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Mazzarani ritorna sull’esperienza in granata: “Sono stato bene, ma ero sempre indietro nelle gerarchie. Sui play-out…”

Ha chiuso un paio di mesi fa l’esperienza in maglia granata (17 presenze, una rete e tre assist in tutte le competizioni) ritornando, quasi a sorpresa, a Catania. Andrea Mazzarani ha voluto esprimere la propria opinione in conferenza stampa sull’avventura alla Salernitana, spiegando anche i motivi del ritorno in terra siciliana.

Su cosa non sia funzionato con il Cavalluccio: “In ogni squadra ci sono delle gerarchie di ruoli e calciatori. Facendo un resoconto ho capito che partivo sempre dietro. Anche quando abbiamo fatto qualche risultato positivo con me in campo, poi venivano riproposti altri calciatori per scelta tecnica. Ultimi mesi della scorsa stagione? Purtroppo siamo entrati in un vortice mentale negativo che ci ha portati all’ultima posizione dei play-out. Bravi noi a riprenderci. Comunque ho acquisito esperienza, per la prima volta in carriera ho provato cosa significhi la panchina. Non è facile da digerire, però, è stata un’esperienza formativa che ti fa capire quanto sia importante anche lavorare quando non sei titolare. La concorrenza aiuta, giova a tutta la squadra”.

Su come è nata la possibilità di ritornare in rossazzurro: “A luglio sono tornato a Catania per il battesimo del figlio di Russotto. Quando ho detto che da qui non me ne sono mai andato era perché anche durate l’anno mi sentivo costantemente con Biagianti, Bucolo ma anche il Direttore Argurio che conosco da tempo. Ci siamo sentiti e visti in quell’occasione, abbiamo parlato del più e del meno. Anche della possibilità di tornare. Io ho manifestato questa volontà di tornare, cosa ribadita anche a Lo Monaco e l’operazione si è fatta. Vivo molto di emozioni e sensazioni. Quello che mi ha dato questa città, squadra e società, giocare con un certo pubblico ripensando alla mia carriera non l’ho mai provato. Quindi quando c’è stata la possibilità di tornare, perché dire di no a qualcosa che amo? Sono tornato senza problemi”.

Infine un grande passo indietro al perché non ha proseguito la scorsa estate la carriera a Catania: “Due anni fa ero in scadenza. C’era la volontà di rinnovare da parte mia e della società. Poi ci sono stati i play-off ed abbiamo messo davanti l’obiettivo di squadra. Successivamente non se n’è quasi più parlato perché io ho vissuto una settimana veramente difficile dove mi sono passate tantissime cose per la testa. Ho pensato che potesse essere utile allontanarsi per metabolizzare quanto successo. Non so se ho fatto la scelta giusta. A Salerno sono stato veramente bene ma mi mancava qualcosa. Mi mancava Catania, Torre del Grifo. Quando c’è stata la possibilità di tornare non ci ho pensato un attimo, nonostante non fosse facile per me ripropormi in una piazza rimasta scottata dall’episodio del rigore. Quello che provo per questa maglia, però, lo so soltanto io”.

 

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