Marco Mezzaroma è soddisfatto dopo il via libera concesso ieri al calcio professionistico per la ripresa delle competizioni dal 20 giugno (clicca qui per leggere l’articolo). Il co-patron della Salernitana era stato, in questi mesi, tra i principali portatori dell’idea di ripresa a tutti i costi, pur sempre nel rispetto delle esigenze di tutela della salute. Tra lunedì e martedì la Lega B dovrà convocare un’assemblea decisiva per stilare il calendario della ripresa, a meno che non sorgano ulteriori criticità: l’ok del Governo c’è, però all’interno delle singole leghe devono essere tutti a dare disponibilità e garanzie di attuazione dei protocolli. Si veda la C: ha l’autorizzazione a giocare, ma molte squadre non potranno farlo e si potrebbe optare per i soli playoff-playout con i primi su base volontaria.
In B certamente la situazione è migliore, anche se con qualche spina. Se tutto andasse come ipotizza la Lega cadetta, la stagione regolare si concluderebbe il primo agosto, mentre il 4 e il 5 agosto di giocherebbero i turni preliminari playoff, con immediate semifinali d’andata (8 e 9 agosto) e ritorno (11 e 12). Il 16 agosto la finale d’andata, quattro giorni dopo quella di ritorno. Il 7 e 13 agosto i playout. “Le date le stabiliremo in Lega – commenta Mezzaroma sulle colonne del quotidiano Il Mattino oggi in edicola – Io a scanso di equivoci farei prima giocare il recupero tra Ascoli e Cremonese e poi tutte le altre. L’importante comunque è che iniziamo. Siamo soddisfatti. Ringraziamo Spadafora, il Governo e tutte le componenti del calcio. Tutti hanno fatto un ottimo lavoro. È stata una lunghissima quarantena ed ognuno di noi ha voglia di tornare alla normalità. Credo che con il buon senso e le dovute cautele ci siano le condizioni per ripartire. Il livello di attenzione resta altissimo ed è giusto che si facciano controlli a tappeto sui giocatori e su tutto il gruppo squadra”.
Ovviamente si giocherà a porte chiuse. C’è l’assenso anche all’attuazione del protocollo presentato da Figc e leghe che prevede stringenti misure di sicurezza all’atto della disputa delle gare. “Capisco e comprendo i tifosi. Dico anche però che la necessità di giocare non è dettata da un capriccio dei presidenti o dei calciatori. La paralisi definitiva del calcio, infatti, sarebbe stata un problema enorme per tutto il sistema. Se non fossimo più ripartiti probabilmente nella prossima stagione molti tifosi non avrebbero avuto più neppure la loro squadra del cuore da seguire. – dichiara ancora il co-patron granata e vicepresidente del direttivo di B – Purtroppo questo era un “male necessario” che speriamo possa essere eliminato il prima possibile e che i tifosi possano tornare presto allo stadio. Penso a quanto accade in Europa con soluzioni a numero limitato. Se tutto dovesse andare come speriamo, potremo prendere in considerazione anche noi un’ipotesi del genere”.
Quali difficoltà per allenatori e soprattutto calciatori ora? “Sarà inevitabile giocare molti infrasettimanali. I calciatori avranno meno di un mese per prepararsi ad affrontare questo mini torneo in buone condizioni. Spero sia sufficiente: tre settimane di tempo penso siano il “minimo sindacale” per un lavoro collettivo. Contratti in scadenza? Se la stagione sportiva è stata prorogata di due mesi è giusto che l’intero sistema calcio, al di la delle scadenze, debba ragionare in termini di stagione “sportiva”. Tenendo presente questo criterio sono certo che la soluzione si trova”. Infine, l’appello: “Penso che ogni presidente si auguri di essere in finale playoff. In questo caso direi “Macte AnimA”, con la “A” maiuscola”, riprendendo il motto societario della fondazione ripreso in occasione del centenario.
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