Un match intenso, quello andato in scena all’Arechi e diretto dal signor Paolo Valeri di Roma 2. Partita giocata in maniera a viso aperto dalla Salernitana che però, torna a casa ancora una volta a mani vuote. Tanta grinta vista in campo che ha portato all’estrazione di ben otto cartellini gialli equamente distribuiti fra le due squadre. Il direttore di gara ha letto bene quasi tutte le situazioni nonostante le varie proteste dei 22 in campo. In alcuni frangenti, però, sono stati graziati due calciatori: Toloi da una parte e Djuric dall’altra hanno seriamente rischiato il cartellino rosso.
Primo tempo
Al 3’ arriva il primo richiamo verbale nei confronti di Palomino, il quale non è d’accordo con la decisione dell’arbitro che decreta fallo a suo sfavore. Quattro minuti dopo, Gagliolo entra con molta foga su Malinovskyi: nonostante prenda prima la palla, l’arbitro fischia fallo, generando disappunto da parte del difensore. Fischio che comunque ci può stare. Sessanta secondi e c’è un doppio contatto in area di rigore bergamasca: Palomino e Gondo vanno giù in area ma sembrano trattenersi a vicenda, anzi forse è più l’ivoriano a trattenere l’avversario; subito dopo, un secondo intervento ancora in area con Gosens che di mestiere sbilancia Kechrida, incuneatosi in vantaggio sul pallone, facendolo scivolare sul terreno di gioco. Dopo un breve silent check del Var (Di Bello), Valeri decide di non assegnare il penalty. Protesta l’Arechi: il tunisino ha accentuato la caduta, ma non sarebbe stato uno scandalo fischiare. C’è lavoro per le giacchette… gialle. Intorno al quarto d’ora arriva il primo cartellino del match: Mæhle interviene in netto ritardo su Gondo e il giallo, assegnato giustamente al termine dell’azione che viene fatta proseguire per il vantaggio, è inevitabile. Al 30’ intervento di Toloi su Ribery: anche qui Valeri applica la regola del vantaggio, ma al termine dell’azione non estrae il cartellino giallo che, a nostro avviso, sarebbe potuto arrivare. Sanzione che poi arriva dopo poco, quando ancora il numero 2 atalantino perde palla e va pericolosamente con la gamba alta su Ribery. In questa occasione l’arbitro non può perdonarlo ed estrae un cartellino giallo, tendente all’arancione.
Allo scadere di primo tempo Djuric, nel difendere palla, colpisce con una gomitata Demiral all’arcata sopraccigliare. Il turco, sanguinante, protesta chiedendo il rosso per il proprio avversario: vengono ammoniti entrambi, il bosniaco per il fallo e il difensore avversario per proteste. Demiral sarà costretto a lasciare il campo con una ferita che ha necessitato punti di sutura. Su Instagram, dopo la partita, ha postato la foto della ferita con la didascalia: “Ammonito dopo questo“. In effetti, la gomitata di Djuric – che ha chiesto poi scusa al suo avversario e sembrava figlia di un gesto volto a proteggere l’intervento aereo, non cattivo – poteva costare cara all’attaccante anche con un cartellino rosso. Valeri lo ha graziato.
Il secondo tempo
Nella ripresa altri nomi finiscono sul taccuino dei cattivi; uno di questi è Malinovskyi che interrompe la ripartenza di Lassana Coulibaly tirandogli la maglia; anche in questo frangente il giallo è d’obbligo. Quando è passata un’ora di gioco, Ranieri sgambetta in maniera evidente Mæhle inducendo l’arbitro ad estrarre correttamente il cartellino giallo. Al minuto 73 Obi entra abbastanza ruvidamente su Toloi che aveva già dato via la palla; pure in questo caso Valeri opta legittimamente per l’ammonizione. Idem all’86’ quando Jaroszynski trattiene vistosamente Ilicic, involato verso l’area di rigore granata: il polacco chiede scusa, consapevole di aver commesso un fallo da ammonizione ma necessario per evitare una pericolosa ripartenza.
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