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Milan e il futuro della Salernitana: “Nessun cartello vendesi. Iervolino tornerà allo stadio…”

Nel pomeriggio di ieri la Salernitana ha emanato un comunicato per smentire eventuali imminenti incontri per vendere il club. A fornire un quadro della situazione è l’amministratore delegato del club, Maurizio Milan, intervistato dal collega Pasquale Tallarino sulle colonne de Il Mattino. “Tutti i club italiani sono oggetto di richiesta di informazioni. Abbiamo approcciato in estate con un interlocutore (Brera Holdings, nda). È stato un processo che poi abbiamo bloccato noi. Ci è servito, però, per capire il valore del club. Questo processo ha attirato curiosità di molti soggetti finanziari e imprenditoriali. Se nei prossimi tempi ci saranno terzi interessati e questa proposta porterà valore al club anche attraverso un ingresso, noi dialogheremo – ha spiegato Milan -. Ma oggi non c’è vendita. Non associamo l’immagine del cartello vendesi sulla porta del club, come se fosse in dismissione. Se questa fosse stata la volontà, sarebbero stati usati altri strumenti finanziari a luglio anziché 15 milioni di investimento da parte della proprietà uniti a 25 milioni di paracadute, utilizzati e non intascati. Non sarebbero stati sostenuti stipendi per 19.7 milioni. Abbiamo fatto risparmio razionalizzando i costi per 16 milioni. Abbiamo lavorato su cessioni per 20 milioni, al netto di eventuali riscatti che ci saranno. Abbiamo acquistato per 5.5 milioni”.

Milan racconta inoltre di un riavvicinamento del patron Iervolino: “C’è stato interesse di alcuni imprenditori che per privacy non cito. Ribadisco, invece, che nei prossimi giorni incontrerò solo il dottor Iervolino per un piano industriale triennale e non per vendere la Salernitana. Penso che il patron tornerà allo stadio nei prossimi tempi, in base ai propri impegni in agenda. Non è disinteressato, anzi mette dedizione e osserva non solo i risultati del campo ma anche l’aspetto gestionale del club”.

Il mercato e gli obiettivi

L’ad parla anche di calciomercato e degli affari, definiti e mancati. Due su tutti: Dia e Joao Pedro: “Per Dia è stato un accordo fatto in quel momento con la Lazio, unica società che garantiva un certo introito a noi e certezza di utilizzo al calciatore – chiarisce Milan -. Scelta serena e senza attrito. Su Joao abbiamo fatto una valutazione: 200-300mila euro in più rispetto ai 20 milioni di ingaggi non avrebbero spostato gli equilibri. Dunque abbiamo riflettuto in rapporto al progetto che Petrachi aveva in testa: smaltire situazioni dello scorso anno, gruppo giovane con alcuni innesti di esperienza, ad esempio Ferrari. In attacco, Wlodarczyk, Torregrossa e Simy”.

Il dirigente veneto non si sbilancia in merito a dove possa arrivare la Salernitana in questa stagione: “C’è stato reset ed è stato creato gruppo nuovo, oggi più coeso. Gettate le basi, l’obiettivo di quest’anno è avere ottimo piazzamento in classifica. Dire in questo momento dove si possa arrivare, significa avere la sfera di cristallo. Ad oggi siamo in una posizione che ci vede al di sotto delle nostre potenzialità, ma siamo ad inizio stagione e noi il bilancio lo faremo a cavallo d’anno. Lì vedremo se abbiamo preso la strada giusta o se abbiamo “cannato” qualcosa. Oggi, invece, sarebbe solo bilancio isterico, basato sul risultato di una partita. Certo, qualche punticino in più avrebbe fatto bene al morale. Il mister Martusciello gode della nostra piena fiducia e ha espresso fin qui un buon calcio. Questa squadra deve ridonare energia, positività ed entusiasmo. Ma stiamole vicino: fiducia e tempo. Un encomio a Martusciello che in estate ha accettato una sfida complessa”.

Domenica sfida dall’ex ds De Sanctis: “Dal punto di vista umano, Morgan è tra le persone più belle che abbia conosciuto. Nel momento più delicato, di difficoltà, ci sono state anche le sue dimissioni e non è scontato in questo mondo – dice Milan -. Dal punto di vista sportivo, le scelte fatte non sono andate tutte per il verso giusto. Lo ritroveremo domenica in una realtà più strutturata e internazionale, forse più congeniale alla visione che ha lui. Il suo punto di forza è il network”.

Le componenti societarie e il caos Lega

Milan torna poi su argomento societari: il presidente Busso, la scelta di Iannone, l’attesa di un main sponsor, la sua posizione e il contributo del ds Petrachi: “Busso è una persona molto vicina alla proprietà e ha competenze manageriali di spicco, che potranno esserci utili anche quando riprenderemo discussioni su stadio e centro sportivo. Smentisco voci di corridoio: con lui c’è feeling e ci sentiamo spesso. C’è stato un ingresso in corsa. Più che conferenza, avremo un momento di confronto e chiacchierata con la stampa nelle prossime settimane. Iannone è una scelta mia. È una professionalità sulla quale Petrachi ha posto attenzione. Se ci sarà da dialogare sotto l’aspetto arbitrale lo farà. Non è che però si fa un comunicato per ogni collaboratore nuovo. Vale anche per i collaboratori finanziari. Per lo sponsor sarebbe bello che ci fosse espressione di Salerno e provincia sulla maglia. Al momento si sta latitando. Non disperiamo. Tante aziende ci danno fiducia, abbiamo totalmente affidato la gestione ad Infront con contratto di servizio. Personalmente non sono assolutamente stanco di questo progetto. Non sono scappato da Salerno e non mi sono eclissato. Salerno mi ha trasferito passione e tifo che non pensavo di avere. Ora siamo impegnati anche in progetti di inclusione con tutte le scuole. Siamo stati in Provveditorato, coinvolgiamo istituti di ogni ordine e grado in prossime iniziative. E l’asta benefica per le maglie di Reggio Emilia sta andando benone: già seimila euro raccolti. Ha dato concretezza, serietà nella gestione, ha messo ordine, ha snellito sovrastrutture che si erano create. È molto utile alla sfida del mister, in una città calda”.

Chiosa sulla delicata situazione che riguarda la Lega B: “È un momento critico, abbiamo elezioni del presidente rinviate. È tempo di rinnovo cariche anche in Figc. Il nostro rapporto con Gravina e Balata è ottimo. Al netto dei rinnovi, il momento è delicato dal punto di vista della politica associativa e di Lega. C’è stato un delta negativo sui diritti tv: al momento incassiamo 7 milioni e dobbiamo trovare una diversa sostenibilità”.

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