Sinisa Mihajlovic tiene tutti sull’attenti. L’allenatore del Bologna – che ha ritrovato la vittoria nell’ultimo turno contro lo Spezia dopo aver collezionato un solo punto nelle precedenti cinque partite – ha presentato in conferenza stampa la partita che i rossoblù affronteranno domani all’Arechi.
“La settimana scorsa ho detto che guardo sempre il lato positivo delle cose e ora non posso far altro che confermarlo. Siamo a due punti dal nostro obiettivo stagionale. Rimango positivo, come sempre, sapendo che andiamo a giocare a Salerno, in una città stupenda, con una provincia che ha le costiere più belle del mondo, cibo sole, tifosi passionali, dove Sabatini ha fatto un grande lavoro, riuscendo a ricostruire la squadra in poco tempo e riportando entusiasmo. Non è roba da tutti – ha detto il tecnico dei rossoblù, che saranno in ritiro prepartita a Cava de’ Tirreni – A Walter mi lega una profonda amicizia e una grandissima stima professionale. Siamo dei cani del calcio, il bello del calcio è che durante il proprio percorso si possano incontrare delle persone bellissime. Ha detto che avrei bisogno di una squadra da 60/70 punti per non rischiare di cadere nel grigiore? Io spero che questo si possa fare anche con il Bologna, una città e una società dove sto benissimo, sono cittadino onorario ha fatto tanto per me e anche io nel mio piccolo per la città. Ci stiamo lavorando ma la strada è lunga e dipende da tante cose. Ora l’obiettivo resta quello si stare nella parte sinistra della classifica, poi quello che succederà in futuro non lo so. Mi piacerebbe vincere qualcosa da allenatore, certo, ma serve equilibrio interiore, quello che dobbiamo avere anche a Salerno. Le cose belle durano meno delle cose brutte. Quando vinco sono felice, ma penso già alla prossima. Quando perdo soffro molto di più e la delusione dura di più. Bisogna gestire bene quell’equilibrio interiore che deve essere più forte di ogni evento esterno, altrimenti sei come un ascensore emozionale e questo non va bene. Se non avessi avuto questo equilibrio, non avrei superato le difficoltà a cui mi ha messo di fronte la vita”.
Mihajlovic ammonisce tutti: attenzione alla Salernitana, con tanti complimenti e finanche auspici all’indirizzo dei granata. “A me piace la gente del sud e spero che la Salernitana si salvi, riuscendo nel loro piccolo miracolo, vincendo tutte le partite ma… partendo da dopodomani. I granata andranno in campo giocandosi la vita, faranno di tutto per portare a casa il risultato in un ambiente caldo a cui non siamo più molto abituati per colpa della pandemia. Non parlo di moduli ma di come queste partite si affrontano dal punto di vista emotivo: se vinci continui a vivere e a sperare, se perdi diventa più difficile. La Salernitana non mollerà, lo so perché qualche anno fa siamo stati nelle sue stesse condizioni. Dobbiamo essere bravi a rimanere calmi e concentrati, isolandoci dai fattori esterni e lavorando su noi stessi. Siamo più forti di loro ma non dobbiamo sbagliare nell’atteggiamento, intensità e concentrazione. Gli avversari andranno a mille, noi non dobbiamo essere da meno. Stiamo uscendo da una situazione difficile, una rondine non fa primavera e dobbiamo confermarci, vincendo le partite alla nostra portata. Sono fiducioso, abbiamo avuto meno tempo per preparare la partita però quando si vince l’entusiasmo ti fa crescere. Sappiamo di poter mettere in difficoltà gli avversari, se facciamo la partita con la qualità e l’atteggiamento giusti. Io e Nicola tipi da scintille? Non mi sento solo uno che fa scintille, bensì un allenatore molto più completo. Si parla di sergente di ferro, ma cerco di instaurare un buon rapporto con i miei giocatori, che sono liberi di fare tutto… quello che dico io. Nel nostro lavoro devi cercare di saper fare tutto o di avere nello staff la gente che ne sa più di te su certe cose. Non è solo questione di motivazioni, le scintille non durano per sempre, come la passione. Anche Nicola è un allenatore di carattere, lo ha dimostrato. Io però posso parlare per me”.
Mihajlovic commenta così il ritorno alla vittoria dei suoi: “Tutti siamo ossessionati dal risultato, ma pochi pensano al processo attraverso cui ci si arriva. La vittoria è solo una conseguenza di quello che hai fatto. Non è stato facile cambiare modulo e mentalità, ma siamo tornati a fare quello che facevamo prima con un centrocampista in meno ma sempre mantenendo la difesa a cinque e con un attaccante in più; in questo senso i ragazzi sono stati bravi, non era scontato riuscire a mettere tutto subito in pratica. Ringrazio anche i tifosi, ci hanno aiutato tanto e ci hanno fatto capire che sono con noi, c’è coesione. Sono venuto il giorno prima della partita a sostenerci e a far capire ai giocatori che non sono contro di loro. Con tutto quello che hanno fatto durante la partita ci hanno trasmesso coraggio ma anche serenità, i ragazzi si sono sentiti benvoluti. Le critiche costruttive portano sempre cose buone. Arnautovic e Barrow? Marko sta bene e si allena bene. Ha fatto due gol e mi aspetto che continui così. Barrow invece ha preso le botte. È una cosa positiva, perché vuol dire che sei forte e ti danno le botte pur di fermarti”.
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