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Moviolone Brescia-Salernitana: Santoro dimentica i cartellini. Var decisivo nel primo tempo

Non convince fino in fondo la Direzione di Alberto Santoro di Messina in Brescia-Salernitana. Il fischietto siciliano sembra aver dimenticato i cartellini a casa, e in più di un’occasione è eccessivamente permissivo nei confronti dei calciatori in campo. Il metro di giudizio non può definirsi all’inglese perché i falli di fatto vengono fischiati, ma non accompagnati dal provvedimento disciplinare. Da segnalare due episodi dubbi in area bresciana all’alba dei due tempi: nel primo viene chiamato in causa anche il Var. Var che salva Santoro nell’azione della rete annullata a Besaggio, per un fuorigioco evidente.

Primo Tempo

Dopo 90 secondi subito proteste della Salernitana, in maglia gialla, per un tocco sospetto di Dickmann con il braccio largo. Il difensore va a sottrarre palla a Cerri con il numero 90 che immediatamente protesta. Santoro ritarda la ripresa del gioco per aspettare il consulto dalla Sala Var dove operano Baroni di Firenze e Muto di Torre Annunziata. Che non ritengono l’intervento da massima punizione e lasciano riprendere il gioco da fallo laterale. Qualche dubbio permane.

Al 7’ nuovo intervento dalla Sala Var: tiro di Borrelli con presa difettosa di Christensen, la respinta centrale finisce sui piedi di Besaggio che deposita in rete comodamente ma non esulta. Il calciatore lombardo è oltre Stojanovic ed i suoi piedi sono proprio sul limite dell’area piccola. Santoro prima convalida, portando le squadre a metà campo per la ripresa del gioco, poi dopo il consulto del Var, annulla giustamente la rete del Brescia.

Santoro sceglie un metro piuttosto morbido sui contrasti di gioco: i calciatori del Brescia evitano il giallo in almeno tre occasioni nel primo quarto di match. Un intervento in ritardo su Lochoshvili, una testata a braccio largo su Caligara ed una sbracciata di Jallow su Amatucci non vengono puniti con il cartellino.

Al 29’ proteste di Breda lecite, perché il primo assistente Niccolò Pagliardini di Arezzo non ravvisa una rimessa laterale per i granata e poi fischia fallo in attacco ai granata, permettendo al Brescia di uscire da una situazione complicata in uscita. Al 37’ rischia Bronn per un intervento in ritardo su Besaggio al limite dell’area: Santoro lascia correre per il vantaggio perché la palla è sempre tra i piedi delle Rondinelle, ma poi quando la sfera torna agli ospiti, non viene fermato il gioco con la punizione dal limite.

Al 44’ è netta la posizione di off-side di Cerri che di tacco aveva servito un assist a Stojanovic che sopraggiungeva alle sue spalle. Al 45’ Bronn rischia di nuovo il giallo ma viene graziato per una trattenuta a Borrelli. Nel caso Santoro valuta il semplice fallo forse perché le trattenute sono reciproche. Proteste lombarde sull’ultimo pallone del primo tempo: Santoro aveva decretato un minuto di recupero, allungando poi di 30 secondi. Dickmann al 46:30 si attarda nella rimessa laterale in zona offensiva, perdendo la possibilità di un’ultima azione. Il copione si ripeterà nella ripresa.

Secondo Tempo

Il metro di giudizio di Santoro non cambia nella ripresa. Al 2’ un pestone di Caligara sotto gli occhi del Direttore di Gara non viene sanzionato col cartellino. L’intervento del numero 18 è in netto ritardo, solitamente questi falli portano all’ammonizione.

Al 3’, quasi allo stesso minuto del primo tempo, nuovo episodio dubbio in area bresciana con richiesta di tocco di mano dei granata. Raimondo scambia con Cerri e prova a entrare in area, il pallone gli sbatte sulla spalla e poi addosso ad Adorni che ha le braccia attaccate al corpo. Santoro è vicino e lascia correre, lettura confermata dalla Sala Var, dove non ritengono di vedere irregolarità del difensore lombardo. Anzi sembra Raimondo ad allargare l’alettone per portarsi avanti la sfera. Continua la battaglia ai limiti del regolamento tra Gennaro Borrelli ed i difensori granata: il numero 29 sbraccia vistosamente e finisce col colpire Bronn. Santoro ritiene per la prima volta che si sia andati oltre e Borrelli diventa al 52’ il primo ammonito del match. Al 62’ invertito un fallo: Santoro ritiene irregolare la scivolata di Stojanovic, ma è il granata ad andare in anticipo sul pallone proprio a pochi passi dall’area bresciana.

Dubbi anche su una evidente trattenuta a Cerri che sullo slancio indotto frana addosso ad un avversario. Quando i ritmi si abbassano anche gli episodi dubbi si riducono e la gestione del match diventa più agevole.

Polemica finale per l’ultimo attacco impedito agli ospiti: Santoro opta per 4’ di recupero (pochi alla luce di cambi e interruzioni); la Salernitana conquista un corner al 93’55’’, ma il fischietto messinese decide di mandare tutti negli spogliatoi, suscitando le proteste ospiti che volevano battere il corner. Nell’occasione Santoro poteva concedere la battuta, ma non ha ritenuto di dover allungare il recupero perchè a suo avviso i 4 minuti extra non hanno avuto tempi morti. Decisione contestabile, dicevamo, considerando che nel primo tempo con un solo minuto di recupero, sono stati concessi 30 secondi in più.

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