al 48’ del primo Pellegrini entra in ritardo su Sambia proprio sulla linea di fallo laterale, a ridosso del settore distinti. I granata chiedono il rosso, magari dopo revisione al Var: il capitano ospite falcia l’avversario con la gamba di richiamo e non con quella dell’intervento (la destra). Si tratta di fallo di imprudenza, quindi corretta la scelta del cartellino nonostante l’Arechi gridi “venduto” al direttore di gara.

Secondo Tempo

Al 3’ del secondo tempo Gyomber e Ochoa non si intendono: lo slovacco manda in corner un pallone innocuo quando non aveva avversari nelle vicinanze. Dal corner seguente nasce l’episodio del rigore alla Roma: Maggiore ha il braccio lontano dal corpo e sul colpo di testa di Cristante tocca la sfera. I granata chiedono un precedente fallo su Maggiore, ad opera di Mancini che si sgancia dal numero 25 poche frazioni di secondo prima del tocco di mano. Il Var (dove c’è Paterna) conferma la scelta di campo e Dybala porta in vantaggio i giallorossi. C’è molta sfortuna nell’occasione, perché Maggiore è sbilanciato dal duello con Mancini e perde il contatto visivo con la sfera, ma secondo gli attuali protocolli, aumenta il volume del corpo e intercetta il colpo di testa (debole ed innocuo) di Cristante. Se l’arbitro non ritiene falloso il duello Mancini-Maggiore, non può astenersi dal fischiare il penalty successivo. Le due azioni sono talmente ravvicinate nel tempo e nello spazio da ritenere errate le interpretazioni che leggono i due episodi come slegati (addirittura l’ex fischietto Marelli parla a Dazn di un contatto Mancini-Maggiore terminato molto tempo prima nda). Al 59’ è millimetrico il fuorigioco di Candreva su assist di Basic, anche se Dei Giudici aspetta diversi secondi prima di segnalare a Di Bello l’irregolarità.

Al 62’ Gyomber rischia il giallo per un plateale “vaffa” a Di Bello che fischia la trattenuta dello slovacco a Lukaku. Al 63’ ponte di Simy su Llorente, con il difensore giallorosso che atterra malissimo al suolo. Un minuto dopo c’è il fuorigioco fischiato ad El Shaarawy su assist di Dybala, inutile la prodezza di Ochoa. Al 66’ è regolare il raddoppio di Pellegrini: sul cross di Karsdorp il numero 7 parte leggermente alle spalle di Gyomber; non c’è posizione di offside proprio a causa dello slovacco. Al 78’ netto il fallo di Ikwuemesi che arriva in ritardo sul tracciante di Candreva e spinge Llorente in area ospite. Di Bello indovina le chiamate al minuto 80: Zanoli è regolare su Pellegini (che resta a terra) come non c’è fallo su Tchaouna. Per proteste ammonito Dybala dalla panchina. All’86’ episodio da moviola in area giallorossa: su lancio di Kastanos, Candreva controlla in area con un tocco magistrale e fermandosi viene allacciato da Llorente che lo trattiene sulla schiena con la mano sinistra. Candreva va giù forse troppo rapidamente; Di Bello gli fa cenno di rialzarsi e considera troppo lieve la trattenuta. Dalla sala Var tutto tace. I replay confermano che la trattenuta non è evidente, ma la valutazione dell’entità è riservata al direttore di gara. Sull’episodio arrivano ammonizione per Inzaghi e rosso a Sasà Avallone.

All’89’ giusta l’ammonizione di Rui Patricio per perdita di tempo. Al 90’ nuovo episodio dubbio: Ikwuemesi e Mancini si strattonano in area, la maglia dell’attaccante granata si allunga, ma anche il nigeriano spinge il giallorosso. All’arrivo del cross vanno giù entrambi, per Di Bello è un normale scontro di gioco e non c’è rigore. Copia e incolla dell’azione precedente, la decisione dell’arbitro di campo non è sovvertita dalla tecnologia. È l’ultima azione dubbia di una partita ricca di episodi controversi. Di Bello non ha concesso nulla alla Salernitana (nemmeno la regola del vantaggio), con il fallo su Candreva che avrebbe prodotto un rigore per nulla generoso (se ne sono visti simili in Serie A).

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