Sarebbe fissata al 22 giugno la scadenza per il pagamento degli stipendi di marzo, aprile e maggio ai tesserati, oltre alla quale non andare per evitare di incorrere in sanzioni e penalizzazioni in sede di iscrizione al campionato di Serie B 2020/21. Domani però il Consiglio Federale molto probabilmente la procrastinerà, per andare incontro alle società che non stanno incassando da due mesi a questa parte, vista l’emergenza Covid-19. Sarà una riunione molto importante, perché definirà (si spera una volta per tutte) i paletti del futuro del calcio, tra chiusura (davvero si riuscirà sul campo?) della stagione attuale e organizzazione della prossima. Le criticità sono sotto gli occhi di tutti.
In chiave stipendi, la Salernitana ha fatto la sua proposta ai calciatori che hanno risposto con una controfferta (clicca qui per leggere l’articolo). Per ora, tutto resta nell’alveo delle discussioni e delle trattative. Claudio Lotito ha rotto gli indugi e ha affrontato l’argomento anche con i calciatori della Lazio, che non l’hanno presa bene: ieri l’altro a Formello il presidente biancoceleste ha riunito i giocatori, dicendo loro di voler applicare le linee guida votate in Lega Serie A che prevedono il taglio delle mensilità di marzo e aprile se il campionato dovesse riprendere; se invece non si dovesse più tornare in campo, i tagli per i laziali corrisponderebbero a quattro mensilità. Immobile e compagni pare siano rimasti delusi e hanno rifiutato.
Tornando in casa Salernitana, la dirigenza ha dato un segnale, dimezzandosi i compensi per le mensilità da maggio a giugno: da Fabiani al team manager Avallone, dal segretario Dibrogni al dirigente Bianchi. Hanno fatto altrettanto anche gli allenatori Rizzolo (Primavera) e Gigi Genovese, rimasto sotto contratto con il club e impiegato in due occasioni come vice di Ventura in questo campionato. Si tratta di una goccia nel mare, però. La Salernitana punta a ridurre il grosso, rappresentato dagli stipendi dei calciatori: “Siamo in una fase di osservazione, consultazione e attesa. – dichiara l’avvocato Gian Michele Gentile, legale di fiducia di Lotito e della Salernitana, sulle colonne del quotidiano Il Mattino – Una trattativa privata c’è ma ogni trattativa, a maggior ragione qualora non ci fosse intesa tra le parti, deve essere in ogni caso ricondotta all’accordo collettivo, che è il terreno sul quale ci si confronterà in caso di contenzioso. Il buon senso aiuterà e favorirà il ragionamento. La legge stabilisce che lo stipendio vada pagato, non il contrario. Poi, però, c’è la causa di forza maggiore che consente di mediare e di interpretare: il Covid-19 ha frenato tutto e ha congelato l’economia, ci troviamo in una condizione anomala ed imprevista, da tenere in debita considerazione”.
Insomma, tutto è ancora da stabilire e c’è ancora tempo per poter trovare un accordo. La Salernitana, in estrema ipotesi, potrebbe anche provvedere a pagare il 60% degli importi previsti entro la scadenza fissata per essere in regola con la liberatoria e ottenere il via libera all’iscrizione al prossimo campionato. Il Consiglio Federale di domani, a cui parteciperà ovviamente anche Damiano Tommasi con l’Assocalciatori, sarà dunque importante anche in tal senso. In Spagna alcuni club hanno tagliato i salari del trenta per cento in seconda divisione, attivando la procedura dell’ERTE (Expediente de Regulacion Temporanea de Empleo), sistema consentito dal Governo per permettere alle aziende di sospendere giornate lavorative, contratti, tagliare salari e quant’altro, semplificato ancora di più all’incedere della pandemia: Rayo Vallecano ed Elche, due dei club interessati, hanno visto però i calciatori scioperare e non presentarsi alla ripresa degli allenamenti. Continueranno a lavorare nelle loro abitazioni: per l’Elche la situazione sembra essersi risolta, i tesserati del Rayo invece hanno chiesto l’intervento del sindacato spagnolo dei giocatori.
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