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Mondiale ogni due anni, leghe europee si oppongono. De Siervo: “Un danno per il calcio”

Da giorni si parla di una novità per quanto riguarda i campionati mondiali. La FIFA spinge affinché vengano disputati invece che ogni quattro anni, ogni due anni. Un’idea che però non trova approvazione da parte delle varie leghe europee, differentemente da quanto dichiarato dal presidente Gianni Infantino. Proprio oggi infatti queste si sono riunite a Nyon (Svizzera) per ribadire fermamente la loro opposizione all’idea che non è, da detta delle leghe, la soluzione ai problemi nel mondo del calcio. Alla riunione hanno partecipato la Lega Serie A, ma anche Premier League, Bundeslica, Liga, ma anche le leghe francese, svedese, russa, polacca, svizzera, romena, danese e la seconda lega inglese. L’impegno delle leghe ci sarà per impedire che vengano prese decisioni unilaterali.

L’Amministratore Delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo ha commentato questa soluzione, dicendosi contrario: “La storia e la tradizione del Mondiale ogni 4 anni, come le Olimpiadi, non può essere cancellata senza valutare gli impatti negativi di un simile cambiamento. Dopo la battaglia contro la Super Lega, tutte le Leghe mondiali membri del World Leagues Forum si sono espresse compatte contro questo nuovo attacco all’integrità sportiva dei nostri campionati. Questa proposta cerca solo di garantire alla FIFA nuove date da sfruttare commercialmente in danno dell’interesse dei tifosi, dei campionati nazionali, dei club che, è bene ricordarlo, sono gli unici a pagare le prestazioni sportive dei vari calciatori. L’attuale equilibro tra competizioni nazionali, internazionali, la World Cup e i Campionati Europei rappresenta un eccellente punto di sintesi tra gli interessi di tutti gli stakeholder coinvolti. Non va inoltre dimenticato che pochi atleti, circa l’1%, vedrebbero un incremento degli impegni sportivi con conseguente rischio infortuni, mentre la stragrande maggioranza subirebbe il fermo attività, con tutto quello che comporta nella difficoltà di mantenersi in forma senza partite. Rigettiamo, quindi, l’idea che si debbano cambiare i format o che debbano essere introdotte nuove competizioni perché inflazionerebbero di date un calendario già troppo compresso”.

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