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L’ultimo viaggio di Gerry con il granata addosso e quelle assenze che hanno fatto rumore

Gerardo Salvucci avrebbe fatto spallucce, abbozzando ugualmente un sorriso e magari tenendo per sé tutte quelle cose che gli sembravano storte o gli facevano male. Così, per non dare fastidio, nella sua umiltà. Centinaia di calciatori hanno beneficiato, negli ultimi tredici anni, dei trattamenti di riguardo del magazziniere scomparso l’altro ieri a Sapri, dove ieri si è tenuta la cerimonia funebre. Di questi, soltanto Pasquale Mazzocchi si è presentato alle esequie con particolare partecipazione e commozione (clicca qui per leggere l’articolo). Tante assenze hanno fatto rumore, soprattutto tra chi ha condiviso quotidianamente il campo con lui, oltre a quelle annunciate dello stato maggiore granata, comunque impegnato altrove nelle serrate trattative di cessione della società.

Panni lindi e pinti, l’occorrente per la doccia pronto, le scarpe sempre pulite e al loro posto. Era il suo lavoro, la sua passione, con un contratto di dieci, venti, cento volte inferiore rispetto a quelli dei protagonisti. Mai un gol, né una parata per Gerry. Solo il silenzioso apporto quotidiano, il primo ad arrivare e l’ultimo ad andar via. Avanti e indietro da Sapri, notti sacrificate, viaggi della speranza in furgone per arrivare prima di tutti in ritiro assieme ai colleghi e tenere tutto in ordine, pronto per mister e giocatori. Che due anni fa, dopo la salvezza, avevano deciso di dividere anche con i magazzinieri il premio messo in palio dalla proprietà. Ma i soldi si toccano, volano, mentre i sentimenti restano e si appiccicano addosso anche quando il tempo li fa mutare. Buona parte dei giocatori granata degli ultimi tempi è in vacanza e c’è chi è in altri continenti: pur volendo, non avrebbe avuto i tempi tecnici per essere presente ieri a Sapri. Qualcuno è occupato con Euro 2024 o comunque in Nazionale. Ma possibile che nessun altro giocatore o allenatore, almeno dei tempi più recenti, sia riuscito o abbia voluto/potuto fare un salto, anche solo lampo, per omaggiare chi ha sempre silenziosamente lavorato nell’ombra per agevolarlo in tutto e per tutto? Guai a giudicare senza conoscere le singole dinamiche. Una mancata presenza al funerale non è condanna, non significa non voler bene. Sicuramente, per quanto fatto, il buon Gerry avrebbe meritato più calore da parte della famiglia Salernitana di ieri e di oggi. Si sarà accontentato di quello sincero, nascosto dietro lenti scure, di chi lo ha conosciuto ed apprezzato. Di chi ha voluto esserci.

Gerardino, il suo nome all’anagrafe, è stato sepolto al cimitero di Sapri-Vibonati a cerimonia conclusa. Le maglie granata sulla bara, le sciarpe di Club Mai Sola e Nuova Guardia. Ad accompagnarlo nella sepoltura c’erano il fratello Michele con la famiglia, gli amici più stretti, gli altri magazzinieri Rosario Fiorillo, Mario Gaeta e i loro colleghi del settore giovanile, il custode dell’Arechi, Tonino Papa. Sono già in cantiere iniziative per ricordarlo. Si pensa a un memorial proprio nella cittadina della Spigolatrice. Ha intenzione di lavorarci il presidente del Sapri Calcio, Enrico Colella. La squadra milita nel campionato di Eccellenza.

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