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Mikael e Mousset, quelli che non hanno (ancora) sfondato. Il francese torna in gruppo

Uno è oggetto ancora quasi misterioso e con una forma fisica ancora da adeguare – nonostante i visibili passi in avanti – al campionato italiano, mentre l’altro ha avuto le sue chances al pronti-via, ma le ha dilapidate con prestazioni nettamente negative.

Per Mikael Filipe e Lys Mousset, le due “emme” d’attacco arrivate a gennaio per rinforzare i granata, sarà un finale di stagione in cui dover dimostrare qualcosa. Finora, infatti, se un neo (relativissimo, visti i risultati ottimi delle ultime tre partite) della campagna acquisti di riparazione si può trovare, esso riguarda proprio l’apporto del brasiliano e del francese. Nicola ha comunque trovato in Verdi e soprattutto nella collaudata coppia Bonazzoli-Djuric una verve che, grazie all’incisività dei rinforzi in difesa e in mediana (Bohinen ed Ederson, ma anche Radovanovic spostato in difesa, pendolino Mazzocchi largo a destra e il Fazio visto da Marassi in avanti) ha potuto estrinsecarsi in maniera diversa e più concreta. Tutti hanno tratto giovamento dagli innesti: Gyomber, Lassana, Ranieri per citarne alcuni tra i migliori negli ultimi turni. A Bergamo cambierà poco e, sebbene ci sia una ritrovata abbondanza in tutti i reparti (anche Mamadou Coulibaly è ok), il tecnico si affiderà all’usato sicuro.

Mikael e Mousset, si diceva. A parte Perotti, che veniva da una lunga inattività ed è stato frenato da un infortunio dopo la gara contro la Juventus, sono i due unici “nuovi” che finora non hanno trovato modo di inserirsi nella macchina ben calibrata dal tecnico di Luserna San Giovanni. Il brasiliano ha giocato sette spezzoni, ma complessivamente ha raggiunto solo 80′ di gioco. Giunto a Salerno dallo Sport Recife, non è riuscito a entrare in condizione subito e ha ancora bisogno di lavorare. Ha lanciato messaggi su Instagram, reclamando il suo momento che – chissà – potrebbe anche arrivare nel caldo finale di stagione, con partite ravvicinate. L’acrobazia contro il Torino è stata un lampo, segno che le qualità ci sono ma manca la forma fisica. E pure la bacchetta magica, oggettivamente: il tempo è poco ma il brasiliano si sta impegnando tantissimo. In caso di salvezza, la Salernitana sarà obbligata a riscattarlo per 2,75 milioni: finora il prestito oneroso è costato 800mila euro. Volendo, il club dell’ippocampo potrebbe comunque riscattare Mikael anche in caso di retrocessione, sborsando però 5 milioni. Insomma, l’attaccante si gioca anche una buona fetta di futuro in Italia e spera di mettere una zampata vincente da qui al termine della stagione.

Un po’ diverso il discorso per Mousset. Il francese, arrivato a gennaio dagli inglesi dello Sheffield, ha avuto due chance da titolare, una con Colantuono (contro lo Spezia) e l’altra con Nicola a San Siro contro l’Inter. In entrambi i casi le ha sfruttate malissimo e ha deluso le aspettative. L’ultima apparizione risale al disastroso ingresso contro il Sassuolo, dopodiché si è fermato per una distorsione alla caviglia. In mezzo c’era stato solo l’assist a Zortea contro il Bologna. Troppo poco. Mousset ha smaltito i problemi fisici ed è rientrato in gruppo questa settimana e spera anche lui di farsi notare nello scorcio finale di torneo. Spera in una convocazione per Bergamo, ma potrebbe dover aspettare ancora, magari il doppio incontro ravvicinato con Venezia e Cagliari. Per lui l’obbligo di riscatto non c’è e le 5 presenze sono veramente poche per dire di aver lasciato il segno. Tutt’altro. Anche in questo caso, il tempo per graffiare non è molto.

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