“Stare a casa è difficile per tutti, soprattutto per noi che abbiamo una routine, gli allenamenti con le giornate organizzate”. Parola di Fabio Maistro, centrocampista della Salernitana che sognava un finale di stagione super anche in chiave Nazionale U21 e invece, come tutti, si ritrova fermo al palo. L’ex Rieti è rimasto in città, rispettando le indicazioni societarie e governative ed ha raccontato alla nostra redazione i suoi giorni di quarantena. “A mancare è il clima partita, ci stiamo allenando a casa sperando di riprendere quanto prima. Stiamo lavorando tramite facetime con i preparatori atletici, ci dividiamo in due gruppi al mattino e facciamo forza, il pomeriggio poi proviamo ad andare a correre. Io che abito in un parco sono facilitato in questo”, ha detto nel corso di una piacevole chiacchierata in videoconferenza. La tenuta atletica ovviamente non sarà delle migliori alla ripresa, servirà tanta forza mentale in un contesto non facile: “Fisicamente comunque non ti senti benissimo, servirà un ritiro alla ripresa che, secondo me, tra un po’ avverrà. C’è poco di concreto però, aspettiamo le decisioni del Governo. Servirà la testa giusta per tornare in campo, non sarà il campionato di prima. A Perugia ho sperimentato cosa significhi giocare a porte chiuse ed è bruttissimo, sembra un’amichevole. Purtroppo però sarà necessario”. Il calciatore granata però ha le idee chiare sulla situazione dei tornei e sul capitolo ingaggi: “Personalmente non farei riprendere il campionato, significherebbe far slittare il prossimo. Congelerei la classifica, con i verdetti che ci sono ora. Il taglio dello stipendi? Sono d’accordo a dimezzarlo“. Al fianco della squadra in questo momento delicato c’è ovviamente anche mister Ventura: “Il mister ci sta vicino durante gli allenamenti mattutini, ci tiene sulla corda in vista del ritorno in campo. Ci trasmette molta positività. Lui vuole andare in Serie A, è inarrestabile ed umilissimo, ha le motivazioni di un ragazzino e ogni giorno vuole da noi sempre di più”.
Ventura e Maistro a Cremona Foto Tanopress
In estate il classe ’98 ha lasciato la Serie C, sposando la causa del cavalluccio, con il benestare della Lazio: “Mister Capuano a Rieti mi ha quasi minacciato, dicendomi che non potevo rifiutare Salerno. Il salto è stata una bella cosa, volevo andare in B per maturare e crescere, ma non sapevo dove. La Salernitana ha insistito tanto, anche durante la stagione, era impossibile dire di no. La Lazio poi è stata qualcosa di inaspettato. Nel campionato cadetto ho trovato più tecnica e un gioco più fluido e pulito, in C c’era molta più fisicità”. L’incontro con Gian Piero Ventura è stato importante per Maistro che ha collezionato finora 25 presenze, condite da una rete, ed è riuscito anche a regalarsi l’esordio nella Nazionale U21: “Per me è stato molto importante, mi ha fatto crescere. Mi chiedeva sempre cosa volessi dalla mia carriera, per farmi dare il massimo tecnicamente e caratterialmente. Mi ha fatto fare grandi miglioramenti sulla fase difensiva. E’ stato fondamentale anche per il mio approdo in Nazionale, dove, nonostante l’età dovrei rientrare anche il prossimo anno per l’Europeo”. Il centrocampista veneto ha qualche rimpianto per il campionato finora disputato, a sua detta la squadra poteva raccogliere qualcosa in più. L’obiettivo però è dichiarato: “Il Benevento merita il primato assolutamente, ha giocatori importantissimi e un grande allenatore. Noi meritavamo qualcosina in più, abbiamo regalato qualche punto all’inizio perché non avevamo continuità nell’arco della partita. Facevamo 60′ bene, poi prendevamo gol e negli ultimi 30′ ci schiacciavamo troppo. Ultimamente avevamo fatto dei passi avanti e i risultati lo dimostravano. Possiamo ambire alla promozione, siamo un gran gruppo”. La stagione è stata caratterizzata da momenti negativi e positivi: “C’è stato un periodo non facile, non facevamo molti punti, non so bene cosa sia successo. Dopo Cittadella abbiamo fatto squadra, ne abbiamo parlato tra di noi e col mister, ci siamo confrontati. La risposta poi è arrivata sul campo, cambiando atteggiamento e lavorando diversamente. Il momento più brutto del campionato è stato proprio a Cittadella, una prestazione che non vorrei mai ripetere. Lì mi sono vergognato. Di contro, sicuramente il primo gol in granata, quello contro l’Entella è indimenticabile. La prestazione migliore? Nel derby di ritorno col Benevento abbiamo fatto una super prestazione, avremmo potuto vincere”.
Maistro in azione a Livorno (foto TanoPress)
L’unità del gruppo è probabilmente uno dei punti di forza di questa Salernitana. Nello spogliatoio non manca il buonumore: “Io sono uno dei casinisti nello spogliatoio e sono in camera con Walter Lopez che mi fa divertire tantissimo, mi auguro di trovare uno come lui in ogni mia esperienza, è quasi un padre per me. Fa ridere quando parla, per la cadenza, poi mi prende tanto in giro. Su whatsapp manda video in continuazione, anche lì ci fa divertire”. L’ex viola parla anche del rapporto tra i tifosi e la proprietà. Lotito e Mezzaroma ambiscono al massimo: “Vidi la Curva Sud la prima volta quando disputai l’amichevole con il Rieti, ma era quasi vuota. Andai subito a vedere dei video su YouTube e rimasi sorpreso, vederla tutta piena è fantastico. La tifoseria sarebbe da 10, ma gli assegno un 8,5 perché ci sono cose che proprio non mi riesco a spiegare come l’odio verso il presidenteLotito. Non riesco a capire perché. Non venire allo stadio per questo motivo è sbagliato, credo che la squadra vada sostenuta a prescindere. Premi promozione? Non ne abbiamo parlato, ma la proprietà vuole la Serie A e noi siamo convinti dei nostri mezzi”.
Maistro nel suo primo giorno in granata per le visite mediche
Maistro non nasconde ambizioni da top player, sogni e anche fede calcistica: “Il mio ruolo è quello di mezzala, mi sarebbe piaciuto giocare sulla trequarti per toccare più palloni ed essere più pericoloso in zona gol. In mezzo al campo mi dedico anche alla fase difensiva e spendo tante energie. Il giocatore con cui sono cresciuto e che prendevo come esempio era un mio amico che giocava con me in D al Porto Tolle, Marangon, davvero fortissimo. Ora spero di seguire le orme di Vidal, la miglior mezzala al mondo, a mio parere. Come allenatore mi piace molto Mourinho, per la sicurezza dei suoi mezzi. Sogno ovviamente di giocare in Serie A, come tutti i giovani e spero di arrivarci coi granata. Sono tifosissimo del Milan fin da piccolo e sarebbe fantastico giocare a San Siro”. L’ambientamento al sud è stato facile: “Io sono cresciuto al mare e quindi il lungomare di Salerno mi piace tantissimo, poi la città è bella. L’unico problema è trovare parcheggio“. Videogiochi, pizza e musica i suoi hobby principali, senza dimenticare i tanti tatuaggi: “Sono molto legato a uno degli ultimi che ho fatto sul braccio sinistro, c’è scritto il nome di Anna che è mia nonna. Mi ha cresciuto è come una mamma per me, quando lo ha visto si è commossa. Sono un maniaco della playstation, da piccolo facevo di tutto per marinare la scuola e giocarci. Il mio gioco preferito è Call Of Duty. La pizza? La mangerei all’infinito, peccato che non posso (ride, ndr). In questo periodo ho usato tantissimo Netflix, ho guardato di tutto; ascolto anche tanta musica, vari generi, l’hip hop, il rock, il reggaeton, l’R&B. Mi piace leggere i testi in inglese e poi tradurli per comprendere i messaggi che gli artisti vogliono mandare”. L’ambizione e la consapevolezza dei propri mezzi sono le armi principali di Fabio Maistro: “Mi do un 7 finora per il campionato giocato. Sono soddisfatto, ma voglio dare ancora di più”. La Salernitana se lo augura.
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